IA CONQUISTA DEL RUDERE

IA CONQUISTA DEL RUDERE IA CONQUISTA DEL RUDERE HOC erat in votis: modus agri non ita magnus... e cioè: Era proprio questo il mio sogno: una modesta casetta in campagna, con un piccolo orto vicino a una fonte e magari un fazzoletto di bosco. Questi doni gli dèi mi hanno dato, e molto di più. Ora a te, figliolo di Maia, chiedo solo di averli per sempre. Mettere le Satire di Orazio nello zaino non è solo un tonificante accorgimento estivo, ma, anche, una potente ispirazione per continuare il giro di ruderi di cui, giorni fa, vi dicevo. Bene. Facciamo finta che, intanto, im provvidenziale zio d'America, una cugina ricchissima e bizzarra o quant'altri, ci molli un sostanzioso gruzzoletto, ecco che ci viene l'uzzo di comprarlo davvero quel divino rudere romanticamente posto su un bel bric soleggiato in mezzo ai vigneti. Riprendiamo lesti la Panda ed eccoci alle prese con diffidentissimi eredi, marpionissimi notai, espertissimi geometri. Che - chissà perché sono così felici di disfarsi del rudere? Perché tutti ci sorridono scuotendo un poco la testa? - c'invitano a versare testé la caparra. Versata (piangendo) la quale vien fuori che: 1) l'impianto fognario non c'è (e noi non capiamo niente di pozzi neri, bianchi, blu); 2) l'acquedotto più vicino è oltre quelle tre montagne laggiù (ma l'allacciamento ci costerà solo quarantotto milioni, più i permessi); 3) la luce è uno scherzo farla arrivare, non si preoccupi; 4) lei ha paura delle bisce? No perché sa, qui vicino c'è un ruscello che... ; 5) i cinghiali? Ma sono buonissimi! (da mangiare); 6) zanzare? Neanche l'ombra. Piuttosto i calabroni, d'estate...; 7) i vicini? Gente perbenissimo! Magari un po' chiusi, non proprio ostili, di¬ ciamo. Lui fa il bracconiere, sparacchia ogni tanto...; 8) quello stagno? Magari prosciugarlo? Recintarlo? Ah, è profondo solo cinque metri? Le rive, alle prime piogge, franano? Ma bene!; 9) come mai lunedì il fienile era ancora in piedi?; 10) zio zio, c'è un tizio che dorme sotto il ciliegio! Non sarà mica morto, eh?; 11) sai che quando abbiamo provato ad accendere il caminetto è esploso? Ma pensa! Insomma, cosa ce ne frega a noi! Aria buona, cibi genuini (comprati alla Coop di Bra, che è anche il negozio più vicino), cieli stellati (visti dalla camera da letto a cui manca - per ora - il soffitto). Tutto un rincorrersi di libellule, bombi, api, rondoni, pipistrelli, ramarri, bisce di cui sopra (ma le vipere sono grigie o nere?), leprotti, ragni, scolopendre, fin un bello scorpione lucente trovato nel catino! Ah! Ci alzeremo al levar del sole (e all'ossessivo decespugliatore del bracconiere), mangerem pane e formiche e la vita ci sorriderà. Poi, stremati, invece, una sera qualunque di agosto, tra un paio di annetti (i tetti ci sono, l'acqua anche, la luce chissà), guardando la luna venir su, nel solenne silenzio intorno, ci verranno in mente i nostri amici stipati in un aliscafo per Filicudi, in un charter per Samos, in una rovente station-wagon per Santa Maria di Leuca e compiaciuti ammetteremo che sì, ne è valsa la pena. Ci alzeremo dalla sdraio abbandonando sull'erba un romanzo, andremo nell'orto a cogliere due ravanin da mettere nell'insalata e ascolteremo beati questo niente pieno di tutto. Hoc erat in votis: modus agri non ita magnus... Gianni Farinetti

Persone citate: Gianni Farinetti, Maia

Luoghi citati: America, Bra