Istituti di credito più ricchi

Istituti di credito più ricchi Istituti di credito più ricchi La riserva della Banca d'Italia scende al 6% Gli sportelli avranno 22 mila miliardi in più ROMA. Le banche italiane, da oggi, potranno contare su una maggiore liquidità: scatta infatti la riduzione della riserva obbligatoria (dal 9% al 6%) decisa dalla Banca d'Italia il 17 luglio scorso che permetterà agli istituti di credito di ridurre lo «stock» depositato presso i «forzieri» di Via Nazionale. Una manovra che permetterà di liberare depositi stimati in 22 mila miliardi da destniare ai normali impieghi, dai mutui per la casa ai finanziamenti alle aziende. Una maggiore disponibilità, o^iindi, per gli istituti di credito che si va ad aggiungere agli altri 30 mila miliardi dall'altra recente riduzione della riserva obbligatoria, operata dalla Banca d'Italia il 15 giugno scorso (dal 15% al 9%). Sale invece dal 20% al 30% la quota di riserva obbligatoria che le banche possono utilizzare giornalmente. Bankitalia terrà però sotto controllo gli effetti di questa ondata di liquidità disponibile per le banche agendo sulle operazioni di fi¬ nanziamento temporaneo al sistema bancario: riassorbirà i circa 22 mila miliardi di maggiore liquidità riducendo di un importo analogo le operazioni di finanziamento pronti contro termine alle banche. Operazioni che avvengono a tassi di mercato, ora intorno al 5%. Adottata, ancora una volta, in chiave di armonizzazione con l'Euro (la prima decisione ufficiale della Bce è stata la fissazione per le Banche commerciali degli «Undici» di un livello di riserva remunerata tra 1' 1,5% ed il 2,5%), la riduzione decisa dal governatore Antonio Fazio ha anche una valenza «espansiva», anche se non è facilmente valu¬ tabile l'impatto che avrà sui finanziamenti che le banche concedono e sul loro costo e sull'economia in generale. Gli obblighi di riserva italiani, nonostante le recenti riduzioni, rimangono però ancora più alti di quelli ai quali sono da tempo sottoposte le banche negli altri Paesi dell'Unione Europea. In Francia e in Germania, ad esempio, la riserva obbligatoria è già intorno all'1,5%-2%, mentre la media dei Paesi dell'Euro si attesta sul 3%. Entro la fine di quest'anno - ha previsto la Bce il 7 luglio scorso - gli 11 Paesi dell'Euro dovranno convergere verso un livello comune, indicato nell'I,5-2,5%. [r. e. s.] Antonio Fazio governatore della Banca d'Italia

Persone citate: Antonio Fazio

Luoghi citati: Francia, Germania, Roma