«Così l' ho soffocata e fatta a pezzi»

«Così l' ho soffocata e fatta a pezzi» L'ORRIBILE FINE DI MONICA. Sequestrata la discarica di via Germagnano, si cercano ancora i resti «Così l' ho soffocata e fatta a pezzi» Roberto confessa: l'amavo Le lettere sono di pochi mesi fa. Parole affettuose. Lei: «I medici mi dicono che ce la metti tutta, bravo Roberto, vedrai che assieme ce la faremo, vedrai che uscirai da questo incubo». Lui: «Sei mia, senza di te io non posso vivere». Nella valigia trovata nell'alloggio di via Cantalupo 18 con i poveri resti di Monica Sassone, 36 anni, ex studentessa di medicina, uccisa, decapitata e fatta a pezzi dal suo ex convivente, c'erano una decina di lettere. Raccontano frammenti di storia di Monica e Roberto Di Martino, 38 anni, ii suo assassino. Lui, un tossicodipendente, già processato e condannato per violenza sessuale, arrestato dagli agenti del commissariato San Paolo, ha mormorato: «Voleva lasciarmi, senza lei la mia vita era finita». Ieri gli agenti di polizia hanno cercato i resti mancanti di Monica, gli arti, la sua testa, nella discarica di via Germagnano. Roberto Di Martino aveva confessato: «Li ho gettati nel cassonetto, in strada». Ora si scava nella montagna di rifiuti. «Un lavoro difficile, in via Germagnano ogni giorno vengono scaricati circa 2500 tonnellate di di rifiuti vari», dice il commissario Pierluigi Leone. Il magistrato, dottor Giuseppe Riccaboni, ha sequestrato quel tratto di discarica, l'ha fatta recintare, pale e ruspe scaveranno ininterrottamente. I tecnici dell'Ami at, Marco Rossi e Bernardo Tirreno, dicono: «E bisogna fare presto, smuovendo i rifiuti si possono creare fenomeni di autocombustione». Si corre contro il tempo, sperando di ritrovare i sacchi di plastica nera con i resti di Monica. Il papà, Antonio Sassone, ex funzionario di banca, ieri mattina non se l'è sentita di seguire gli agenti in via Germagnano. Alle 10 era in commissariato, ha parlato con l'ispettore Laura Siracusa che da mesi seguiva la vicende di Monica. «Mia figlia aveva deciso di lasciare Roberto. La loro era stata una relazione difficile, ma adesso era una storia finita. Monica aveva deciso di andarsene via. Ma lui continuava a cercarla, quasi un'ossessione». Le lettere confermano questa sua ossessione. Roberto Di Martino ripeteva: «Non riuscirai a lasciarmi, verrai via con me, piuttosto ti uccido, ti trascino nel baratro, con me». Il suo difensore, avvocato Carlo Cavallo, dice che lui poche ore dopo l'arresto ha confessato «quasi tutto al magistrato: un racconto sofferto, con molte interruzioni, spesso è scoppiato in lacrime». Il suo racconto. «Sì, il nostro era un rapporto con alti e bassi. Ma io le volevo bene e lei mi voleva bene. Adesso voleva lasciarmi, ma non poteva io vivevo per lei. Ci siamo visti mercoledì pomeriggio. L'avevo cercata io. Eravamo nella camera da letto. Volevamo sentire un po' di musica. Sono andato in cucina. Ho preso lo stereo. Mi sono trovato tra le mani il cavo elettrico. Non so come mai, non ricordo... Sono tornato in camera, l'ho soffocata». «Ho trascinato il corpo nella vasca, l'ho spogliata. Ho preso un coltello, un seghetto. Ho tagliato la testa. Poi il braccio sinistro, poi il destro. E poi le gambe, che ho avvolte dentro un lenzuolo. Ho preso dei sacchi di plastica nera, ho messo gli arti, li ho stretti con del nastro isolante. Sono sceso, ho gettato la testa e le braccia nel cassonetto. Più tardi anche le gambe, assieme al coltello, al seghetto, ai vestiti sporchi di sangue e alla sua borsetta». «Restava il tronco. Era nella vasca. Mi faceva impressione. Allora ho preso la valigia, l'ho chiuso dentro. Me ne sarei disfatto nel pomeriggio. Mi sono messo a fare pulizia, ho lavato la vasca e per terra. Poi è arrivata la polizia... ». Il suo difensore, l'avvocato Carlo Cavallo, dice che «molte cose sono ancora da chiarire». Il legale è andato a trovare Di Martino al repartino delle Molinette, dove da ieri pomeriggio è stato trasferito: «E' visibilmente scosso, anche se cerca di nasconderlo. Ha quasi sempre parlato di lei, di Monica. Un grande amore. Ma adesso, ha raccontato, era rimasto deluso per delle cose che aveva saputo di lei. Gli ho detto che la polizia stava cercando i suoi ' resti nella discarica. Ha chiesto se li avevano trovati. Ho detto di no. Ha chinato la testa, scosso». Il legale ha già annunciato che chiederà la perizia psichiatrica: «Tante domande attendono una risposta». Nella casa gli agenti hanno sequestrato, raccontano, «riviste e libri di spiritismo, di occultismo». E poi, nella valigia, è stata trovata una foto di Monica che ricorda una sua recente vacanza. Qualcuno ha infierito suU'immagine con un punteruolo, colpendola al volto e al cuore. Chi e perché? Ezio Mascarino «Ho tagliato la testa, poi braccia e gambe, quindi ho messo tutto nei sacchi» Il legale chiederà la perizia psichiatrica dell'assassino Monica Sassone, 36 anni in una immagine felice della sua storia d'amore con Roberto Di Martino, 38 anni, che l'ha uccisa e fatta a pezzi. Le diceva spesso: «Ti trascino nel baratro con me»

Luoghi citati: San Paolo