«No a ordinanze anti-lucciole» di Emanuela Minucci

«No a ordinanze anti-lucciole» In autunno un vertice del Comitato sicurezza su come combattere la prostituzione «No a ordinanze anti-lucciole» II vicesindaco: meglio il codice stradale IL CASO MULTE E CROCIATE ORDINANZE anti-lucciola per colpire gli automobilisti impegnati nelle code a luce rossa? Torino ci arrivò ben prima di tante altre città, nell'ottobre '97, applicando semplicemente il codice della strada nelle zone a più alto tasso di prostituzione, con le videocamere dei vigili urbani impegnate a immortalare le targhe delle auto coinvolte nello «struscio proibito». In questi dieci mesi la polizia municipale ha punito decine di torinesi colpevoli di aver intralciato il traffico in zone come Italia '61 e la Pellerina. L'amministrazione, però, pensa che questa non sia la strada maestra per combattere il fenomeno: «E' indubbio che la questione vada affrontata in modo più radicale e approfondito - ha dichiarato ieri il vicesindaco Domenico Carpanini dopo aver letto sui giornali della nuova crociata contro le prostitute che accomuna diverse città del Nord - ecco perché agli inizi di settembre organizzeremo in prefettura un vertice del Comi- tato sulla sicurezza che affronti proprio questo tema». Per quanto riguarda invece la cosiddetta «linea dura» adottata da Milano (un'ordinanza specifica in forza della quale l'automobilista che sta contrattando con la lucciola può ricevere una multa addirittura di un milione) Carpanini ha forti dubbi sia sulla sua efficacia sia sulla sua legittimità: «Trovo paradossale che i Comuni debbano ricorrere a un bricolage di provvedimenti anche un po' bizzarri quando la lotta alla prostituzione potrebbe essere condotta con maggiore efficacia applicando le leggi in vigore. Gran parte delle prostitute straniere sono clandestine: vanno espulse. Se invece hanno documenti regolari glieli si può revocare perché non esiste un permesso di soggiorno che fornisca la facoltà di prostituirsi». Prosegue: «Se si vogliono invece colpire i clienti, com'è sacrosanto, lo si può fare in molti casi denunciandoli per atti osceni in luogo pubblico: una minaccia molto più efficace di una multa che la Questura, quest'anno ha applicato per 150 casi. E non era male neppure l'idea di quel magistrato che autorizzò addirittura il sequestro delle auto dei clienti colti sul fatto. Ricordiamoci infine che la nuova legge sull'immigrazione contiene pene più severe per sfruttatori albergatori e affittacamere compiacenti». Ma in attesa del vertice Torino come cercherà di combattere il fenomeno? «Continueremo con le sanzioni previste dal codice della strada che in una sola sera, in corso Regina Margherita, ha prodotto, nella primavera scorsa, circa 60 verbali e in tutto il '97 un migliaio di contravvenzioni - spiega ancora Carpanini - inoltre adotteremo un'ordinanza di viabilità per estendere nelle zone calde il divieto di sosta breve anche se non crea intralcio». E della multa per le prostitute in abiti succinti che pensa? «Se ci sono gli estremi si può applicare il codice penale, ma una multa applicata a una persona clandestina mi sembra un po' ridicola: se non la paga, fra tre anni, l'ufficiale giudiziario dove andrà a cercarla?». Emanuela Minucci Il vicesindaco Domenico Carpanini «Contro la prostituzione basta applicare le leggi già in vigore»

Persone citate: Carpanini, Comi, Domenico Carpanini

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino