Al mare, aspettando l'autunno caldo

Al mare, aspettando l'autunno caldo ricordi d'ESTATE/3. Trent'anni fa Torino respirava l'aria della contestazione francese Al mare, aspettando l'autunno caldo Palazzo Campana occupato La minigonna lanciata dalla sconosciuta Mary Quant, in un baleno era diventata moda e provocazione tra paralleli e meridiani: anche da noi in quella estate del '68 che si apriva su una stagione che non potevamo immaginare tanto feroce. Si viveva sull'onda lunga del «boom» e quindi nell'aria si respirava soprattutto ottimismo. Eppure a scorrere le cronache del tempo si percepisce il disagio di una società un equilibrio instabile. Anche il tempo faceva le ijizze: afa, termometro a quaranta gradi (e senza buco dell'ozono); a Torino due persone muoiono per troppo caldo, sedici casi di follia a Milano. Dire «che caldo», sostiene Pestelli è sbagliato se si vuole essere precisi con la lingua italiana. Poi a S Lorenzo, 10 agosto, la temperatura precipita a 14 gradi di minima. La città si muove su ritmi scanditi dalla grande madre, la Fiat che nei primi sei mesi dell'anno ha prodotto 770 mila veicoli ed occupa 151 mila dipendenti, mentre 200 mila sono i pendolari che gravitano ogni giorno sulla città. Più auto, più strade: entra in funzione la «bretella» tra Ivrea e Santina, la Mtal presenta il progetto dell' autostrada della Valle di Susa e l'assessore alla viabilità della Provincia, on. Botta, illustra il progetio della tangenziale Nord. E' Vanno in cui Torino conta 1.152.798 abitanti. Capelloni e matusa Nuove parole arricchiscono il nostro dizionario: Pyrex, Terital, Honda e «Mon chéri» di Ferrerò che affianca un altro dolce business alla stranota iSiutella. Ce ne sono che suonano ancora un po' confuse: Hoci-min, Tupamaros, Vietcong, Liic. E altre di nuovo conio: tiippie che per noi è «capellone» a che subito si abbina a «droga»: in cronaca si legge «Hascisch per cento milioni portato in Italia da un capellone». Ovviamente gli anziani sono «matusa». Infine una parola che verrà ripetuta parecchie volte: «Contestazione» nonostante il nostro Pestelli sostenga nella ru- brica «Difesa della lingua» che il termine è usato impropriamente perché contestare equivale a «confermare». Sarà così ma i detenuti contestano a Poggioreale, a Milano e dal «Buon Pastore» di corso Regina Margherita giungono segnali di profonda insofferenza; gli studenti sono già sul piede di guerra: Palazzo Campana è occupato ed Architettura anche. Alle spalle c'è la contestazione francese che non sembra aver scosso più di tanto il pianeta poiché De Gaulle alle elezioni ne ha tratto un consenso quasi plebiscitario. Il nostro inviato nella galassia dei movimenti studenteschi, Francesco Rosso, percepisce l'esistenza di brividi che sfoceranno presto in una febbre di lunga durata e di difficile cura. A Pisa incontra i leader del movimento Rostagno e Viale e annuncia: «Promettono azioni di piazza dopo le vacanze». Però dopo aver sondato la nebulosa della contestazione conclude che la sinistra «rivoluzionaria, maoista, trova poco seguito nelle fabbriche». Marcuse minacciato di morte a S. Diego dove insegna, intervistato a Venezia da Gigi Ghirotti risponde: «Contestazione, cosa significa?». Ci si prepara per il «grande esodo»: ferie da tre a quattro settimane, ritorno vacanziero di massa al Sud, assalto alle spiagge: soprattutto in auto. La benzina normale costa 120 lire il litro, la super 130 e il governo discute se aumentarla di 10 lire da destinare agli alluvionati. Sulle strade viaggiano ormai vetture d'ogni tipo, e i torinesi prendono confidenza con le prime roulotte. L'auto merita qualche attenzione e comfort: la radio per esempio da infilare nel cruscotto, costa 27.900 lire mentre il condizionatore «Autoclima» è offerto a 166.000 lire, una cifra folle se si pensa che un ministro guadagna 406 mila lire il mese; chi volesse impreziosire l'interno con tappeti in moquette dovrebbe pagare 21.500 lire più Ige (Imposta generale sull'entrata). L'as- sicurazione (non ancora obbligatoria) di una «125» costa 60 mila lire l'anno. La Lancia mette sul mercato la Fulvia a 1.365.000 lire e la Flavia Coupé a 2.655.000 lire: le auto sono eleganti, robuste ma l'azienda non veleggia in buone acque e annuncia il licenziamento di alcune centinaia di dipendenti. Torino trascorre l'estate senza governo: la de è spaccata tra chi vuole la riconferma di Grosso e chi caldeggia la nomina di Guglielminetti. L'on. Eugenio Scalfari tiene il suo primo comizio nella nostra città che lo ha eletto con 10 mila preferenze e dichiara di aver deciso di iscriversi al psi «per condividerne la buona e cattiva sorte». La favola del metrò E' un'estate di grandi processi: Felice Riva è imputato del fallimento del Cotonificio Valle Susa, Pietro Cavallero e i gregari Rovoletto e Notarnicola si beccano l'ergastolo. I lettori vengono coinvolti da «Specchio dei tempi» a condividere i disgraziati destini di singole persone e i guai del mondo: si aiuta la madre di cinque figli rimasta vedova, il contadino rimasto senza mucca ma la rubrica che è ormai un'istituzione raccoglie anche 60 milioni (di allora) per le vittime del Biafra. Sono ormai 28 i pazienti sui quali è stato trapiantato il cuore e di faccende di cuore si occupa Giulietta Masina in un rubrica da poco inaugurata sul nostro giornale. E' l'estate dei grandi traslochi: «La Stampa» da via Roma si sposta nell'attuale sede e le facoltà di lettere e giurisprudenza da Palazzo Campana a Palazzo Nuovo. La gente comincia a investire nella casa sollecitata dalla copiosa offerta di. mutui fondiari: un appartamento costa dai 4 ai 25 milioni, il prezzo medio è di lire 87.500 il metro quadrato e si vendono posti-barca a Beaulieu. Mentre i carri armati sovietici entrano a Praga i giornalisti sono informati che è stato scelto il progetto della prima linea di metropolitana tra quelli presentati al bando del '64: la spesa sarà di cento miliardi e la realizzazione del metrò pare «abbastanza prossima e concreta». Pier Paolo Benedetto Anche il tempo fa le bizze: termometro a 40 gradi e due morti per l'afa Arriva la minigonna La Fiat in sei mesi produce 770 mila veicoli e impiega 151 mila dipendenti , fui Air Modelle davanti a Stuplnigi (a sin.) Gli stilisti non si sono ancora lanciati sulla minigonna ma i vestiti femminili cominciano ad accorciarsi Le vacanze diventano di massa e si comincia a usare il termine «esodo» per la grande fuga dalla jà nel mese di agosto E' tempo di grandi processi: ergastolo a Pietro Cavallero Fallisce il Valle Susa La città conta oltre un milione e 150 mila abitanti Benzina a 130 lire