«I parchi come bersaglio»
«I parchi come bersaglio» IL PRESIDENTE DELWWF «I parchi come bersaglio» Pratesi: meno controlli, piromani scatenati TRECENTO segnalazioni di nuovi incendi in soli due giorni, e ci risiamo con l'Italia che brucia. Fulco Pratesi, che ne pensa di questa emergenza senza fine? «Guardi, era prevedibile - e noi del Wwf lo avevamo previsto che nel ponte di Ferragosto i piromani ci avrebbero dato dentro». E perché? «Ma perché a Ferragosto c'è più gente in giro, e il piromane "lavora" meglio. Oltre tutto ci sono meno forze dell'ordine in giro, perché hanno altre emergenze da tenere sotto controllo. Insomma, per questi incendiari è un ottimo momento». Una delle emergenze più gravi si è creata nel Fabrianese, dove la Protezione civile ha dovuto anche evacuare alcune frazioni... «... e tanto per cambiare an- che questa è una zona protetta, cioè la Riserva Gole della Rossa, un parco regionale molto pregiato, e molto contestato dai cacciatori. Ma non solo, anche altri avevano interesse che quella riserva non nascesse nemmeno. E come sempre, guarda caso, vanno a fuoco soprattutto le aree protette. Se si guarda la mappa degli ultimi incendi, si vede benissimo che da Nord a Sud, dal parco regionale delle Cinque Terre a quello dell'Etna, sono andati in fumo migliaia di ettari in zone tutelate. Perché queste aree danno fastidio». Cosa si può fare contro chi attacca con il fuoco i parchi? «Per parte nostra, abbiamo fatto un bando per una taglia da cento milioni, destinata a chiunque aiuterà ad arrestare un piromane che abbia incendiato un parco o una riserva. Purtroppo, altri non si sono mossi. Eppure è una cosa che funziona, anche in Grecia hanno fatto ricorso alle taglie. Per noi, che siamo un'associazione privata, è stato un grosso sforzo economico». Taglie a parte, secondo il Wwf che si può fare per frenare gli incendi dolosi? «Tanto per cominciare, evitare i rimboschimenti, che tanto vanno solo ad attirare i piromani. Anzi, sono le molle che li muovono, i lavori di bonifica. Poi proibire non solo di costruire sui terreni bruciati, ma anche di pascolarli e di calpestarli. I boschi si restau¬ rano da soli, con molta lentezza ma dopo qualche anno già si vedono i primi segni. E poi le cose di buon senso, a cui nessuno pensa. In certe zone vanno proibiti i fuochi artificiali, le sigarette, i barbecue. Nessuno si rende conto di quanto siano pericolosi i barbecue - magari in un bel bosco di conifere -. Perché poi i villeggianti se ne vanno, spesso lasciandosi indietro tizzoni e brace, cioè il modo migliore per far partire un grosso incendio», [bru. gio.] «Per frenarli, bisogna evitare i rimboschimenti. I boschi si restaurano da soli, invece le bonifiche attirano i vandali» «Che ci sia un piano d'attacco contro le aree protette lo dimostrano le cifre: da Nord a Sud sono le più colpite»
Persone citate: Fulco Pratesi
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