Il Papa: la festa invitate a pranzo chi vive da solo di M. Tos.

Il Papa: la festa invitate a pranzo chi vive da solo Appello all'Angelus Il Papa: la festa invitate a pranzo chi vive da solo CASTEL GANDOLFO. La domenica invitate a pranzo una persona che sapete sola: Giovarmi Paolo II anche ieri, da Castel Gandolfo, ha proseguito nella sua serie di lezioni ed esortazioni sul reale significato - per i cristiani - del giorno della domenica, che deve essere «giorno di distensione e riposo», ha ricordato il Pontefice all'Angelus, «di gioia e solidarietà». La gioia non è programmabile, ha riconosciuto, perché «dipende dalle circostanze liete o tristi della vita». Ma per i cristiani è possibile sperimentare un'intima gioia, «persino in condizioni di sofferenza fisica e spirituale». Quindi la gioia «non è un sentimento aleatorio»; e se esiste un giorno che aiuta a riscoprire «le radici profonde della gioia», quando si è cristiani, questo è la domenica, ha detto ancora il Papa. Ma la gioia cristiana, per essere autentica, «non può restare un'esperienza solo individuale, ma ha bisogno di essere condivisa e partecipata». E di conseguenza la domenica deve diventare, per il credente «come per le famiglie cristiane», il giorno in cui «si sperimenta una più forte comunione con il prossimo». Papa Wojtyla fa alcuni esempi pratici, per aiutare chi si trovi «in situazioni di disagio». E far sì che la domenica diventi «un giorno di condivisione». «Invitare a pranzo una persona sola, offrire il necessario ad una famiglia bisognosa, visitare un ammalato o un carcerato, dedicare un po' di tempo a chi sta attraversando un momento difficile», [m. tos.]

Persone citate: Papa Wojtyla

Luoghi citati: Castel Gandolfo