Bertinotti boccia l'Ulivo mondiale

Bertinotti boccia l'Ulivo mondiale Ma all'interno di Rifondazione l'ala cossuttiana critica il segretario Bertinotti boccia l'Ulivo mondiale «Prodi sta vivendo un delirio di onnipotenza» ROMA. «Quando Prodi parla di stabilità è ridicolo. Sta vivendo un delirio di onnipotenza. Ed è ridicolo anche quando parla di Ulivo mondiale. Europa e America, infatti, in quanto a modello sociale e storia, sono agli antipodi». Fausto Bertinotti da un'isola greca in cui sta tra: orrendo le vacanze fa rullare i tamburi di guerra e, in un'intervista al «Giorno», detta le sue condizioni per la finanziaria dicendo chiaro e tondo che «se non si cambia la filosofia generale, se non ci saranno cambiamenti radicali, questa maggioranza non avrà un futuro». Rifondazione comunista non intende più negoziare con il governo sui singoli temi, ma chiede una svolta complessiva senza la quale si arriverà alla rottura. «Considero chiusa - spiega Bertinotti - la stagione della negoziazione con il governo. Occorre dirlo: è servita a poco, disoccupazione e povertà sono in crescita». A suo giudizio la sfiducia verso la politica è ormai «strutturale». «In un quadro del genere parlare come fa Prodi di stabilità è ridicolo, un delirio di onnipotenza». Secondo Bertinotti la scelta da compiere è quella di contrastare il modello della globalizzazione. La sfiducia dei cittadini potrà essere contrastata «solo se ci riapproprieremo della dimensione europea tagliando il cordone ombelicale con gli Usa». In questo quadro Bertinotti boccia anche l'idea del cosiddetto «Ulivo mondiale»: «Europa e America, in quanto a modello sociale e storia, sono agli antipodi. Riunire l'Ulivo a New York piuttosto che a Strasburgo è un segno di debolezza». Quanto alla polemica interna di Rifondazione, che ha visto opposti bertinottiani e cossuttiani, il leader del Prc dice che si è offerto all'opinione pubblica uno «spettacolo triste». Ai suoi compagni di partito Bertinotti chiede «una serietà che in questa fase di personalismi ferragostani non hanno manifestato». Ma se Bertinotti usa parole dure, anche l'ala cossuttiana si prepara alla battaglia di settembre: nei giorni.scorsi si sono incontrati il presidente del partito Armando Cossutta e il responsabile economico Nerio Nesi, per mettere a punto la strategia autunnale in vista del confronto con il governo. ((Abbiamo avuto uno scambio di vedute - ha detto Nesi e ci siamo trovati in perfetta sintonia. Qui si tratta di decidere una volta per tutte con quale spirito bisogna andare al confronto con il governo. Bertinotti deve chiarire se il nostro obiettivo è quello di arrivare ad un compromesso accettabile, o se invece tutte le sue prese di posizione sono solo tentativi di rendere più teso il clima per precostituire le condizioni di una rottura». [r. i.] Fausto Bertinotti segretario di Rifondazione comunista

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