Schumi d crede

Schumi d crede Oggi la griglia del GP d'Ungheria di FI, con il ferrarista a caccia delle due McLaren Schumi d crede «Qui si decide la stagione» BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO Una gara che vale mezzo campionato. Domani, sul circuito-toboga dell'Hungaroring, la Ferrari e Schumacher possono giocarsi la stagione. L'obiettivo è quello di recuperare qualche punto su Hakkinen e la sua McLaren. Non conta tanto vincere quanto ridurre le distanze, per continuare a sperare. Se invece ai 16 punti di vantaggio che il finlandese ha già accumulato in classifica se ne aggiungeranno altri, il discorso della sfida per il titolo mondiale diverrà puramente teorico, un esercizio di parole e non di fatti. Così a occhio, sulla base delle prove di ieri, l'impresa appare più che ardua. Le «frecce d'argento» non hanno mostrato cedimenti, né sulla pista bagnata dalla pioggia della tarda mattinata, né sull'asfalto asciutto del primo pomeriggio. Inesorabili, Hakkinen e Goulthard si sono alternati al comando delle graduatorie dei tempi. Mika è risultato il più veloce sull'acqua, David quando il sole ha riportato la normalità. Nota positiva per la Ferrari il fatto che Schumacher sia sempre stato in terza posizione, anche se nella seconda frazione ha staccato Villeneuve soltanto di due millesimi. Schumi si mantiene comunque prudente, se non pessimista, per la corsa. Anche perché molto dipende dalla qualificazione odierna. Su un tracciato nel quale i sorpassi sembrano essere proibitivi, partire almeno in prima fila sarà determinante. Anche per evitare possibili e prevedibili giochi di squadra da parte dei due piloti McLaren. «E' chiaro - dice Michael - che questo è un momento cruciale del campionato. La gara è molto importante, pur considerando che in ogni caso, qualsiasi sarà il risultato, ne rimarranno altre quattro da disputare. I nostri rivali, tuttavia, restano favoriti perché sono costanti nelle prestazioni e vanno sempre troppo forte». Come sempre, anche il Gran Premio d'Ungheria, dodicesima prova del Mondiale, sarà una sfida di gomme. In apparenza si tratta di una battaglia abbastanza equilibrata. I nuovi pneumatici anteriori extralarge della Bridgestone non sembrano avere dato alle scuderie fornite dai giapponesi enormi vantaggi. A parte le McLaren, soltanto Fisichella con la Benetton e Barrichello (Stewart) si sono infilati fra i primi dieci, settimo l'italiano, decimo il brasiliano. Un segnale difficile da interpretare perché il caldo previsto oggi potrebbe cambiare le carte in tavola. La storia delle gomme è senza fine neu'automobihsmo. E anche in questo periodo tormenta il paddock e le squadre. La Bridgestone lancia messaggi, facendo sapere che avrà delle difficoltà a fornire tutti i team il prossimo anno se effettivamente, come annunciato lo scorso novembre, la Goodyear si ritirerà a fine stagione. E la Ferrari è preoccupata: se nel 1999 dovesse essere forzata a passare alla concorrenza, dovrà probabilmente correre con pneumatici sviluppati soprattutto nelle prove effettuate dalla McLaren. Insomma, si farà di tutto per convincere gli americani a cambiare idea. Ma i problemi futuri vengono discussi a parte. La scuderia di Maranello è concentrata sul momento decisivo. Tecnici e piloti stanno ore e ore a controllare dati con la telemetria, a fare calcoli per cercare di preparare le migliori soluzioni. «La difficoltà consiste - spiega Schumacher - nel capire cosa fanno gli altri. Dopo le prime prove sono a meno di mezzo secondo da Coulthard, ma non so se la McLaren ha usato gomme nuove, se aveva tanta o poca benzina nel serbatoio. Una cosa sola è certa: dovremo spingere al massimo per cercare di stare vicini, controllando anche le performances di Williams, Benetton e Jordan che potrebbero essere pericolose sia in qualificazione che in gara». La Williams in particolare, con quell'imprevedibile campione che si chiama Villeneuve, assumerà un ruolo difficile da anticipare. Potrebbe far pendere l'ago della bilancia a favore di Hakkinen come è successo a Hockenheim o dare una mano a Maranello. Il canadese non ha nulla da perdere anche perché l'anno prossimo sarà in un'altra squadra. Fra l'altro il team di Grove forse non riuscirà neppure a ingaggiare Alex Zanardi per il '99 come sembrava. Un chiarimento si avrà oggi perché si attende un annuncio da Chip Gallassi, l'attuale team manager negli Usa del pilota italiano. Potrebbe anche far sapere che Zanardi correrà ancora in Formula Indy. Sono problemi questi che non riguardano la Ferrari, già attanagliata dai dubbi della vigilia. Per centrare l'obiettivo e ridurre le distanze sarà necessario evitare anche il minimo errore, nella scelta dei pneumatici, in quella della messa a punto delle vetture, nelle strategie della corsa. Il successo dell'operazione passa sul filo della lama di un rasoio. Schumacher è chiamato a compiere un'impresa difficile. Potrebbe essere l'occasione per farsi perdonare quella fallita lo scorso anno a Jerez. Cristiano Chiavegato Anche a Budapest dipenderà dalle gomme Villeneuve è una mina vagante per tutti Michael (3°) non può perdere altri punti «Ma i grandi favoriti restano i miei rivali» 4& Schumacher (a sinistra con Stallone) prova ad avvicinare le McLaren Sopra, la soddisfazione di Hakkinen secondo dopo le prime prove

Luoghi citati: Budapest, Maranello, Ungheria, Usa