le Generali pagano il debito con gli ebrei di Franco Pantarelli

le Generali pagano il debito con gli ebrei La trattativa a New York, le assicurazioni offrirebbero 115 miliardi ma la cifra potrebbe salire le Generali pagano il debito con gli ebrei Saranno risarcite le polizze-vita delle vittime dell'Olocausto NEW YORK NOSTRO SERVIZIO E adesso tocca alle compagnie di assicurazione, si disse dopo l'accordo della settimana scorsa fra le associazioni ebraiche e le due banche svizzere in cui le vittime dell'Olocausto avevano depositato i loro averi. Ebbene, la prima di queste compagnie è la Generali, che prima della guerra vendette centinaia di migliaia di assicurazioni sulla vita nell'Europa dell'Est. Quelle polizze non sono state onorate per decenni, ma ora si è arrivati vicini a un accordo la cui cifra non è ancora chiara. L'ultima offerta fatta dalla Generali, secondo le informazioni raccolte dal «New York Times», è stata di 65 milioni di dollari, circa 115 miliardi di lire, ma il senatore americano Alphonse D'Amato, l'uomo che ha guidato l'azione contro le banche svizzere, sta «lavorando» per ottenere una somma più alta. I negoziati finali erano in corso ieri in un luogo segreto di Manhattan. La previsione era che in serata l'accordo sarebbe stato raggiunto ma le due parti avevano comunque concordato che l'annuncio ufficiale sarebbe stato dato non prima di domani, mercoledì, per evitare (sembra uno scherzo ma è stato detto proprio da quelli impegnati nella trattativa) di «passare inosservato» a causa della deposizione di Bill Clinton sulla faccenda Monica Lewinsky, che sta monopolizzando i media di tutto il mondo. L'accordo, quale che sia la cifra finale, dovrebbe coprire un terzo delle polizze di assicurazione stipulato a suo tempo da ebrei dell'Europa dell'Est. L'iniziale risposta della Generali e delle altre compagnie alle richieste dei loro discendenti era stata simile a quella delle banche svizzere: non c'è una documentazione sufficiente. Ma nel gennaio scorso si venne a sapere che le cose non stavano così. Nei suoi magazzini di Trieste la compagnia aveva mia documentazione quasi completa di tutte le 384.000 polizze vendute nell'Europa dell'Est prima della guerra e la maggior parte di quei nomi, trasferiti in mi CD-ROM, corrispondeva a quelli contenuti nele liste delle persone uccise dai nazisti compilate in Israele grazie ai dati trovati negli archivi del Terzo Reich. A questo proposito, è giunta ieri da Israele la richiesta di rendere pubblici gli elenchi. Così, «la voglia della Generali di fare un accordo è aumentata», dice con una certa ironia il «New York Times», e ora si è arrivati alla conclusione. Da quanto si sa l'accordo non riguarderà soltanto il pagamento delle polizze. La Generali si starebbe impegnando anche a mettere a disposizione le proprie informazioni su quella che allora era la sua maggiore concorrente nell'Europa dell'Est e che ancora oggi è una delle più potenti compagnie di assicurazione del mondo: la tedesca Allianz AG. Con quelle informzioni in mano, i discendenti delle vittime avranno modo di documentare le loro rivendicazioni e di ottenere anche dalla Allianz AG e da altre compagnie ciò che è stato loro negato per 50 anni: il pagamento delle polizze sottoscitte dai loro cari che poi sono finiti nei lager. La Generali, dice D'Amato, «è stata la prima a rompere il codice del silenzio e il muro del rifiuto che hanno funzionato in tutti questi anni». Franco Pantarelli Il senatore Alphonse D'Amato ha condotto le trattative con la compagnia di assicurazione italiana

Persone citate: Alphonse D'amato, Bill Clinton, D'amato, Monica Lewinsky

Luoghi citati: Europa Dell'est, Israele, Manhattan, New York, Trieste