Sangue sulla festa del Palio

Sangue sulla festa del Palio Siena, polemica dopo la vittoria del Nicchio: «Fermate la barbarie» Sangue sulla festa del Palio Un cavallo si spezza la zampa, abbattuto SIENA. Gioia e tragedia al Palio. Sorride la grande conchiglia del Nicchio e piangono di gioia i contradaioli, mentre corrono in un tripudio di bandiere sotto il palco dei capita- > ■ni per prendere il loro 41° palio. Vogliono toccare quel drappellone, omaggio al cavallo dipinto da Claudio Maccari. E' la vittoria contro la sfortuna che si allontana, 10 anni senza gustare la gioia di un palio: Andrea Colagè, alias il Bufera, sul sauro Re Artù ha regalato questa sofferta vittoria. Ma è anche tragedia, perché il cavallo dell'Onda si è spezzato una zampa ed è stato abbattuto. Corsa bella e tremenda. Favorite ai canapi per i migliori barberi, l'Onda con Penna bianca e l'Oca con Careca. Una mossa molto difficile. Ci vogliono tanti minuti per convincere il mossiere Mario Turner ad abbassare i canapi: due volte cavalli e fantini sono fatti uscire per poi rientra¬ re. Alla partenza la sorte ha scelto per ingresso prima la Pantera, poi Onda, Selva, Oca, Lupa, Torre, Leocorno, Bruco, Aquila, di rincorsa il Nicchio. Quando il Colagè entra nei canapi, scattano per prime Pantera, Onda, Oca, Aquila. La Torre, l'Onda e il Bruco finiscono la loro corsa al primo di San Martino; al primo del Casato, la Pantera mantiene la prima posizione, seguita dal Nicchio, poi dall'Aquila che passa. Al secondo Casato cade la Pantera, alla terza curva di San Martino si decide il Palio con il Nicchio che passa l'Aquila. Al Casato il Bufera non ha più rivali ed entra vittorioso fra i canapi. Finirà all'ospedale il fantino del Bruco, tragica corsa anche per i cavalli dello stesso Bruco e dell'Onda: uno sarà abbattutto e l'altro finirà alla clinica per ca¬ valli, in attesa di decidere la sua sorte e contando sul futuro recupero. Ora la «Lav», la lega antivivisezione, chiede di «fermare la barbarie» e gli animalisti sono sul piede di guerra: sotto accusa proprio il ferro manomesso a Penna bianca, che si era dovuto aggiustare prima della mossa. Ma, intanto, la gioia si espande, conquista le strade della città che portano il Palio in Cattedrale per il Te Deum di ringraziamento. Piange Andrea, il Barbaresco della contrada del Nicchio che in questi giorni non ha mai lasciato il cavallo, lo ha accompagnato alle prove, ha dormito con lui nella stalla. Piange per una felicità che attendeva da tanto tempo: è la vittoria contro la maledizione che si allontana. Piange anche suo figlio Carlo, 3 anni: è la prima volta che assiste alla vittoria del Nicchio, ma è bastato vedere le bandiere sventolare, assistere a quei pianti ed urla per capire che era un momento di grande festa. Piangerà sicuramente anche Cianchino, il fantino sul quale la Torre aveva scommesso per vincere questo Palio ed abbandonare quella cuffia come contrada che da più tempo non vince che inizia a stare dopo 37 anni troppo stretta. Chissà, piangeranno anche Francesco e Giovanna Franchi, figli di Artemio Franchi, nome del calcio italiano e mondiale: morì nell'83 da gran capitano della Torre dopo aver visto l'Italia vincere ai Mondiali di calcio, ma il grande regalo da senese sarebbe stato la vittoria della sua contrada. Antonella Leoncini II Ut IP La contrada del Nicchio con il cavallo Re Artù ha vinto il Palio di Siena

Luoghi citati: Italia, L'aquila, Siena