Inps, dal '95 la spesa è aumentata di 41 mila miliardi
Inps, dal '95 la spesa è aumentata di 41 mila miliardi A tre anni dalla riforma i trattamenti sono cresciuti di 490 mila unità. Treu rassicura il Parastato: «Nessuna penalizzazione» Inps, dal '95 la spesa è aumentata di 41 mila miliardi E la mancanza di vocazioni manda in tilt il Fondo clero: in crisi la pensione dei sacerdoti ROMA. A tre anni dalla riforma Dini, l'andamento della spesa pensionistica resta sostanzialmente invariato. Lo sostiene Giuliano Cazzola, esperto del settore e presidente del Collegio dei sindaci Inpdap in uno studio che verrà pubblicato sul Sole-24 ore di lunedì. Cazzola confronta i grandi numeri della previdenza: tra il '95 e il '97, il numero delle pensioni è aumentato di 490 mila, insieme con la spesa complessiva cresciuta di 41 mila miliardi e con le entrate (41 mila miliardi), mentre l'aliquota contributiva ordinaria è lievitata dal 24,8 al 28,5%. La conclusione dell'esperto indica ancora una volta la necessità di ritoccare il meccanismo delle pensioni nei prossimi anni. La riforma Dini ha infatti conseguito secondo Cazzola risultati importanti, ma ancora insufficienti, perché non ha intaccato lo zoccolo duro della spesa: «Si sono evitati maggiori e più gravi danni intervenendo sul versante del finanzia¬ mento piuttosto che su quello del contenimento delle uscite». E nel grande mare della spesa in crescita emerge ora il caso del clero, con il suo fondo pensione ad alto rischio, tanto da mettere in forse la previdenza dei sacerdoti. Colpa della crisi delle vocazioni: il fondo ha segnato a fine '97 un rosso di 235 miliardi ed un deficit complessivo di oltre 2634 miliardi. I dati sono contenuti nell'ultima relazione del collegio dei sindaci dell'Inps, che evidenzia «la particolare gravità dello squilibrio gestionale del Fondo previdenziale per il clero secolare e per i ministri di culto delle confessioni religiose diverse da quella cattolica». Una situazione patrimoniale, si legge nella relazione, che «rappresenta l'improrogabile esigenza di adeguate iniziative, anche a livello governativo, volte all'adozione di provvedimenti per il risanamento della gestione». Vertiginoso il calo degli iscritti, che in cinque anni sono diminuiti di 3 mila imita (dai 23.400 del '93 ai 20.200 del '97). In più, un aumento, seppur limitato, del numero delle pensioni, dalle 15.287 del '93 alle 15.626 del '97 (+0,9% rispetto al '96). In pratica, a fine '97 il Fondo clero contava un pensionato ogni 1,29 iscritti (il rapporto nel '93 era di 1,53 ). La spesa per le prestazioni pensionistiche è salita dai 125 miliardi del '93 ai 149 del '97 (8,9 miliardi in più rispetto al '96, pari al 6,4%). Poca cosa, al confronto, il beve incremento delle entrate contributive registratosi nel '97 (32,9 miliardi, +1,5% rispetto al '96) e, come spiegano i sindaci dell'Inps, dovuto essenzialmente all'aumento della quota capitaria di contribuzione. Nel complesso, la gestione del Fondo clero dell'Inps ha fatto registrare nel '97 entrate per 98,3 mihardi a fronte di 333,3 mi- bardi di uscite: il deficit ammonta quindi a 235 miliardi, lievemente superiore a quello del '96 (316 mibardi). Il ministero del Lavoro, frattanto, rassicura gb iscritti ai Fondi integrativi del parastato e promette che le ipotesi di soluzione ai problemi dei Fondi saranno concordate con i sindacati e «non saranno in alcun modo penalizzanti». La precisazione di Treu arriva do¬ po la notizia delle numerose richieste di pensione anticipata che sarebbero state inoltrate dai dipendenti dell'Inps in rapporto al temuto scioglimento dei Fondi. La nota sottolinea che già con la lettera del 16 lugbo, il rninistro Treu aveva assicurato di non aver intenzione di assumere alcun tipo di iniziativa prima di aver svolto una disamina di tutti gli aspetti della questione. [r. e. s.l L'esperto Cazzola «Necessari correttivi per limitare le uscite nei prossimi anni» Tiziano Treu ministro del Lavoro
Persone citate: Cazzola, Dini, Giuliano Cazzola, Tiziano Treu, Treu
Luoghi citati: Roma
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