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Albanese vende la figlia Dramma in Puglia Albanese vende la figlia TARANTO, Separato dalla moglie, un albanese ha venduto la propria bambina di 5 anni affinché potesse avere una vita migliore. Scomparsa a Valona, è stata ritrovata in Puglia prima che venisse data in adozione - illegalmente - a una famiglia italiana. Era in compagnia di quattro albanesi e due di essi, clandestini, sono stati fermati dalla polizia. Altri due sono stati denunciati insieme con una quinta persona, italiana. Ipotizzata in un primo momento, la pista del rapimento e di un traffico di bambini finalizzato al commercio di organi non è stata confortata da riscontri investigativi. La bimba era a Grottaglie, in provincia di Taranto, dove la polizia l'ha ritrovata grazie alla segnalazione di Mendim Myrtaj, 36 anni, lo zio della piccola, fratello della madre. Egli, giovedì scorso, aveva denunciato la scomparsa della bambina alla questura di Brindisi raccontando che nei primi giorni del mese il cognato non l'aveva riportata a casa dopo una passeggiata. Si era quindi pensato a un rapimento e a un traffico di bambini, ipotesi di cui d'altro canto si parla da anni, ma senza mai prove certe. Anche la Chiesa, in passato, ha lanciato l'allarme. Ma quest'ultimo caso pare essere collegato solo a una difficile storia familiare. I genitori della bambina, infatti, sono separati e i loro rapporti sono burrascosi. Proprio questo potrebbe avere indotto il padre a sottrarre la piccola all'ex moglie, affidandola a due albanesi affinché potessero venderla a una famiglia italiana. Così, la bimba era stata condotta in Puglia. A Grottaglie viveva in un appartamento insieme con Nertilia e Bequir Malo, di 23 e 25 anni, fermati con l'accusa di aver materialmente rapito la bambina. Sono stati denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, insieme con Gezim Malo, di 30 anni, e Lina Murati di 31, entrambi muniti di permesso di soggiorno. [s. t.]