« Più cura nella manutenzione »
« Più cura nella manutenzione » DELLA NATURA « Più cura nella manutenzione » Il geologo: così si può difendere il territorio LM ITALIA non è solo un Paese geologicamente giovane. Ha anche un'orografia molto accentuata». Così l'ingegner Lucio libertini, presidente del Gruppo nazionale difesa dalle catastrofi idrogeologiche, spiega il contesto in cui è maturato il disastro del Brennero. Ingegner Ubertini, l'aspetto che più colpisce nella tragedia del Brennero è il fatto che sia accaduta in una zona d'Italia dove il- rispetto del territorio è più accentuato che altrove. Ciò significa che non c'è difesa dalle catastrofi naturali? «Queste frane sono state una sorpresa anche per me. Ci dev'essere stato un evento di particolare intensità e molto concentrato, una "bomba" d'acqua violentissima piombata in una zona molto limitata. E su un terreno con propensione al dissesto». In che senso il Brennero è una zona a rischio? «E' una zona di montagna, soggetta a forti erosioni. I detriti che si formano in alto creano una coltre che si dispone lungo le vie d'acqua. E con le piene, che in questa stagione possono essere improvvise, rovinano a valle». Ma i boschi non sono un baluardo sicuro contro le piogge? «Contro l'impatto violentissimo di queste "bombe" d'acqua, non c'è bosco che tenga. «Ma contd'acqua cabbattutasnon c'è o bombe me quella sulle Alpi difesa» Basta guardare come il letto del torrente incide la montagna: se piogge intense si concentrano in pochi minuti, non c'è difesa. E questo vale per tutta l'Italia, coperta com'è dalle dorsali appenniniche e alpine». Queste piogge devastanti sono collegabili a un mutamento climatico? «Non abbiamo nessuna prova certa che ci sia un'intensificazione delle precipitazioni causata dal Nino o dall'effetto serra. E' la classica piovosità estiva delle zone mediterranee e alpine». Se neppure i boschi sono una difesa efficace, a che cosa ci possiamo affidare? «Occorre una manutenzione capillare. L'uomo, occupando sempre nuovi terreni, si mette da sé in situazioni di rischio: là dove un tempo le frane cadevano senza far danni, oggi ci sono case o strade. Occorre quindi moltiplicare la cura. Una fenditura sull'asfalto può favorire l'mfattrazione dell'acqua e va subito chiusa. Un ciottolo che cade sulla strada deve preoccupare: vuol dire che la montagna comincia a franare. La frana è un fenomeno puntuale, che si ripete con il riprodursi di condizioni ben definite. Sta all'uomo, che si allarga costantemente su nuovi territori, fare in modo che i fenomeni naturali non diventino per lui ima tragedia». [m. ver.] «Ma contro bombe d'acqua come quella abbattutasi sulle Alpi non c'è difesa»
Persone citate: Lucio Libertini, Ubertini
Luoghi citati: Italia
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