Schumi attacca: «Adesso so come battere le McLaren» di Cristiano Chiavegato

Schumi attacca: «Adesso so come battere le McLaren» Schumi attacca: «Adesso so come battere le McLaren» BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO La McLaren non si aspettava lo scherzetto che la Ferrari e Michael Schumacher le hanno giocato in Ungheria. In effetti il successo del campione tedesco è stato costruito con un tattica volutamente azzardata: evidentemente era quella giusta. La decisione di portare a tre le soste della F300 numero 3, presa dal direttore tecnico Ross Brawn e dai suoi collaboratori ai box, si è rivelata una mossa devastante per i rivali. Da parte sua, Schumi è stato eccezionale: gli hanno chiesto, dopo la seconda fermata, di guadagnare circa 25" ad Hakkinen e Coulthard in 19 giri, dal 43° al 62°. E Michael, che sino a quel momento era stato dietro la coppia del team inglese a qualche decina di metri, ha innestato il suo turbo personale ed è volato sulla pista. Un record dopo l'altro, passaggi sempre millimetrici, l'acceleratore schiacciato a fondo (anche quando ha effettuato una pericolosa ma controllata escursione fuori pista), Schumacher è stato tuttavia aiutato dai guai incontrati da Mika e David. Improvvisamente i due corridori della McLaren, dopo il loro secondo pit-stop, hanno dovuto rallentare in modo vistoso. Con tutta probabilità, sulle pre¬ stazioni in negativo delle auto di Ron Dennis ha pesato la scelta di utilizzare gomme Bridgestone morbide, mentre sulla Ferrari il tedesco aveva voluto le Goodyear dure. Ma questo forse spiega il leggero calo di Coulthard, mentre resta misterioso il problema che ha portato Hakkinen da un possibile primo posto al sesto conclusivo. Perdere 5 o 6 secondi al giro significa dover gestire un guaio davvero importante. La McLaren in prima istanza ha parlato di un guasto al cambio (sesta marcia bloccata), poi del sospetto che un ammortizzatore si fosse rotto. Dopo la gara, le risposte si sono fatte più vage: «Dobbiamo controllare - è stato detto forse c'è qualcosa alle sospensioni anteriori della MP4/13, ma attendiamo di effettuare un esame accurato in officina, a Woking». Ed è strana questa spiegazione, dopo che si è visto più volte Ron Dennis in persona, durante la gara, correre dai box agli stand per controllare la telemetria, cioè quella serie di dati che vengono trasmessi in permanenza dalla vettura e raccolti dai computer. Se davvero si trattava di un problema individuabile, avrebbe dovuto essere scoperto in un attimo. Il fatto che la McLaren abbia voluto mantenere uno stretto riserbo, ha due possibili spiegazioni: o si è rotto qualche sistema delle sospensioni coperto da segreto industriale, oppure non si è voluto ammettere che c'era stato un calo di potenza del motore, come era già avvenuto ad Hockenheim. «Non so davvero che cosa sia successo ad Hakkinen - ha detto Schumacher -. Noi possiamo soltanto fare una considerazione: quando riusciamo a mettere sotto pressione le McLaren, anche per loro tutto diventa più difficile e saltano fuori i problemi. Dobbiamo continuare su questa strada. Far sentire agli avversari che noi siamo lì, pronti a batterli». Schumacher è stato sincero: «Onestamente non mi aspettavo il risultato ottenuto all'Hungaroring. Sapevo che avrei potuto fare una buona corsa, avevo sognato che, magari con un po' di fortuna, avrei anche potuto vincere. Ma il sesto posto di Hakkinen è andato oltre le migliori previsioni. Ora 7 punti di svantaggio, con quattro corse ancora da disputare, sono tanti e pochi allo stesso tempo. Se mi guardo alle spalle, considerando che domenica avrei potuto anche essere già tagliato fuori dalla lotta per il titolo, non posso che gioire ed essere ottimista per il futuro. In realtà recuperare altri punti sarà molto dura. Ma abbiamo la voglia, il morale e anche le possibilità tecniche di continuare la sfida. Come sempre ci vorrà il massimo impegno e dovremo continuare nello sviluppo della vettura e delle gomme Goodyear, anche se in entrambi i casi sono stati fatti grandi passi in avanti». Da stamane, e per tre giorni, la Ferrari effettuerà sessioni di prove a Monza, insieme con altre squadre. La McLaren ha addirittura programmato di essere in pista contemporaneamente con una vettura nell'autodromo italiano e con un'altra a Silverstone. Una battaglia senza esclusione di colpi. La Casa di Maranello effettuerà altri test approfonditi sulle vetture a passo lungo in vista della prossima gara di Spa. E nello stesso tempo collauderà una nuova serie di pneumatici del fornitore americano, realizzati apposta per la pista belga, e forse anche un motore leggermente più potente. «Il nostro obiettivo - ha spiegato Jean Todt, responsabile della Gestione Sportiva della Ferrari - è quello di sfruttare tutto ciò che di meglio abbiamo a disposizione. Dobbiamo ancora migliorare nelle qualificazioni, perché non si possono concedere certi vantaggi ai rivali. Se Schumi sarà in prima fila a Spa, allora potremo garantire un altro risultato all'altezza delle aspettative». Cristiano Chiavegato M

Luoghi citati: Budapest, Hockenheim, Monza, Silverstone, Ungheria