Alexia: io, una stakanov

Alexia: io, una stakanov PROTAGONISTE A CONFRONTO Alexia: io, una stakanov «Vado in discoteca per ispirarmi» RICCIONE. Il vero nome è Alessia Aquilani, è nata il 19 maggio del-'67 a La Spezia e da quando ha deciso di entrare nel mondo della canzone e adottare il nome d'arte di Alexia, è diventata la regina delle discoteche. Dal '95, anno d'esordio come solista, con la canzone «Me and you» passando per una sigla del Festivalbar come «Summer is crazy». «Number One» o l'hit del '97 «Ullallallà», Alexia è diventata una certezza per i responabili della sua casa discografica. Per il pubblico il nome della ragazza evoca il sapore dell'estate e puntualmente, con il caldo, arriva la canzone da classifica. Quest'anno, tanto per non smentirsi, Alexia ha pubblicato il suo secondo disco «The Party» che ha già prodotto due autentici tormentoni come «Gimme love» e «The music I like». Alexia, si aspettava che anche quest'anno le sue canzoni andassero così bene e arrivassero ai primi posti delle classifiche? «Diciamo che quando lavori sodo e ci dai dentro i risultati arrivano. C'erano dei pezzi che io e il mio produttore Roberto Zanetti avevamo preparato proprio per far breccia tra i ragazzi e così è stato». Qual è la sua ricetta? «Non c'è una ricetta sennò sarebbe troppo facile. Dico però che da quando ho firmato il nuovo contratto le cose sono cambiate e in meglio. Oggi posso contare su una campagna promozionale con i fiocchi e anche i media si sono accorti che esisto. Posso concentrarmi solo sul mio lavoro. E il disco è primo anche in Brasile, Finlandia e in altri paesi che non ricordo». D'accordo, la ricetta non esiste, però non si può certo dire che lei e il suo produttore non abbiate imparato quali siano i gusti dei giovani in tema di musica dance... «Roberto, che mi ha scoperto, è una persona ecceziona- ______ le che da tanti anni vive nel mondo della musica da ballare e capisce al volo quali sono i gusti del pubblico. Per capire quali siano le musiche che vanno in discoteca bisogna innazitutto frequentare la discoteca, e io e Roberto lo facciamo. Lui poi è bravissimo a tradurre le sensazioni che ci vengono dai locali in belle canzoni. Il successo di Alexia è anche questo». Prima a Lametia Terme, in Calabria, per una serata. Poi a Colonia al PopKomm, la più grande fiera musicale tedesca, per ritirare un riconoscimento che attesta le sue vendite musicali in Europa. E' sempre in giro? «Sono in tour, un giro con serate dove canto dalle sei alle dieci canzoni, ormai dal febbraio del 1997. Non mi fermo mai e ho imparato che per fare successo bisogna sacrificarsi e lasciar perdere il privato. Per questo impegno non ho una vita privata o storie sentimentali, ma ci sarà tempo per queste cose. Per adesso Alexia è un tutt'uno con il suo lavoro. E va bene così». Luca Dondoni La LoreSofCarloNEW YORapprensionsparsi in turi sera intocai Center, Anna Strasche Sofia fone, deve ripblema, Sofiche Alessanaveva afferpiù. Abbiammenti, è vefosse pienagiorno, ci mSulle caudiva italianormai chiariga data dellspiegato chper defibrilto. Soltantouna cosa deconosce la na dalla sabene». La KNews» affero della Lor «Non mi fermo mai, non ho amori non ho vita privata, però va bene così» LA STAR DI OGGI Regina dell'estate con due brani «Gimme love» e «The music I like»: «Finalmente si sono accorti di me Se ci credi i risultati arrivano» LA STAR DI IERI Pizzi: «Non avrei mai immaginato il successo di un testo così vecchio Adesso i giovani fanno la fila per salutarmi» Nilla: piaccio ai ragazzi «Ora sono pronta a fare un tour» i fegato o isti à. itta attin Italia e tasi fino ni Ottanta alcuna ni si era na, in una pressi di mpegnato altri lin come il senza mai sax alto ntato da a sonora» i Marina ti era statrapianto il decesso seguito a ardiache. perfettaa la fibra sassofonia. [s. n.] RICCIONE. Carla Boni ha ricantato con i Flabby un motivetto di tanti anni fa intitolato «Mambo Italiano», adesso anche Nilla Pizzi arriva come un fulmine sull'estate degli italiani con la versione '98 de «La rumba del Cocoricò» che Carosone scrisse per lei nel 1948. Cosa è successo? Ritorno alle origini della melodia italiana o cos'altro? «Mi hanno chiamata questi tre disc jockey romagnoli, Paolo Nhe, Maurizio Nari e Ronni Milani, che hanno scelto il nome d'arte di Beat Bros. Proponendomi di ricantare la "Rumba". Lì per lì sono rimasta colpita perché quel pezzo è anche il preferito di Renzo Arbore che me lo canta al telefono ogni volta che ci sentiamo. I ragazzi mi fecero sentire che cosa avevano intenzione di fare con l'arrangiamento, la battuta diversa e i suoni di oggi. L'idea era forte e ho detto sì». Il disco è divertente e non c'è radio o disco-bar che non lo proponga. Si aspettava un successo così grande? «Sono sincera: no. Per la gente della mia generazione quelle erano e resteranno canzoni legate a un stagione della vita, a un'epoca dove le cose erano molto diverse da come sono adesso. E' vero che ci sono i corsi e i ricorsi della storia, ma non avrei mai immaginato che dei ragazzi, quasi dei miei nipoti, legati a doppio filo con il mondo della discoteca, impazzissero per una canzone di cinquantanni fa». Non solo sono impazziti ma si dicono anche entusiasti di lei, della sua umanità, di averla conosciuta e di aver scoperto una persona con un'energia incredibile. Sembra che lei non veda l'ora di partire per un tour. «E' verissimo. Ho passato una vita nelle balere a cantare davanti alla gente. Fare spettacoli in giro è la mia vita e sino a quando la salute mi reggerà continuerò ad andare per l'Italia, partecipare a trasmissioni televisive e altro ancora. Con questo disco nuovo e gli altri che seguiranno mi piacerebbe partire e fare un tour nelle discoteche d'Italia, per far conoscere ai giovani il nuovo volto di Nilla Pizzi. Non mi spavento all'idea di esibirmi davanti ai ragazzi». E' vero che buona parte del pubblico che viene ad ascoltarla è sotto i trent'anni? «Sì, e proprio l'altra sera sono rimasta impressionata dal grande numero di ragazzi che venivano in camerino per stringermi la mano e farsi firmare autografi». Quale potrebbe essere la prossima canzone del suo repertorio da ricantare in versione '99? «Ce n'è una che mi piace molto e devo far sentire ai Beat Bros. Si chiama "La chupeta" ed è un classico del repertorio sudamericano. In origine la cantava Carmen Miranda, ma non so quante volte l'ho proposta nei miei spettacoli. Ecco, quella canzone è perfetta per essere rimessa a nuovo». Signora Pizzi lei ha cantato centinaia di canzoni, ma qual è quella che preferisce? «Quella che canterò domani perché la novità, la canzone fresca è quella che ti fa scattare dentro l'adrenalina, la voglia di continuare a fare questo mestiere». [1. d.J «Questa "Rumba" la scrisse Carosone mi chiesero di cambiarla: era forte» Alexia, canta in inglese ma è nata a La Spezia, nel '67 e si chiama Alessia Aquilani. A destra: Nilla Pizzi, grande interprete della canzone italiana di 50 anni fa, è tornata in auge con un brano scritto da Carosone