Assalto al telefono fisso

Assalto al telefono fisso Ma Telecom contesta le cifre dell'associazione di utenti Adusbef: vere solo in pochi casi Assalto al telefono fisso «Nella seconda casa meglio il cellulare» ROMA. Si spengono le luci, tacciono le voci e i vecchi apparecchi telefonici via filo ammutoliscono. Da più indizi, qua e là nel mondo, si indovina che la loro epoca si avvia al tramonto, sotto l'incalzare delle agili schiere dei cellulari. Se oltralpe France Télécom ha deciso di ridurre il numero delle cabine stradali, sempre meno utilizzate da quando alle cinture pendono i telefonini, in certi Paesi del Terzo Mondo si salta la fase delle reti fisse per costruire direttamente quelle Gsm, e in Italia molti di coloro che vivono da «single» rinunciano all'apparecchio di casa per dotarsi unicamente di quello da tasca. Non esageriamo: anche il vecchio telefono piazzato sul tavolino deve pur avere un futuro, con lauto ritorno economico, se da noi il lotto dei gestori si allarga da Telecom a Infostrada, poi a Wind e Albacom (e non dimentichiamo Colt in Lombardia mentre altri sono in lizza per nuove licenze). Però gli assalti sono sempre più frequenti. L'associazione di utenti Adusbef, per esempio, si è fatta due conti e ha scoperto che per la seconda casa il telefonino conviene più del fratello maggiore e si ammortizza in soli 24 mesi. Colpa del peso del canone, che Adusbef bolla come «pedaggio assurdo e costoso». Insorge il gruppo Telecom, che avendo i piedi sia nella telefonia fissa che in quella mobile (con Tim) non ha prevenzioni verso l'uno o l'altro tipo di apparecchio: i calcoli, dice, sono opinabili, il telefono col filo può essere ancora valido anche nell'appartamento per le vacanze. La campana di Adusbef: una linea telefonica fissa per la seconda costa 274 mila 720 lire all'anno fra canone, Iva e spese accessorie. Con le 549.440 lire che si scuciono in due anni si potrebbero invece acquistare un cellulare da 300 mila e carte prepagate per 250 mila. Da quel momento l'investimento è ammortizzato e si comincia a risparmiare. E sempre più si risparmierà quando entreranno nel mercato Wind e magari nuovi gestori di telefonini, spingendo anche Tim e Omnitel ad abbassare le loro tariffe. La risposta di Telecom. Una fonte del gruppo comincia col mettere i puntini sulle i: «Il canone annuo per la seconda casa - spiega -, che è stato ridotto ed equiparato a quello della prima, ammonta attualmente con l'Iva a 234 mila 720 lire», cioè quarantamila in meno di quanto indicato da Adusbef. Ma ricordiamo che l'associazione di utenti mette nel conto anche una cifra per imprecisati servizi - da investire, per esempio, in una segreteria, utile nella seconda casa dove è presumibile si faccia molta vita «fuori». Più generale la seconda obiezione. «In certi casi il ragionamento di Adusbef può essere corretto - dicono in Telecom - però a condizioni molto restrittive. Il telefonino offre tutta una serie di tariffe orarie modulate sulle esigenze della singola persona, più che per i vari componenti di una famiglia. Se non lo si usa nelle ore più convenienti, le 250 mila lire che si investono, per ipotesi, in schede prepagate non durano tanto, quando a usare l'apparecchio sono più persone. Il padre o la madre dovrebbero due a tutti gb altri "guai a chi usa il telefono fuori orario!" e far rispettare il tabù. Cosa non facile in ferie, quando si vuol fare quello che si vuole in libertà». Anche utilizzando il cellulare oculatamente, osservano in Telecom, le spese sono in genere più sostenute. A 195 lire al minuto, più l'Iva, più 200 lire che scattano subito, basta sforare i 60" (altre 195 più Iva) e già si pagano un migliaio di tire di sera o nei week-end, sia con Tim che con Omnitel. In ore di punta, 3 o 4 mila per la stessa conversazione di poco più d'un minuto. Invece una chiamata urbana da telefono fisso con 127 lire più Iva permette di parlare per 3' e 40" in ore di punta e 6' e 40" a tariffa ridotta. In Telecom fanno anche notare che i distretti telefonici sono stati dimezzati (da 1399 agli attuali 696) per cui molte chiamate che una volta erano interurbane sono diventate locali. «Chi ha la seconda casa a Fregene o Ladispoli - esemplificano - telefona a Roma non in teleselezione, ma all'interno del distretto», con un risparmio che il cellulare conosce solo con certi tipi di contratto. Per queste e le altre ragioni, «specialmente se l'abitazione è utilizzata non solo d'estate ma nell'arco di tutto l'anno (nei weekend) è difficile risparmiare col telefonino». Infine Telecom osserva che con l'apparecchio fisso si evitano i problemi di sovraffollamento delle frequenze che quest'estate hanno angustiato le ferie di molti telefoninizzati. E quanto al «pedaggio» del canone, lamenta di pagare a sua volta allo Stato una concessione annua di 897 miliardi (più i 212 di Tim). Ma Adusbef dice che «Telecom ne ricava dagli abbonamenti 6186». Luigi Grassia UN MONDO m TARIFFE (PREZZI MEDI, COMPRENSIVlDMi URBANE Prezzo in (ire per una. australi* belgio g. bretagna FRANCIA \7£l SVEZIA tjg& OLANDA. *«i2- 119*3 Ttati unii» canada |HtÉRMAXlOMAU Preizoinfeeppruno. chiamala* ire minuti australia germania 1 STATI uniti BNfERURBANE chiamata germania 1623.0- 3549,1 3287,2 2967,2 belgio olanda svezia canada c^na11*3,6 2676,3 2327,2 2298,2 1890,9 1*12,7 stati unh.i belgio australia francia canada olanda svezia g.bretagna 97M 840,7 837,8 817/1 744,7 445,1 366,5 232,7 'Vp^UroTcpna<1a verso Londra.!

Persone citate: Luigi Grassia

Luoghi citati: Francia, Italia, Ladispoli, Lombardia, Londra, Olanda, Roma, Stati Uniti, Svezia