Su Malpensa il no dell'Europa

Su Malpensa il no dell'Europa Il governo ha tempo fino al 9 settembre per trovare un compromesso che scongiuri lo scontro totale Su Malpensa il no dell'Europa Prima bocciatura all'aeroporto del2000 MILANO. Malpensa 2000 è rimandata a settembre. Dopo mesi di moniti da Bruxelles, sul nuovo aeroporto lombardo è piovuta ieri la prima formale bocciatura europea, che potrebbe diventare definitiva fra tre settimane. Su proposta del commissario per i Trasporti Neil Kinnock, il Comitato consultivo dell'Ue ha votato a larga maggioranza «no» all'apertura dello scalo dal 25 ottobre. Solo i rappresentanti di Italia e Paesi Bassi si sono espressi per il sì (perché Alitalia e l'olandese Klm hanno stretto un accordo in cui la sollecita apertura di Malpensa ha un ruolo centrale). E' un brutto colpo per il sistema di trasporti italiano che potrebbe ripercuotersi su Alitalia anche in un altro modo, visto che le autorità comunitarie minacciano di rimettere in discussione l'ok agli aiuti dello Stato (2750 miliardi) per ricapitalizzare la ex compagnia di bandiera, prossima alla completa privatizzazione. Non dovrebbe eserci, in realtà, un rapporto diretto fra le due questioni, però questa ulteriore ritorsione è stata adombrata. Il progetto che ha incassato il no di Bruxelles, elaborato in un decreto del ministro dei Trasporti Burlando, prevede, di fatto, di trasferire tutto il traffico internazionale da Linate a Malpensa, lasciando al vecchio scalo milanese solo i voli Alitalia per Fiumicino. Tutte le altre compagnie dovrebbero spostarsi a Malpensa, che rispetto a Linate è più lontana da Milano e mal servita quanto a collegamenti stradali e ferroviari (i lavori per adeguarli appaiono in ritardo, benché il governo sia impegnato al massimo per accelerarli). E' prevedibile che ciò le penalizzi e faccia loro perdere centinaia di migliaia di clienti. Questo si sarebbe potuto fare senza ostacoli prima della nascita del mercato unico europeo, non oggi. Le compagnie aeree straniere si seno appellate alla Commissione contro la «discriminazione» di cui si sentono oggetto e ieri hanno avuto una prima soddisfazione in sede di Comitato tecnico. La parola toma ora al governo italiano, che potrebbe elaborare una nuova proposta, altrimenti il plenum della Commissione Ue il 9 settembre potrebbe formalizzare il definitivo «no» al decreto, ovvero a Malpensa. Il parere del Comitato non è vincolante per la Commissione ma, dato l'esito del primo voto di ieri, è improbabile mia decisione diversa. Se a settembre l'Ue boccia il decreto Burlando, mette in grado le varie compagnie straniere di impugnare in tribunale la decisione di escluderle da Linate. A sua volta il governo italiano potrebbe ricorrere alla Corte di giustizia dell'Ue, sostenendo, come hanno fatto ieri fonti del ministero dei Trasporti, che quella del commissario Kinnock «è mia posizione assolutamente sbagliata in diritto, perché non c'è discriminazione a danno delle compagnie straniere». Contro l'ipotesi di doverle riammettere per forza, il governo potrebbe persino decidere di chiudere l'aeroporto di Linate, temporaneamente o per sempre. Questa mossa danneggerebbe però anche Alitalia, a sua volta costretta a trasferirsi in una Malpensa ancora malamente servita quanto a collegamenti. Un'altra ipotesi, meno drastica, sarebbe abbassare la soglia dei passeggeri che abilita una compagnia a servirsi di Linate, da 2 milioni a soli quattrocentomila. Così rientrerebbero nei limiti, oltre ad Alitalia, anche alcune grandi compagnie straniere e il fronte avversario si romperebbe. Ma questo può non bastare, se la Commissione ne facesse una questione di principio e decidesse di difendere anche gli operatori minori. Ancora, si potrebbe rendere il privilegio di Linate meglio accetto a Bruxelles limitando la funzione dell'aeroporto alle navette per Roma della clientela business, senza possibilità di proseguire su altri scali; così Linate non potrebbe alimentare Fiumicino come concorrente dei grandi aeroporti di transito europei (ma questo penalizzerebbe Alitalia in altro modo). Infine, il governo potrebbe imporre a tutti, Alitalia e stranieri, di conservare a Linate solo una determinata quota di voli e passeggeri e trasferire il surplus a Malpensa. L'Unione europea non potrebbe obiettare a questa soluzione perché nessuno sarebbe discriminato: tutti, infatti, sarebbero ugualmente penalizzati, perché costretti a sdoppiare le strutture, impegno gravoso se il monte-passeggeri resta invariato. Luigi Grassia I I PIÙ1 AFFOLLATI D'EUROPA (GRADUATORIA DEGLI AEROPORTI PER TRAFFICO DI PASSEGGERI) * Aeroporto , O tONORA. HEATROW 58,9 O FRANCOFORTE _J*M © PARIGfDE GAULLE V f- 35,3 © AMSTERDAM Jj 31,8 © pNDRA (5ATWICK 4 27,0 © PARIGI ORLY 25,1 O ftOMAMAiCINO j 25,0 © MADRID J 23,6 © ZURiGO r~~ 18,3 © COPENAGHENj 18,8 O sFALMADi MAJORCA 16,6 © MANCHESTER ? 16,2 ©iRtliOES15,9 © DUESSELDORF 15,5 © STOCCOlM/f 15,2 © BARCELONA 15,1 © MJtANOUNATE 14,3 © OSLO J 11,7 © DUBONQff 16,3 © VIENNAJ 9,7 rfK WAJLPiNSA 3,9 +1M + 13,6 +10,8 - 6,4 + 8,5 + 8,0 +12,6 + 6,2 + 7,7 + 9,1 +17,9 + 7,7 + 7,0 + 12,1 + 13,6 + 7,6 + 13,2 + 6,5 MALPENSA 2000 28 (previsione)

Persone citate: Burlando, Kinnock, Luigi Grassia, Neil Kinnock