Energia dalla chimica
Energia dalla chimica NUOVE CELLE A COMBUSTIBILE Energia dalla chimica Con emissioni quasi nulle LE celle a combustibile, il cui principio di funzionamento era stato intuito da Grove fin dal 1839, furono utilizzate per la prima volta sulle capsule spaziali americane «Gemini» e «Apollo» che portarono alla conquista della Luna. Esse consentono di trasformare direttamente l'energia chimica di un combustibile in elettricità e in calore grazie alla combinazione di idrogeno (fornito, per esempio, da metano) con ossigeno dell'aria e con l'intervento o meno di un catalizzatore. Da allora è in corso in tutti i Paesi avanzati un lento ma costante processo di sviluppo diretto ad applicare questa tecnologia, altamente efficiente ed ecologica, alla produzione di elettricità su ampia scala. Al tempo delle imprese spaziali ciò che contava di più, oltre all'elevata efficienza, era l'assoluta sicurezza di funzionamento dato che da esso dipendeva la vita de¬ gli astronauti (le celle non contengono parti in movimento quindi hanno pochissima probabilità di guastarsi); poi venne la crisi petrolifera dell'inverno '7374 e intorno a questa tecnologia si accese mi grande interesse. Oggi si punta sulle celle a combustibile soprattutto per il bassissimo livello di emissioni che ne fa delle potenziali, formidabili alleate nella lotta globale all'effetto serra. Un passo importante su questa strada è costituito dall'inaugurazione, nel centro per la dimostrazione delle nuove tecnologie di San Augustin de Guadaliz, a Madrid, di un impianto di prova per protipi di pile a combustibile e dal contemporaneo ùiizio dei test di una pila (o «stack») di celle a combustibile da 100 kiloWatt realizzata dall'Ansaldo, un progetto da 95 miliardi che rappresenta il maggior filone di attività di Ansaldo Ricerche di Genova. L'impianto è stato costruito in base al pro¬ gramma MOLCARE (Molten Carbonate Europe) guidato da Ansaldo Ricerche coadiuvata da Iberdrola, proprietaria del centro, Endesa, Babecek, Wilcox Espagnola e, con accordi bilaterali, da Enel, Enea e FN spa. Sono stati messi a pimto vari procedimenti i più promettenti dei quali si possono raggruppare in quattro categorie: celle ad acido fosforico, a carbonati fusi, ad ossidi solidi, a membrana polimerica. Per lo «stack» in prova a Madrid Ansaldo (che già commercializza mia pila ad acido fosforico da 200 kiloWatt) ha adottato la tecnologia dei carbonati fusi. «Queste pile - dicono i tecnici della società genovese - hanno ormai sorpassato la fase sperimentale e potranno diventare il cuore di centrali elettriche ad alto rendimento e ad impatto ambientale nullo, particolarmente adatto ad aree urbane e sottoposto a rigidi vincoli ambientali». Lo «stack», che è il punto di arri- vo di una lunga serie di prototipi, «è l'unico nel suo genere in Europa perché utilizza una tecnologia innovativa che lo distingue per due aspetti importanti: il rendimento elettrico superiore di dieci punti rispetto al 40% delle pile di precedente generazione ad acido solforico; e la possibilità di utilizzare come combustibile una varietà di sostanze, dal metano ai gas di carbone, dai gas da biomassa a quello derivato da rifiuti solidi urbani. Dopo i test di Madrid la pila sarà trasferita a Segrate, presso Milano, per le prove «sul campo»; sarà infatti inserita in un impianto di cogenerazione dell'Enel, nel quale cioè si produrrà energia elettrica e calore utilizzando pile a combustibile alimentato con gas naturale. Il programma Molcare prevede come fase successiva la costruzione con la stessa tecnologia di un impianto da 500 kiloWatt composto da due modelli da 250 kiloWatt, ciascuno dei quali sarà formato da due pile gemelle da 125. Un impianto, in sostanza, capace di fornire l'energia a circa 170 appartamenti. Questa, secondo i progetti di Ansaldo Ricerche, dovrebbe essere l'unità di base per la costruzione modulare di vero e proprie centrali fino a dieci megaWatt. La costruzione del prototipo industriale inizierà nei prossimi mesi e sarà completato entro il 2001, quando potrà partire la produzione. Siamo quindi alla vigilia del decollo delle celle a combustibile? In Usa sono già stati realizzati impianti fino a due megaWatt, il Giappone ha mi programma decennale con il quale vengono finanziate le aziende impegnate nel settore, l'Europa nel nuovo piano quadriennale prevede finanziameni in funzione dei risultati e le imprese produttrici stanno riservando alla nuova tecnologia uno spazio sempre maggiore nei loro programmi. Vittorio Ravizza Prototipi inediti funzionano in un impianto pilota a Madrid ijjH Particolare del complesso di una pila a combustibile a carbonati fusi La produzione industriale è prevista intorno al 2003
Persone citate: Grove, Vittorio Ravizza
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