Todi, un festival corpo a corpo di Osvaldo Guerrieri
Todi, un festival corpo a corpo Al via la rassegna dello scandalo criticata dal vescovo per «troppa nudità» Todi, un festival corpo a corpo In scena l'attrice di Brass ROMA. Il festival dello scandalo si farà. A giugno sembrava che Todi non dovesse più avere la propria rassegna di spettacoli. Il vescovo della cittadina umbra aveva detto basta: troppa trasgressione, troppa immoralità, troppe nudità. Non era tollerabile che una delle più raccolte e severe città d'Italia, il luogo che un sondaggio americano aveva eletto a ideale per vivibilità, fosse sconvolto da una simile ventata. Né era accettabile che tanta perversione d'arte venisse esibita nelle sale messe a disposizione dalla curia. Il funerale del Todi Festival sembrava celebrato. Ma poiché nulla a questo mondo è definitivo, neppure il risentimento, ecce la sorpresa. Il Todi Festival non è morto, anzi torna più vivo e più provocatorio di prima. Che è successo? Ha ceduto il vescovo? Oppure il direttore Silvano Spada ha sfoderato un irresistibile potere di convinzione? Forse non lo sapremo mai. Di sicuro non lo sapremo da Spada, che si trincera dietro un «understatement» fatto di «ma figuriamoci... sciocchezze... non è successo niente... è stato solo un equivoco... abbiamo chiarito...». Tuttavia, quest'almo, gli spazi del vescovado non saranno disponibili. Sarà un caso? Quel che preme a Spada è fare il festival. E nel modo che piace a lui. Cioè senza spettacoli del grande circuito ufficiale, ma con creazioni di giovani autori. Dice: «Tutti i nostri spettacoli vogliono essere proposte, rischi, proiettili ed accuse agli apparati, all'unanimità delle lodi, alle mistificazioni, allo sperpero dei miliardi pubblici per spettacoli che non propongono a nessuno più niente che non si sia già visto. La nostra è una scelta di libertà e fantasia. Almeno ci proviamo». Diviso tra prosa, musica e balletto, il festival si aprirà il 28 agosto con «Giovani cannibali». Pino Quartullo metterà in scena testi di Niccolò Ammanniti, Luisa Brancaccio, Matteo Galiazzo, Massimiliano Governi, Aldo Nove e Isabella Santacroce. L'ultima covata di narratori italiani, amati e detestati in egual misura, sarà risucchiata dalla carta stampata e gettata sulla scena sotto forma di sketch, drammi, rapine, droghe, amanti dannati che si trucidano. Seguirà un adattamento del «Kapital» di Curzio Malaparte. Il titolo sarà «Marx: ci ritorni in mente bello come sei», adattamento e regia di Antonio Venturi. Sarà poi la volta di «Sciacalli», creazione di Duccio Camerini su coloro che approfittano delle disgrazie altrui per risolvere le proprie. Il 4 settembre approderà al festival Riccardo Reim con «Corpo a corpo». Reim è stato l'anno scorso la pietra dello scandalo, colui che, presentando «I mignotti», scatenò le ire del vescovo. Quest'almo offrirà uno spettacolo sull'eros utilizzando testi del Poliziano, di monsignor della Casa, dell'Aretino, di Galilei etc. Nel fittissimo programma del Todi Festival da segnalare, per gli appassionati, l'arrivo di Anna Ammirati, l'attrice scelta da Tinto Brass per «Monella». La sexy star sarà protagonista di «Bondage», scritto da David Hines e diretto da Carlo Emilio Lerici. Gianni Ippoliti tornerà per la seconda volta alla regia teatrale con «Elle, elle» di Giancarlo Brancale. Ancora storie intorno al letto con «Sesso di colpa» di Patrizio Cigliano, anche regista e interprete. Il cartellone musicale comprende, fra varie proposte, «Voci del mi Milan» con Daniela Ferrari, «Tra sacro e profano» con l'ensemble «Le musiche da camera», «Serenate al chiostro» con il Serenatensemble. Osvaldo Guerrieri Apertura prevista per il 28 agosto Ippoliti alla regia con «Elle, elle» Tre attori «scandalosi» Patrizio Cigliano, Beatrice Fazi, Davide Lepore in scena a Todi
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