Spara a nipote per salvare i genitori di Marco Marelli

Spara a nipote per salvare i genitori Delitto a Como Spara a nipote per salvare i genitori COMO. «Non era mia intenzione ucciderlo. Volevo solo spaventarlo. In modo che la smettesse di minacciare un po' tutti, incominciando dai suoi genitori». Tiziano Pedragio, 54 anni, sposato, tre figli, autotrasportatore, ha confessato così ai carabinieri l'omicidio del nipote, Mauro Duccesci, 36 anni, sposato, separato e padre di un ragazzo di 13 anni. Il delitto è avvenuto l'altro ieri poco dopo le 12, durante il pranzo di Ferragosto. «E' stato un maledetto incidente, frutto anche dell'esasperazione a cui ci ha portato mio nipote» ha aggiunto Pedragio, recluso al Bassone, il carcere di Como, con l'accusa di omicidio volontario. Nullafacente, Duccesci, un'esistenza contrassegnata dall'alcol, da quando sette anni fa si era separato, era tornato a vivere con i genitori, Alvaro Duccesci, pensionato, e Sandra Spavioli, casalinga, in una villetta a due piani, in località Ponte del Passo a Gera Lario, in Alto Lago, dove l'altro ieri si è consumato il dramma familiare. Ad una ventina di metri dalla villetta dei genitori di Duccesci c'è la casa dove vive la famiglia di Luciano Pedraglio. L'altro ieri, per il pranzo di Ferragosto, le due famiglie e quella del fratello minore di Mauro Duccesci si erano ritrovate a Passo del Ponte. Sotto l'effetto dell'alcol, Mauro diventava litigioso, violento. E gli succedeva sempre più spesso. E' stato cosi anche l'altro ieri mattina quando, armato di una vanga aveva minacciato i genitori tanto che per l'ennesima volta erano arrivati i carabinieri per riportare un po' di tranquillità. Poco dopo mezzogiorno il giovane è tornato a farsi minaccioso, sempre impugnando la vanga. Il fratello Alberto ha cercato di riportarlo alla ragione, ma non c'è stato niente da fare. Temendo che la situazione potesse precipitare Luciano Pedraglio ha preso il suo fucile da caccia, un «Frankie» calibro 12 semiautomatico, e dal balcone ha esploso un primo colpo in aria. Mauro Duccesci si è nascosto dietro una siepe, pare molto fitta. L'autotrasportatore ha, poi, esploso un secondo colpo, questa volta ad altezza d'uomo, contro la siepe. Mauro Duccesci, seppure mortalmente ferito, è riapparso, urlante e con la vanga ancora in mano, prima di cadere a terra. Sul posto sono giunti i carabinieri di Gravellona e l'ambulanza del 118 dell'ospedale Sant'Anna di Como. Ma per il giovane non c'era più nulla da fare. E' morto pochi minuti prima delle 13. Gli inquirenti stanno valutando la posizione di Sandra Spavioli, la madre della vittima: la donna avrebbe nascosto l'arma del delitto in un prato, poco distante dal luogo in cui si è consumato il dramma famigliare. Marco Marelli

Persone citate: Alvaro Duccesci, Luciano Pedraglio, Mauro Duccesci, Sandra Spavioli, Tiziano Pedragio

Luoghi citati: Alto Lago, Como, Gera Lario, Passo, Ponte Del Passo