Un cocktail di stress di S. N.

Un cocktail di stress Un cocktail di stress L'ossessione del corpo perfetto per una splendida sessantenne ROMA. Sofia Loren è sempre stata una scrupolosa, instancabile professionista: un'attrice che non si è mai fermata, che pensa a continui progetti professionali con grande partecipazione emotiva. Studiare un soggetto, imparare a memoria la sceneggiatura del film, renderla «vera» con un'autentica interpretazione, comporta uno stress non indifferente per qualunque artista. Un esempio della sua disponibilità l'ha offerto proprio nell'occasione romana, in cui ha fatto da madrina alla moda italiana per Rutelli e Roma: ha pazientemente risposto per 3 ore, a turno, alle domande di 200 giornalisti accreditati da tutto il mondo. Uno stress massacrante. Il fotografo Angelo Frontoni che per lei ha una venerazione ha detto: «La conosco dal 1958. Nessuna attrice vale una caviglia di Sofia. L'ho seguita ai quattro angoli del mondo. Viaggiare con lei è come vivere con un boyscout: non si lamenta mai, non ha mai fame, sete, sale e scende dagli aerei, s'j iza un sospiro. La sua grande forza è quella di essere sempre puntuale, di non fare mai la diva. Ma è anche il suo difetto maggiore: la perfezione eccessiva, la troppa professionalità. Però io sono come lei, per questo andiamo d'accordo. Ma nessuna donna è come Sofia. E' irraggiungibile perché è intelligente. Ha saputo forgiare, creare il suo fascino. Non era così bella quando ha incominciato, ha saputo modellarsi come uno scultore di se stessa». Sofia Loren è una delle poche attrici che si è conquistata una solida fama internazionale. Per un paio di decenni ha incarnato il tipo ideale di donna, solare e prosperosa, che ha portato anche sullo schermo con interpretazioni di grande personalità. Quando quell'ideale è tramontato, lei, assurta al ruolo di diva, moglie e madre soddisfatta, ha saputo selezionare le occasioni di lavoro, arricchendo i propri personaggi di una sensibilità conquistata con la maturità. Ma può quest'incessante impegno con il proprio corpo, questa responsabilità estetica verso il pubblico e verso gli ammiratori, provocare squilibri, stanchezza e alla fine uno svenimento? La ricerca del corpo perfetto produce effettivamente danni alla salute di un'artista? Giampaolo Ambroggio, specialista di Chirurgia Plastica, di Torino, osserva: «Certamente è possibile che gli effetti di un intervento di chirurgia plastica, se fatto in anestesia locale, possano provocare delle lipotimie, degli svenimenti. L'intervento in sé non dovrebbe provocare alcun danno, ma se a questo si aggiungono, le preoccupazioni per l'intervento, le conseguenza di forti dosi di anestetici, lo stress dovuto all'incessante attività, la condizione psicologica che in un'artista così sensibile come la Loren è sempre in stato di allerta, il gran caldo che in questi giorni s'è avvertito in ogni parte del mondo, allora è possibile che Sofia Loren si sia sentita male per tutte queste ragioni. Un tale cocktail di condizioni psicofisiche incide su ogni essere umano, ma bisogna vedere se effettivamente l'attrice si è sottoposta a interventi chirurgici. Per poter fare valutazioni corrette bisognerebbe avere informazioni certe». [s. n.]

Persone citate: Angelo Frontoni, Giampaolo Ambroggio, Loren, Rutelli, Sofia Loren

Luoghi citati: Roma, Sofia, Torino