Occupazione: «Lo Stato non usa i fondi» di Francesco Bullo
Occupazione: «Lo Stato non usa i fondi» LAVORO « La denuncia è della magistratura contabile. Il ministero: la cifra è stata erogata tutta Occupazione: «Lo Stato non usa i fondi» «Nel '97 spesi solo 1,4 miliardi». Treu: è falso ROMA. Lo Stato quando non spreca è inefficiente: questa la triste conclusione della Corte dei conti sul drammatico problema del lavoro. In Italia, questa la sostanza, l'occupazione stenta ad aumentare ma lo Stato non riesce nemmeno a spendere le risorse già disponibili per creare nuovi posti. Tanti soldi ma pochi risultati: i fondi stanziati dal governo per l'occupazione rimangono praticamente fermi nel cassetto del ministero del Lavoro. E' quanto denuncia la suprema magistratura contabile nella relazione sulla gestione del ministero di via Flavia, dalla quale emerge, per il 1997, una enorme massa di residui passivi (6023 miliardi) dovuti alle «notevoli difficoltà che l'amministrazione incontra nel tradurre tempestivamente in atto decisioni politiche per nuove strategie e nuove assegnazioni di fondi tesi al superamento del grave fenomeno della disoccupazione e del divario esistente tra le regioni del Mezzogiorno e le regioni del Nord». Nell'ambito della funzione-obiettivo «Politiche per l'occupazione», per esempio, il Fondo per l'occupazione ha ottenuto uno stanziamento di 1718 miliardi, tutti impegnati ma dei quali a fine anno è risultato speso solo un miliardo e 400 milioni; il resto (più di 1716 miliardi) è finito nel calderone dei residui passivi. Se poi si considerano i «residui» degli anni passati, le risorse non spese salgono ad oltre 2000 miliardi di lire. «Tale stock di residui si appalesa davvero in- gente ed evidenzia - nota la Corte - sia una carenza dei meccanismi di programmazione, sia una lentezza e vischiosità dei meccanismi di spesa, che non può non definirsi patologica, e che potrebbe essere sintomatica di una ridotta capacità delle strutture amministrative nell'utilizzazione delle risorse disponibili». E non è tutto. Considerazioni analoghe vengono fatte per altri capitoli (Fondo per lo sviluppo, piano straordinario per l'occupazione giovanile nel Mezzogiorno) con una spesa di neppure 20 miliardi a fronte di impegni per oltre 482 miliardi; mentre lo stanziamento di 59 miliardi a favore del Fondo per gli interventi di sostegno all'occupazione è rimasto intatto e «non ha dato luogo ad alcun pagamento». In complesso il rapporto tra massa spendibile e pagamenti totali, relativo alle «Politiche dell'occupazione», è stato del 27%. Troppo poco se la relazione dei magistrati contabili «postula l'esigenza di una revisione, riorganizzazione e potenziamento delle strutture amministrative e tecniche preposte a tale importante settore, per una risposta più incisiva, pronta ed efficace alle misure varate dal governo e approvate dal Parlamento». Molto meglio, invece, è andata ai fondi stanziati per gli interventi nelle aree depresse, soprattutto del Mezzogiorno, con un rapporto tra somme spese e somme impegnate di circa il 93%: a fronte di 12.826 miliardi spendibili, infatti, ne sono stati effettivamente utilizzati 11.900. In questo caso la spiegazione è però semplice: si tratta di incentivazioni automatiche legate alla fiscalizzazione degli oneri sociali, che non necessitano quindi di passaggi burocratici. Ma in serata, alle critiche della Corte dei Con ti, il ministro del Lavoro ha ribattuto che «le risorse del Fondo per l'occupazione stanziate nel '97, come quelle destinate ai Lavori socialmente utili, sono state spese interamente». Se finora non appaiono sul bilancio del ministero «è solo per un fatto meramente tecnico -ha aggiunto Treu- visto che sono state erogate direttamente dall' Inps». Francesco Bullo II ministro del Lavoro Tiziano Treu risponde alla Corte dei Conti
Persone citate: Tiziano Treu, Treu
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