La rabbia di Burlando

La rabbia di Burlando La rabbia di Burlando Alitalia: competitivi comunque ROMA. Una bocciatura scontata per Malpensa, ma ci sono ancora tre settimane,per costruire un'intesa o maturare una frattura con l'Unione europea. Le prime reazioni del ministro Burlando, come anche quella dell'Alitalia, al «no» sanzionato dal Comitato consultivo degli esperti della Commissione, scontano una decisione già largamente prevista fin da quando Neil Kinnock, ex leader laborista e attuale commissario ai Trasporti, aveva ripetutamente espresso il suo parere negativo. Quindi, rileva Burlando in una nota, niente di irreparabile è ancora accaduto. Perché questo era solo «un passaggio tecnico burocratico. Non era questa la sede per arrivare a un'intesa politica». Ma ridimensionata la portata del «no», Burlando punta il dito e rileva con fermezza che «solo Italia e Olanda hanno votato contro» la bocciatura di Malpensa Duemila. E questo dimostra la presenza di una forte contrapposizione di interessi economici: «Da una parte chi ha da guadagnare con l'apertura di Malpensa, come Italia e Olanda, e chi invece non ci guadagna». Ora, prosegue il ministro dei Trasporti, «i problemi di diritto comunitario sono risolvibili, ma le contrapposizioni di interessi economici assolutamente no». E allora, quali strade si schiudono al governo italiano per sbrogliare il nodo del trasferimento dei voli da Linate alla Malpensa previsto per il 25 ottobre? Burlando ricorda che il verdetto finale della commissione è previsto per il 9 settembre. «Ora abbiamo tre settimane per capire se è possibile una qualche in¬ tesa o se si va a una divaricazione lacerante e molto profonda fra il nostro Paese e l'Unione europea». Insomma, l'Italia è pronta al braccio di ferro. Con quali strumenti? Burlando si è limitato a dire che i tecnici del ministero non hanno ancora preso in considerazione altre eventualità: «Valuteremo nei prossiomi giorni - ha indicato il ministro -. Se lo scontro ci sarà decideremo gli eventuali strumenti. E' antipatico però che a un mese e mezzo dall'apertura vengano messe in discussione decisioni che l'Italia ha già preso da due anni». Un colpo di coda polemico che dimostra bene quale è il clima dietro il fair-play ufficiale. Burlando sarebbe furioso con Kinnock, e nei prossimi giorni è previsto «un chiarimento» fra i due. Ferma nella sostanza e moderata nei toni pubblici anche la reazione dell'Alitalia, che definisce «scontata» la decisione di Bruxelles, tale da «non penalizzare» le capacità di far profitti della compagnia, ora alleata con la olandese Klm. Il comitato degli esperti, chiarisce Alitalia, «non è un organismo tecnico autonomo, ma un'emanazione della Commissione», formata da rappresentati dei Paesi che «ovviamente sostengono la posizione delle rispettive compagnie nazionali». Ma questo parere non inciderà sui conti di Alitalia perché, afferma una no- ta della società, i dati dei primi sei mesi dell'anno, con un risultato di gestione balzato da sette a 200 miliardi, «dimostrano che il Gruppo è comunque ampiamente redditivo anche senza disporre di Malpensa». E quando il nuovo scalo sarà completamente operativo, Alitalia godrà delle stesse condizioni dei suoi concorrenti europei e di uno strumento in più per svilupparsi costruendo una solida allenza con Klm, «che non sarà messa in discussione dalle decisioni dell'Ue». Dietro la cortina delle rassicuranti dichiarazioni ufficiali, anche l'amministratore delegato di Alitalia, Cempella, sarebbe preoccupato perché gli investimenti di questi anni sono stati modellati su Malpensa e su un decreto noto da due anni. «Ora invece ci cambiano le carte in tavola - avrebbe confidato ai suoi collaboratori - e nel frattempo il titolo Alitalia va giù: chi pagherà questi danni?». Molteplici le reazioni. Per Calderoli (Lega), «prevalgono gli interessi delle compagnie di Francia e Germania», Il presidente della Regione Lombardia, Formigoni, reclama «subito un'iniziativa italiana verso Bruxelles». Mentre l'assessore regionale al Turismo del Lazio, Gentiloni, precisa «Roma non canta certo vittoria, non siamo contro la Malpensa ma contro il tentativo di Alitalia di indebolire Fiumicino». [p. pat.] m MALPENSA IN CIFRE COSTO FINALE: 2000 MILIARDI ■ Inauqurazione 25 ottobre 1998 ■ Costo del progetto oltre 2000 mid ■ Finanziamento dell'UE 400 mid ■ Giro d'affari previsto 14.000 mid ■ Capacita passeggeri odierna 6 mil ■ Capacita passeggeri nel 2000 18 mil ■ Capacita passeggeri nel 2005 24 mil ■ Capacita passeggeri nel 2010 33 mil ■ Movimento merci 1.000.000 tonn ■ Banchi con bagaglio 133 ■ Banchi senza bagaglio 32 ■ Riconsegna bagagli 9 caroselli ■ Imbarchl ■ 41 gates ■ Lavoratori che lasceranno Linate 3.000 ■ Nuovi posti di lavoro (stima) 100.000 a Posti auto coperti 5.500 ■ Posti auto scoperti 15.000