Svalutato il rublo, panico a Mosca

Svalutato il rublo, panico a Mosca Emergenza per evitare il crack. Congelati i pagamenti dello Stato. Ora cadono le teste Svalutato il rublo, panico a Mosca Allarme sul debito. Le Borse non tremano MOSCA NOSTRO SERVIZIO La Russia non ha retto alla crisi economica e, dopo una settimana di mercati in caduta libera, ha rinunciato alla conquista principale dei 6 anni di riforme: il rublo stabile. Ieri mattina il premier Serghej Kirienko e il governatore della Banca Centrale Serghej Dubinin hanno annunciato misure drammatiche: svalutazione - di fatto della moneta nazionale e congelamento dei pagamenti dello Stato. Già tre giorni fa la dichiarazione - «ferma e solenne» - di Boris Eltsin che la svalutazione non sarebbe mai avvenuta non ha convinto nessuno. Domenica è passata in consultazioni febbrili del governo con Dubinin e il rappresentante presso le organizzazioni finanziarie internazionali Anatolij Chubais, che hanno entrambi interrotto le loro vacanze per volare a Mosca. Quando poi si è saputo che nella notte di domenica nella capitale russa è arrivata anche una missione del Fondo monetario internazionale nessuno ha avuto più dubbi: il 17 agusto sarebbe stato il «lunedì nero» dell'economia russa. E così è stato. Poco dopo le 1 \ del mattino un Serghej Kirienko pallido e teso ha annunciato la notizia che tutti aspettavano e temevano: il tetto imposto alla quotazione del rublo - il cosiddetto «corridoio valutario» che vale fino alla fine del '98 - viene elevato da 6,3 a 9,5 rubli per dollaro. In più la Banca Centrale, dopo aver speso un miliardo di dollari per sostenere la moneta nazionale, rinuncia a controllarla rigidamente. D'ora in poi il cambio ufficiale verrà stabilito dal mercato libero. In altre parole, si tratta di una svalutazione del rublo, anche se Kirienko ha protestato contro questo termine: «Non c'è nessuna decisione di cambiare la quotazione», ha detto, spiegando che semplicemente il governo permetterà d'ora in poi alla moneta nazionale di «fluttuare» in limiti più ampi. Secondo Kirienko, dopo la paraUsi dei mercati e la crescita vertiginosa del debito dello Stato, al governo non rimanevano che due soluzioni: l'inflazione oppure un rigido piano anticrisi. Mosca ha optato per la seconda soluzione e ha proposto misure drastiche come la sospensione dei propri impegni. Il premier ha garantito che verranno rispettati, ma intanto da ieri la Russia ha congelato per 90 giorni tutti i pagamenti sul debito estero (22 miliardi di dollari con l'Fmi, che si aggiungono ai quasi 128 mila miliardi di lire contrati con le banche occidentali). Quello interno, rappresentato soprattutto dalle obbligazioni di Stato (Gko), fonte principale delle entrate del Paese e delle banche, per ammissione dello stesso Kirienko, «non esiste più» e va «ricostruito da zero». Mercoledì prossimo il governo annuncerà nuove regole per riconvertire i Gko in titoli a lungo termine. Una misura che rimanda la resa dei conti: la Russia deve pagare da qui alla fine dell'anno 20 miliardi di dollari di debito estero ed interno Ma la soppressione dei Gko è un colpo durissimo alla fiducia già scarsa degli investitori. Rimane anche il problema delle entrate dello Stato: dalla settimana prossima Mosca metterà in circolazione titoli a brevissimo termine (1-2 settimane), che però verranno proibiti agli operatori stranieri. Misure che hanno provocato immediatamente un'ondata di panico sui mercati. La Borsa di Mosca ieri ha chiuso con il 5 per cento in meno e, dopo l'annuncio del governo, aveva registrato un crollo del 12 per cento. E il mercato delle transazioni interbancarie è rimasto paralizzato nell'incertezza. I pagamenti ieri sono rimasti fermi: in un'economia dove tutti i prezzi sono vincolati al dollaro nessuno è più in grado di dire quanto costa un prodotto o un servizio. A Mosca ieri il dollaro si poteva acquistare a 9-9,5 rubli, cioè al prezzo massimo stabilito dalla Banca Centrale, nonostante il cambio ufficiale fosse stato fissato a 6,43. Numerosi esercizi accettavano solo pagamenti in contanti, in base a un cambio di 9 rubli a dollaro. Verso sera il governo, preoccupato dalla reazione della popolazione, ha promesso però di prendere sotto controllo il mercato. Le banche ieri erano assediate dai risparmiatori che cercavano di salvare i loro soldi. Molti sportelli hanno introdotto limiti al ritiro del contante, soffrendo di un'acuta crisi di liquidità. Il sistema bancario della Russia vacilla da tre giorni sull'orlo di un crollo totale e ieri le 12 più grosse banche del Paese hanno annunciato la creazione di un'alleanza per aiutarsi a vicenda. L'esplosione della crisi ha provocato ovviamente anche im terremoto politico. La Duma ieri ha annunciato una seduta straordinaria per il 21 agosto, per chiedere al governo un resoconto sul suo operato e, probabilmente, chiederne la testa. Un'iniziativa che forse verrà anticipata da Boris Eltsin, rientrato ieri al Cremlino dalle vacanze. Il presidente russo ha discusso ieri con il premier un rimpasto di governo che però per il momento è stato rimandato. Ma a Mosca circolano già con insistenza voci sui nomi dei nuovi capri espiatori di Eltsin: Serghej Dubinin, il ministro delle Finanze Mikhail Zadornov e, forse, lo stesso Serghej Kirienko. Anna Zafesova Lunghe code in banca per ritirare i soldi La moneta ha perso il 40% del suo valore LI CIFRE DELI COLLASSO \ § * luglio '98 rispetto § a luglio'97 \ O Prodotto interno lordo * -1,6% 0 Produzione industriale * -2,5% & Prezzi al consumo * +6,4% m Riserve valutarie giugno '98 9,6 (in miliardi di dollari) giugno'97 15,9 o Tasso di cambio (rublo contro dollaro) 0 Borsa * ODeWFMI (in miliardi di dollari) Ne chiede altri Q> Prestiti banche (in miliardi di dollari) ieri agosto '97 6,33 5,8! ■72% 22,6 12,5 7Ì,Ì