«Impotenti di fronte al rischio frane»

«Impotenti di fronte al rischio frane» In Alto Adige la circolazione è tornata normale, cento turisti bloccati nella Valle di Susa «Impotenti di fronte al rischio frane» L'allarme del ministro dopo la strage al Brennero BOLZANO. Un temporale particolarmente intenso, e l'Italia frana. Questa volta lungo l'asse Est-Ovest: lungo il confine italo-austriaco, al Brennero, e lungo quello italo-francese, nelle montagne di Bardonecchia. Tragedie di proporzioni diverse, ma entrambi imprevedibili. «Uno smottamento legato a mezz'ora di pioggia, in un luogo che non aveva avuto precedenti frane, dimostra che un margine di imprevedibilità bisogna comunque metterlo in conto», ha detto ieri il ministro dei Lavori pubblici Paolo Costa, durante un sopralluogo in Val d'Isarco. E ha aggiunto: «Il nostro Paese geologicamente è molto giovane, quindi le frane ci saranno sempre. Pensare di bloccarle tutte è difficile. In Emilia Romagna ne sono state censite trentamila, in Alto Adige ce ne saranno decine di migliaia e non si può pensare di impedire a queste frane di scendere». Quello che si può fare, è difendere le grandi infrastrutture e i luoghi abitati come una macchina efficiente, come quella della protezione civile all'opera in Alto Adige, che il ministro ha elogiato, concludendo: «Più di così non credo che oggettivamente si possa fare». BRENNERO. Quattro enormi frane, cadute la vigilia di Ferragosto attorno alle 23,36 lungo la principale linea di collegamento fra Nord e Sud d'Europa, nei pressi di Fortezza, hanno tranciato in due autostrada, statale e linea ferroviaria del Brennero, causando più di dodici ore di totale collasso del traffico e una giornata da incubo alle centinaia di migliaia di turisti che avevano imboccato l'autostrada per raggiungere le località turistiche o fare ritorno a casa. Cinque di loro hanno perso la vita sotto la frana più imponente (diecimila metri cubi di detriti, un fronte di duecento metri), quella caduta dalla sinistra orografica della Val d'Isarco, che ha interamente ricoperto le quattro corsie dell'A22. Si tratta di una coppia di Mainz e di due coniugi di Pinnenberg (Germania), che viaggiavano assieme al figlio di soli sette anni (l'identificazione dei corpi da parte dei parenti avverrà solamente oggi). Le loro vetture sono state travolte da migliaia di metri cubi di fango, pietre e tronchi d'albero; lo spettacolo che si è presentato agli occhi dei soccorritori è stato spaventoso. «Pezzi di cadaveri orribilmente mutilati - ha detto un soccorritore - tanto che è risultato difficile dire con esattezza quanti fossero i passeggeri a bordo delle vetture». Miracolosamente vivi e illesi, invece, due anziani coniugi di Roverbella (Mantova), Angelo Dusi, 74 anni, e Mirella Gamper, 72, che al momento della frana stavano dormendo nel loro camper, parcheggiato a ridosso dell'abitazione dell'amica Luciana Goggi, in località Prà di Sopra, a poche decine di metri dall'austostrada. Angelo Dusi ha raggiunto assieme alla moglie il tetto mentre l'inferno di fango inghiottiva la casa viaggiante: la coppia è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco, giunti sul posto con un canotto. L'impegno dei soccorritori è stato eccezionale, centinaia di vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte, alla luce delle fotoelettriche, dapprima alla ricerca delle vittime (anche con l'ausilio dei metaldetector), poi per rendere al più presto agibili le linee di comunicazione. Statale del Brennero e linea ferroviaria, interessate dalle al- tre tre frane, di portata relativamente modesta e cadute dalla destra orografica della vallata, sono state liberate dai detriti rispettivamente alle 9 ed alle 20 di sabato; il traffico autostradale è stato completamente ripristinato nella mattinata di ieri (dalle 14 del giorno prima si viaggiava sulle due corsie di sorpasso). Il gigantesco serpentone d'auto era stato dirottato, sia in Italia che in Austria, sugli altri due valichi di confine, Passo Resia e Prato alla Drava: in Val Venosta e Val Pusteria, il traffico già congestionato ha fatto registrare il definitivo col¬ lasso. Non solo elogi, però, per i dirigenti dell'A22. Gli automobilisti, in colonna per ore ed ore, accusano la società di non avere nemmeno cercato di alleggerire la situazione ai caselli, eliminando il pagamento del pedaggio. Un tentativo in tal senso, a dire la verità, è stato fatto, ma l'obbligo del pedaggio è stato ripristinato quando ci si è accorti che lo snellimento del traffico ai caselli comportava l'immediato congestionamento delle «vie di fuga». Secondo altre testimonianze, l'uscita obbligatoria (dapprima a Bressa¬ none, quindi ancora più a Sud, al casello di Chiusa) per le auto dirette a Nord, non sarebbe stata segnalata con la necessaria tempestività agli automobilisti che imboccavano l'A22 in Trentino e all'altezza del Lago di Garda. Polemiche nelle quali s'è già inserita Alleanza nazionale, con un'interrogazione al presidente della Giunta provinciale. L'inferno di Ferragosto, per i dirigenti dell'A22, è appena iniziato. VAL DI SUSA. Una frana è caduta il girono di Ferragosto su una strada sterrata in Valle Stretta, sulle montagne di Bar- donecchia, bloccando per due ore un centinaio di turisti che rientravano a valle, in auto o in moto. Lo smottamento è avvenuto lungo la strada che porta al rifugio «III Alpini» ed è stata provocata dal repentino ingrossamento di un rio per una serie di temporali che si sono abbattuti sulla vallata. La frana, con un fronte di una trentina di metri, non ha investito né auto né persone. Le ridotte dimensioni dello smottamento hanno consentito, dopo un paio d'ore di lavoro, il ripristino della viabilità sulla strada sterrata, [m. d. g.] Costa: geologicamente l'Italia è un Paese giovane, i cedimenti ci saranno sempre Tutte tedesche le vittime due coppie e un bimbo di 7 anni Polemiche per le code sulla A22 Anche lo smottamento al confine tra Piemonte e Francia è stato causato da una catena di temporali In alto, i soccorritori cercano di liberare un corpo sepolto sotto la frana caduta sulla statale del Brennero. A destra, una scavatrice sgombra la strada dai detriti. A fianco, il ministro Paolo Costa.

Persone citate: Angelo Dusi, Bressa, Luciana Goggi, Mirella Gamper, Paolo Costa