CI AIUTINO I NUOVI CAPPUCCETTI ROSSI

CI AIUTINO I NUOVI CAPPUCCETTI ROSSI Fiabe e cronaca CI AIUTINO I NUOVI CAPPUCCETTI ROSSI L delitto del bambino Simeone nella periferia degradata di Roma, che ha segnato drammaticamente questa nostra estate, pone, fra gli altri, il problema dell'informazione su eventi del genere a bambini e ragazzi di ogni età. L'esempio di Simeone è la punta di un iceberg che quasi ogni giorno presenta impensabili dimensioni. Psicologi e pedagogisti hanno il compito di approfondire la metodologia della conoscenza su questo e su altri temi scottanti fra mondo adulto e mondo dell'infanzia. Per quanto riguarda la narrativa, il problema è stato affrontato agli inizi dell'umanità almeno con due fiabe: «Cappuccetto Rosso» e «Pelle d'asino» che informano di accadimenti da sempre drammatici. Italo Calvino affermava: «le fiabe sono vere» anche se parlano attraverso la metafora: non bisogna dimenticare che questo tipo di narrazione nacque quando non c'era dicotomia nei rapporti fra le diverse età. Oggi le fiabe sono relegate per i primi anni di vita dell'individuo, ma resta il problema dell'informazione nello scorrere degli anni. Fino a quando il gruppo parentale e sociale costituiva il cardine dell'educazione, la famiglia non aveva il compito dell'informazione: oggi la situazione, nella famiglia mononucleare, è completamente diversa e le responsabilità sono diventate totali. Un libro può essere utile per affrontare un tema così complesso? Virginie Dumont - psicoterapeuta - offre un aiuto concreto in Quel signore mi fa paura (ed. Motta Junior, coll. «Le storie azzurre» 1998, pp. 47, L. 16.000). Dieci brevi capitoli che bambine e bambini di otto anni possono in teoria affrontare da soli: ma cosa ne ricaverebbero? Nella prefazione al volume si legge: «Riteniamo indispensabile che i genitori, parenti, insegnanti e adulti in generale accompagnino il bambino nella lettura del libro». L'indicazione è fondamentale: senza un rapporto diretto con l'adulto le informazioni (oggi dovute quasi esclusivamente alla tv) arrivano confuse e distorte. Se la famiglia non è in grado di sostituire il gruppo, deve perlomeno affrontare le proprie responsabilità. I testi di educazione sessuale (anche ottimi, come quelli pubblicati fra gli altri dalle Edizioni Emme, Mondadori, Usborne) hanno la caratteristica di non affrontare mai il tema della violenza degli adulti sui bambini. All'inizio dell'adolescenza il dovere del colloquio non viene a cessare, anche se ci si trova molto spesso di fronte al rifiuto di affrontare l'argomento da parte dei giovani interessati. Ma un libro di forte impatto narrativo come Zio Vampiro (Cynthia D. Grant, coll. Gaia Junior 1995, pp. 120, L. 13.000) non ha bisogno di intermediari e ha dimostrato di appassionare le giovani lettrici. Per la stessa età, da segnalare un altro romanzo dal titolo fin troppo esplicito: Papà non mi toccare (Eller! Howard, ed. El, coll. «Ex Libris» 1995, pp. 128, L. 14.000). Chiedere miracoli ai libri non serve molto ma ricorrere al loro aiuto è possibile, quando si vuole. Roberto Denti

Persone citate: Cynthia D. Grant, Eller, Gaia Junior, Italo Calvino, Mondadori, Motta Junior, Roberto Denti, Virginie Dumont

Luoghi citati: Roma