Nessuna traccia del carteggio Churchill-duce

Nessuna traccia del carteggio Churchill-duce Nell'archivio De Felice Nessuna traccia del carteggio Churchill-duce —n ROMA ELLE le carte dell'archivio privato dello storico Renzo De Felice non c'è traccia di I documenti relativi al fantomatico carteggio tra Benito Mussolini e Winston Churchill. Lo ha accertato il gruppo di lavoro incaricato di inventariare il «Fondo De Felice» che, per volontà della vedova del noto studioso, Livia De Ruggiero, scomparsa un anno fa, è stato donato all'Archivio Centrale dello Stato di Roma. La mancanza di «prove» relative al presunto scambio epistolare tra i due statisti durante la seconda guerra mondiale è stata resa nota dal professor Pietro Pastorelli, presidente della Commissione del ministero degli Affari Esteri incaricata di pubblicare i documenti diplomatici italiani. Tre anni fa, in occasione dell'uscita del suo libro-intervista II rosso e nero, curato da Pasquale Chessa, De Felice aveva sposato, a sorpresa, l'ipotesi dell'esistenza del carteggio, sperando di poter arrivare quanto prima a metterci le mani. L'arcliivio dello storico donato allo Stato, spiega Pastorelli, «non contiene altro che le carte utilizzate da De Felice per i suoi studi su Mussolini e da lui citati in nota ai volumi editi da Einaudi». Pur restando misteriosi i motivi che portarono De Felice negli ultimi anni di vita a propendere per l'ipotesi del carteggio, Pastorelli si è detto «nient'affatto meravigliato per il mancato rinvenimento nel suo archivio di carte che suffragassero l'esistenza del rapporto epistolare Mussolini-Churchill. La corrispondenza tra i due statisti fu interrotta ufficialmente nel maggio 1940, con le due lettere già note da tempo. Il carteggio è probabilmente un'invenzione dei fedelissimi del duce messa in circolazione nel dopoguerra. E rilanciata da studiosi che avevano interesse a un coinvolgimento di Churchill nella vicenda mussoliniana». [Adnkronos]

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