« Usiamo bene i soldi » di F. Poi.

« Usiamo bene i soldi » « Usiamo bene i soldi » Agnoletto: aiutiamo le schiave del racket MILANO. «Usiamo i soldi delle multe per iniziative di solidarietà nei confronti delle ragazze immigrate, costrette a prostituirsi», è la proposta provocatoria di Vittorio Agnoletto, presidente della Lila, la Lega italiana lotta all'Aids. Vittorio Agnoletto, lei cosa vorrebbe fare? «Queste ragazze, una volta prese ed espulse con foglio di via, ritornano ad essere vittime del grande traffico. Spesso vengono rimandate in Italia a fare la vita che facevano prima. Con quei soldi si potrebbe pensare a inserimenti lavorativi, a migliorare le condizioni abitative, ad informarle sulle patologie a trasmissione sessuale. Per fare questo, naturalmente si dovrebbe modificare la legge sull' immigrazione». Secondo lei, c'è la volontà? «Credo sia un modo per verificare concretamente le politiche di solidarietà dei comuni. Ricordo che stiamo parlando di ragazze spesso vittime indifese del racket. Per avvicinare le albanesi con i nostri furgoni che ogni sera sulla strada fanno prevenzione, spesso dobbiamo chiedere l'autorizzazione ai protettori. Affrontare il problema solo in termini repressivi con le multe, a mio parere serve a ben poco». Perché? «Perché le multe al massimo possono portare il mercato della prostituzione a cambiare territorio. Ci si sposta di qualche chilometro, magari appena fuori dalla giurisdizione comunale, e il problema resta tale e quale. In questo modo si coglie che esiste un fenomeno, ma poi non si individuano né si combattono le cause. La politica delle multe serve solo a seguire gli umori dei cittadini, quelli che si lamentano di ciò che avviene sotto alle loro finestre. Non basta, spostare tutto più in là». Allora per lei, «no» alle multe. Giusto? «Questo è un Paese dalla doppia morale. Gli amministratori votano per colpire prostituzione e clienti con le multe, ma poi ci si dimentica che quelli che si rivolgono al sesso mercenario non sono marziani che vengono da altri mondi». Sono padri di famiglia... «Appunto. Il fenomeno riguarda centinaia di migliaia... o meglio, milioni di italiani. Sarebbe forse necessario chiedersi che cosa non funziona nella nostra società, nei rapporti relazionali, se così tanti uomini cercano soddisfazione in rapporti sessuali mercenari. Credo che basterebbe un programma di educazione sessuale e affettiva, per vedere diminuire i clienti». [f. poi.]

Persone citate: Agnoletto, Vittorio Agnoletto

Luoghi citati: Italia, Milano