IL NOIR LASCIA LA PROVINCIA TORNA NEL VENTRE DI PARIGI

IL NOIR LASCIA LA PROVINCIA TORNA NEL VENTRE DI PARIGI IL NOIR LASCIA LA PROVINCIA TORNA NEL VENTRE DI PARIGI RIVE NOIR RIVE GLAUQUE 2 volumi editi in Francia dalla rivista Autrement PARIGI I fermò di botto in mezzo a boulevard Montparnasse. Se era partita, se era morta, lui era fottuto. Fottuto, era fottuto. C'era solo Marthe che l'avrebbe aiutato, solo Marthe l'avrebbe nascosto. La sola donna che non l'aveva mai trattato da cretino, la sola che gli aveva passato la mano nei capelli. Ma a che cosa serve, Parigi, se non si può ritrovarci nessuno?». L'angosciata domanda se la pone Clément, suonatore di fisarmonica mezzo balordo e occasionalmente pluriassassino, il cui smarrimento apre Sansfeu ni lieu (ed. Viviane Hamy), ultimo titolo di una delle più interessanti scrittrici di noir che conti oggi la Francia, Fred Vargas. Quarantenne, archeologa, d'aspetto una ragazzina, lavora sui morti. Da un lato li resuscita, dall'altro li accumula. I g,suoi romanzi si aggirano con preci¬ sione maniacale tra le vie di Parigi, sono un eseguimento ininterrotto di luoghi o persone il cui volto si è fatto irriconoscibile. E sono la conferma di una inversione a U del noir francese: dalle banlieues dell' alienazione sottoproletaria e dalla vasta provincia della miseria quotidiana e della difficile integrazione, è tornato nella capitalo. A metà del secolo scorso, Parigi era il centro indiscusso di ogni delinquenza, regina anche del crimine. Eugène Sue, nei suoi Misteri, l'aveva consacrata tale. Dal ventre della città, dove venivano squartati i buoi, sotterraneamente, le Halles di Zola, il putridume esalava in superficie e serpeggiava. Nei Nuovi misteri, Sue cercò di consacrare un titolo a ogni arrondissement. E fino al dopoguerra, ancora agli Anni Cinquanta e Sessanta. Parigi ha avuto come unica concorrente reale Marsiglia. H Milieu di Le Breton, la mala di Rififi, aveva quei due poli. Con gli Anni Settanta le storie si spostarono verso altre città, Lione, Tolosa, Montpellier, e altri problemi, droga, senzatetto, razzismo. Ma da circa un anno sembra che quell'ambientazione abbia fatto il suo tempo. La rivista Autrement, appena annusato il riemergere del noir parigino, ha chiamato a raccolta le principali firme sul mercato e ha commissionato storie pohziesche che ha poi pubblicato in due diversi volumi, Rive noire il primo e Rive glauque il secondo (appena uscito), i cui titoli sono in voluta assonanza con rive droite e rive gauche. Ed anche il richiamo ai Nuovi misteri di Sue, con l'aspirazione a coprire storia per storia tutti gli arrondissements della città, è esplicito. Già la sèrie noire Gallimard, con autori come Pennac, Picouly, Del- teil, aveva riportato il crimine a Paìigi, è vero. Ma era m quartieri specifici, di preferenza il XIX arrondissement, molto vicini per caratteristiche e popolazione alla banlieue. Adesso invece ogni quartiere trova il suo cantore di genere, senza esclusione di quelli alti come il molto borghese XVI o l'ippodromo di Longchamps. Certo, la messe più ricca si raccoglie in quartieri nuovi alla popolarità, come il XIII di Tolbiac, nei cantieri della Bibliothèque de France, o l'XI della Bastiglia, tra gellerie d'arte e comunità portoghese. Popolari essenzialmente, ma resi irriconoscibili dalle più recenti metamorfosi della città. Jean-Hu- gues Oppel firma un Tout le monde sait où c'est, **lésia. «tutti sanno dov'è, Alésia», dove il XIV arrondissement stesso si è fatto introvabile. Patrick Raynal, nel Ténor hongrois (tenore ungherese) parte da un'orgia sulla tomba di Jim Morrison, nel cimitero del Pére Lachaise, XX arrondissement, per circoscrivere un'esasperazione misteriosa. Il Passage d'Enfer di Didier Daenincks celebra il trentennale del maggio '68 con barricate d'immondizia, offensiva notturna in bouvelard Raspail che scatena il giallo. Mentre in Moloch (Sèrie Noire Gallimard, anch'esso appena uscito), Thierry Jonquet sprofonda nel nero integrale, con quattro cadaveri di bambini carbonizzati abbandonati in un cantiere vicino a Porte de la Chapelle. Lo storico mercato di Aligre, XII arrondissement, è la cornice de La polyandre (ed. Le serpent à piume) secondo romanzo fresco di stampa dello zairese Bolya Baenga. Vita e morte dell'ambiente Black della capitale spiati da una terrazza che si affaccia sui banchetti più ritratti nei libri di fotografie della Parigi di primo Novecento. Coloratissimo noir su immagini in bianco, nero e seppia. Gabriella Bosco RIVE NOIR RIVE GLAUQUE 2 volumi editi in Francia dalla rivista Autrement I nuovi romanzi francesi sono tornati a prediligere i quartieri di Parigi, come nei classici «Misteri» di Sue: tra gli ultimi titoli usciti, «Sans feu ni lieu» di Fred Vargas, «Passage Enfer» di Daenincks, «La polyandre» dello zairese Bolya Baenga