Hakkinen: ho un gioiello e nessuno mi prenderà
Hakkinen: ho un gioiello e nessuno mi prenderà Hakkinen: ho un gioiello e nessuno mi prenderà OLI AVVÌI LA FIDUCIA DEL TEAM INGLESE BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO Se la fiducia e l'ottimismo sono la miglior medicina per vincere, la McLaren affronta la dodicesima gara del mondiale in condizioni di salute perfette. Hakkinen, Coulthard, il patron Ron Dennis e Norbert Haug, gran capo dello sport Mercedes, non risparmiano gli autoelogi. E bisogna riconoscere che i risultati danno loro ragione. Anche ieri, come dall'inizio della stagione, il team inglese ha dominato le due sessioni di prove, la prima sotto la pioggia e la seconda con il sole. «Abbiamo avuto una grande opportunità - ha detto Hakkinen -. Quella di girare in condizioni di pista non omogenee. E se consideriamo che l'asfalto qui in Ungheria è particolarmente scivoloso, debbo riconoscere che abbiamo gestito nel modo migliore la situazione. Ho preparato diversi assetti per la mia vettura e tutti andavano bene. Sono entusiasta, aspetto solo di fare una grande qualificazione». Gli ha fatto eco il compagno di squadra scozzese: «E' stata una giornata molto interessante, a due facce. Avevo un po' di Sovrasterzo ma sono riuscito ad elimi- narlo completamente. Sono febee delle mie prestazioni e guardo al futuro con fiducia». E Ron Den nis: «Le nostre vetture hanno fatto grandi progressi. Siamo sempre stati davanti malgrado i cambiamenti di clima e abbiamo utilizzato bene le gomme». Anche le dichiarazioni di Haug non hanno lasciato spazio a incertezze: «La McLaren ha effettuato due sessioni di test molto costruttive. Sono stati trovati assetti giusti per la gara. Ora puntiamo a qualificarci in prima fila perché a Budapest è vitale partire davanti per vincere la gara. Ora ci concentriamo su questo obiettivo e vedrete che otterremo gli stessi risultati delle prove». Di fronte a tanta sicurezza c'è da tremare. Tanto è vero che se Schumacher ha preferito essere prudente, anche Villeneuve e Fisichella non si sono esposti troppo nelle previsioni. «La vettura va bene - ha dichiarato il canadese - ma questo è un circuito talmente strano che non puoi mai sapere cosa succederà. Nel secondo turno di prove sono persino finito nell'erba perché mi ero dimenticato la configurazione delia pista e ho affrontato una curva in ritardo. Il problema maggiore sarà quello di studiare la miglior tattica per sfruttare al massimo le gomme in gara. Si può anche tentare qualche sorpresa, ma il rischio di sbagliare è sempre elevato». Anche il pilota italiano della Benetton ha preferito evitare commenti impegnativi. «A Budapest - ha dichiarato Fisichella - è importante partire nella parto alta dello schieramento e mi aspetto di piazzarmi almeno nelle prime tre file. Abbiamo lavorato molto per preparare l'assetto della vettura per la corsa, oggi ci concentriamo sui giri cronometrati. Ho guidato la monoposto con il passo allungato e mi è sem¬ brata più stabile e sicura». Insomma nessuno per il momento osa attaccare, neppure a parole, la McLaren. Tutti, compresi anche Hill e Ralf Schumacher con le Jordan, sperano di fornire la sorpresa della giornata. Lo scorso anno Damon era in testa a un giro dalla fine della corsa e fu costretto a cedere strada a Villeneuve per un problema al circuito idraulico della sua vettura. Ma non c'è da illudersi: dall'inizio del campionato le McLaren non sono arrivate al traguardo solo cinque volte. E Hakkinen non ha mai finito una gara peggio che terzo. [c. eh.] Il campione in carica, Villeneuve •
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