«Giustizia, il dialogo può riprendere» di Raffaello Masci

«Giustizia, il dialogo può riprendere» Passeggiata di Ferragosto col ministro dell'Interno. «Berlusconi? Problema delicato» «Giustizia, il dialogo può riprendere» Napolitano: mettiamo da parte le questioni personali ROMA. Mentre su molti temi di carattere sovrannazionale, come l'Europa e i vincoli per parteciparvi, c'è possibilità di incontro «non solo nella maggioranza, ma nell'intero Parlamento», altre questioni appaiono «laceranti» per il Paese. Per esempio sulla questione giustizia, che ha fatto arenare la Bicamerale, pesa la vicenda personale di Silvio Berlusconi «non certo per la sua attività di capo dell'opposizione, bensì come capo di impresa. Questa duplice storia personale costituisce un problema complesso e suscita opposte reazioni». Sono da poco passate le nove del mattino, è Ferragosto e Roma è un deserto soleggiato e lievemente percorso da una inattesa brezza. Il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano, come è ormai tradizione, è l'unico membro del governo a presidiare la piazza e - sempre secondo tradizione - riceve al Viminale un gruppo di giornalisti che lo accompagneranno poi a visitare le forze dell'ordine. «Ogni disputa sulla giustizia dice ancora il ministro, argomentando la sua tesi - va depurata da elementi personali, e questo deve valere non solo per Berlusconi, ma per qualunque uomo politico che venga coinvolto in vicende giudiziarie e che dunque, su questa base, non può motivare posizioni di carattere politico e legislativo in materia di giustizia». In buona sostanza - è il pensiero di Napolitano - se Berlusconi cittadino e imprenditore non risolve i suoi problemi con la giustizia, Berlusconi politico e capo dell'opposizione sarà sempre in imbarazzo a trattare della medesima. Con il ministro Napolitano ci sono i vertci delle forze dell'ordine: il capo della Polizia Fernando Masone, il comandante della Guardia di Finanza Rolando Mosca Moschin e quello dei carabinieri Sergio Siracusa. Con loro e con gli uomini dei rispettivi staff Napolitano esce a piedi dal Viminale quando sono da poco passate le dieci, una patuglia della polizia stradale lo attende per illustrargli alcune nuove tecnologie in dotazione. Il ministro si dirige quindi verso la Questura di Roma e il comando dei vigili del fuoco, due edifici attaccati e che distano poche centinaia di metri dal Viminale. I turisti in bermuda sono colpiti da questo drappello di signori in abito scuro che si sposta con un codazzo di giornalisti e poliziotti: molti scattano foto, qualcuno riconosce il ministro e fa cenni di saluto. Ai cronisti che lo attorniano, Napolitano parla anche degli altri temi caldi di questo caldissimo Ferragosto: il caso Melis-Lombardini «che ha ancora molti lati oscuri», la terribile frana del Brennero e l'assalto dei clandestini. Mentre il ministro visita le varie sale operative - della Questura di Roma, del cornando provinciale dei carabinieri - viene costantemente informato, in diretta, degli sviluppi della tragedia del Brennero. Ai cronisti dice che i soccorsi sono stati comunque «tempestivi» e elogia, durante la visita ai vigili del fuoco, il lavoro di questi uomi- ni e di quelli della protezione civile per liberare dalle macerie la sede autostradale e la linea ferroviaria. Le dispute sull'immigrazione alterano leggermente la proverbiale compostezza di Napolitano, soprattutto per come i media ne hanno parlato, da ultimo proprio la mattina di Ferragosto, a proposito di «sbarchi senza fine» in Sicilia: «Non stiamo ad esagerare, per favore, sono sbarcate poco più di cinquanta persone. Voi non avete idea di quali problemi abbiano altri Paesi europei, come per esempio la Germania, con l'immigrazione clandestina». Anche l'opposizione - secondo Napolitano - ha avuto nei con¬ fronti dell'ùnmigrazione un approccio allarmistico: «Quando si grida e si litiga su come fronteggiare lo sfruttamento criminale dei flussi migratori, facendo ricorso ad accuse come "assoluta mancanza di fermezza, mancanza di rigore, inefficienza" e peggio, ebbene queste accuse fanno male al Paese, non al governo». E Napolitano si augura che dopo la linea dura dimostrata dal governo, che da luglio a oggi ha compiuto 392 rimpatri, si possa trovare anche con l'opposizione un «confronto pacato, che è poi quello che si sta già facendo con esponenti dell'opposizione mteressati al dialogo». Raffaello Masci Il ministro Napolitano a Ferragosto nella sala operativa della questura di Roma

Luoghi citati: Europa, Germania, Roma, Sicilia