La storia del prete giocatore di Gabriele Romagnoli

La storia del prete giocatore La storia del prete giocatore IL reverendo Walter Benz, di Indiana Township, New Jersey, arrivò alla nuova parrocchia dell'Assunta in Mercedes. «Sarà un bene di famiglia» pensarono i fedeli, equivocando sul cognome. Quando riapparve in Cadillac immaginarono: «Sarà ricco». Ma la ricchezza di un pastore è il suo gregge e da quello don Benz traeva alimento, intascando gran parte della questua domenicale. Un migliaio di dollari a settimana, per anni ventisei. Totale: un milione di dollari e mezzo. Lo aiutava a disfarsene la perpetua Mary Anne, ventitré anni di meno e un figlio di dubbia provenienza. Ogni domenica sera erano segnalati nei casinò di Atlantic City. Poiché, come afferma un detto popolare, «San Giovanni non porta inganni», padre Benz perdeva regolarmente il bottino, arrivando, in un weekend in cui il destino (nei panni del croupier) fu più cinico e baro di lui, a lasciare 110 mila dollari nelle casse del «Tahj Mahal». Ma poiché, d'altro canto, «San Giovanni si distrae da anni», la perpetua vinceva a man bassa, riuscendo, una sera, a realizzare un jackpot da 15 mila dollari. Lui perse molto, alle corse, su un cavallo chiamato «Temptation». Lei vinse puntando su «Heaven can wait», il paradiso può attendere. Con i soldi rubati e vinti comprarono di tutto, ma non fu questo a insospettire la diocesi. Accadde che don Benz ebbe a segnalare i ridotti introiti della questua, giacché crescevano i suoi prelievi. Un inviato del vescovo fece un sopralluogo alla chiesa dell'Assunta e alla casa del reverendo. Non lo insospettirono le tre auto, i quadri d'autore, i mobili d'antiquariato, i gioielli della perpetua («Il prete è ricco di famiglia», salmodiavano i fedeli). Lo sconcertò, e ne fece parola col cardinale, la presenza nel salotto di una statua d'epoca, alta due metri, raffigurante Buddha. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Mahal, Mary Anne, Walter Benz

Luoghi citati: Indiana, New Jersey