SE LA TIVÙ' RACCONTA CALCIO FINTO di Gianni Romeo

SE LA TIVÙ' RACCONTA CALCIO FINTO Le amichevoli di agosto SE LA TIVÙ' RACCONTA CALCIO FINTO NELLA seconda metà di agosto si disputerà a Forte dei Marmi e dintorni un torneo di tennis per amatori chiamato «'un se ne pò più». Il titolo dice tutto: partite a oltranza, ore e ore in campo, fino all'asfissia. Lo prendiamo per un momento in prestito, questo titolo casereccio, e lo dedichiamo al calcio d'agosto che salta fuori da tutti i teleschermi. Non se ne può davvero più. Poveri noi, costretti invano a cercare un po' di sport vero, scacciato da tutti i canali per far posto all'amichevole di lusso, si dice sempre così, fra il Milan, o la Juventus o il Parma, e una qualunque rappresentativa di dilettanti. Ma poveri soprattutto i telecronisti condannati a portare la croce, obbligati a prendere sul serio queste partite e a verniciarle tutte come potenziali finali di Coppe assortite. Intanto le voci. Assumono toni concitati, festanti o drammatici a seconda degli episodi offerti dal match, per sottolineare le banalità più assortite. Un dribbling di Del Piero o Baggio contro il povero disgraziato di turno diventa un capolavoro che cancella le delusioni patite ai Mondiali di Francia. E via discorrendo. I telecronisti sanno benissimo che in tante squadre manca ancora l'intesa, mancano spesso i migliori giocatori, mancano gli stimoli necessari per combinare qualcosa di buono. Ma devono stare al gioco e incaricarsi della difesa d'ufficio, descrivendo uno spettacolo che non c'è. E la difesa d'ufficio naturalmente è più forte per certe squadre su certi canali. Esempio: la Fiorentina è di Cecchi Gori, Telemontecarlo è di Cecchi Gori. Avete mai udito di questi tempi una critica anche velata, anche timida, nei confronti della Fiorentina? Ha perso contro un autentico squadrone, eccetera eccetera. Idem il Milan sui canali di Berlusconi, mentre Juve e Inter trovano buona accoglienza anche sulla Rai, dove la parola d'ordine è coccolare gli squadroni non accalappiati dai network privati, per reggere la concorrenza e l'eventuale scelta futura di reti alternative. E' tutto finto. La partita, la telecronaca, il risultato. Tutti lo sanno, ma tutti fanno finta di prendere maledettamente sul serio le partite d'agosto. E sono in tanti, a guardarle. Un po' perché c'è parecchia gente in vacanza che non sa come passare il tempo. Un po' perché la curiosità di captare le novità è forte, nei tifosi più accesi. Fatto sta che i guardoni d'agosto spuntano da ogni angolo. Si comportano come con la pornografia. Nessuno osa confessarlo, si vergogna un po' a dedicare la serata a Inter-Forlimpopoli, fa il guardone in privato, non si azzarda a emettere pubblicamente giudizi che possano smascherarlo. Ma ogni match di una squadra d'alta classifica riesce a raccogliere e spesso a superare il milioncino di teleguardoni. E chi va poi a spiegarlo alle nostre tivù, commerciali o di stato, che dovrebbero ridurre il calcio d'agosto? Che dovrebbero approfittare della pausa per fare uno sforzo culturale, andare a scoprire gli sport alternativi? Quale film anche di grido, quale altra trasmissione nel periodo estivo riesce a ottenere audience più alte? Perciò, avanti con la grande finzione. E' come la famosa storia di quel re che sfilava tra il popolo, quando soltanto un ingenuo bambino gridò: ma è nudo! Qui fingono tutti, e non c'è proprio nessuno a cui convenga smascherare l'inganno. Gianni Romeo

Persone citate: Baggio, Berlusconi, Cecchi Gori, Coppe, Del Piero

Luoghi citati: Forlimpopoli, Forte Dei Marmi, Francia