«Arrestata la primula rossa dei terrore» di Aldo Baquis

«Arrestata la primula rossa dei terrore» Al confine libico con un falso passaporto marocchino, ma molti sospettano sia un trucco «Arrestata la primula rossa dei terrore» Voci in Egitto su Abu Nidal TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO «Abu Nidal», il terrorista palestinese più ricercato negli Anni 80, sarebbe stato arrestato a luglio al confine fra Libia ed Egitto, secondo quanto hanno rivelato ieri fonti palestinesi al Cairo. Secondo questa notizia - che non ha avuto sinora conferma né in Egitto né in Israele - Sabri el-Banna (questo il vero nome del leader di «Fatah-Comando Rivoluzionario») era, al momento dell'arresto, in possesso di un passaporto falso marocchino. La sua destinazione, hanno aggiunto le fonti, non era nota. Per anni Abu Nidal ha firmato svariate stragi in Medio Oriente, in Europa, in Sud America e in Asia, appoggiandosi di volta in volta ai servizi segreti dell'Iraq, dell'Arabia Saudita, della Siria, della Libia e dell'Iran. Il bilancio complessivo delle sue carneficine è di 300 morti e di centinaia di feriti. Ma politicamente il «Fatah-Comando Rivoluzionario» si è pressoché eclissato. «In tutto il mondo avrà al massimo 400 sostenitori e qualche decina di fedayn • ha affermato ieri un esperto israeliano -. Nelle zone autonome palestinesi, poi, non ha appoggi». Negli archivi israeliani l'ultima operazione annata attribuita ad Abu Nidal risale al 29 gennaio 1994 quando alcuni uomini armati aggredirono un diplomatico giordano alla periferia di Beirut e lo uccisero. Da allora si presume che il terrorista - ormai sessantenne - abbia trascorso lunghi soggiorni in Libia dove i guerriglieri palestinesi possono addestrarsi in alcune basi messe a disposizione per loro da Muhammar Gheddafi. Negli ultimi anni Abu Nidal è stato più volte dato per gravemente ammalato, o addirittura morto di un tumore. «E' un maestro nel travestirsi e nel sotterfugio» ha scritto di lui con una punta di ammirazione il giornalista britannico Patrick Seale, che ha avuto occasione di incontrarlo più volte. «Non si fida di nessuno, è un solitario, uno che vive come una talpa, nascosto al pubblico». Ieri le autorità egiziane non hanno voluto commentare in alcun modo le informazioni palestinesi relative al suo arresto. Sabri El-Banna è nato nel maggio 1937 a Jaffa (Tel Aviv), dodicesimo figlio di im «patriarca» palestinese (Khalil El-Banna) proprietario di vasti agrumeti e grande esportatore di arance in Gran Bretagna. La sua nascita diede scandalo a Jaffa perché avvenne dopo che il padre ormai anziano - aveva perso la testa per una governante siriana allora sedicenne: sua madre, appunto. Ma la grande crisi della sua vita avvenne nel 1948 con la caduta di Jaffa nelle mani degli israeliani e la confisca dei beni del padre: Sabri divenne allora un profugo ansioso di rivincita, inquieto protagonista di manifestazioni nasseriste a Gaza, a Nablus, poi in Giordania, infine in Iraq. Il suo grande scontro con Yasser Arafat risale al 1974 quando - dopo aver costituito il «Fatali - Comando Rivoluzionario» - tentò di uccidere im dirigente di Al-Fatah, Abu Mazen. In reazione Abu Nidal fu condannato a morte in contumacia da Arafat. Le prime vittime di Abu Nidal sono tutte palestinesi: Said Hammami (ucciso nel 1978), Abu Daud (ferito nel 1981 ), Issam Sartawi (abbattuto nel 1983, dopo che aveva incontrato pacifisti israeliani). Ma gli episodi più spettacolari di Abu Nidal sono gli attacchi a Roma e a Vienna (dicembre 1985) agli uffici dell'El Al, la compagnia di bandiera israeliana, che furono caratterizzati da una crudeltà sanguina- ria e totalmente gratuita. I suoi sicari - afferma Seale - erano drogati e avevano avuto ordine di lanciare bombe a mano nella folla. Nei piloti della El Al credevano di riconoscere i piloti degli aerei da combattimento israeliani che avevano bombardato le loro famiglie a Beirut. Fra i palestinesi quegli attacchi terroristici radicarono il sospetto che Abu Nidal fosse un provocatore manovrato in qualche modo dal Mossad e che il loro vero scopo fosse di ostacolare un avvicinamento fra Italia e Austria, da un lato, e l'Olp dall'altro. Aldo Baquis Il terrorista Abu Nidal e l'attentato del dicembre del 1985 all'aeroporto di Fiumicino