Eltsin si fa vivo; il rublo non si tocca di Anna Zafesova

Eltsin si fa vivo; il rublo non si tocca Il presidente, in vacanza, rompe il silenzio. Il premier chiede di approvare subito il bilancio Eltsin si fa vivo; il rublo non si tocca «Impensabile una svalutazione» e la Borsa recupera MOSCA NOSTRO SERVIZIO Dopo una settimana nera per l'economia russa Boris Eltsin rompe il suo silenzio e manda un messaggio rassicurante agli investitori. «Non ci sarà nessuna svalutazione del rublo», ha dichiarato ieri il presidente russo durante una breve visita a Novgorod, «lo dico con fermezza totale». Il padrone del Cremlino è da dieci giorni in vacanza nei boschi del Valdaj, nel Nord del Paese, e nei giorni scorsi - mentre la Borsa scendeva in picchiata, i mercati si fermavano e il rischio di ima svalutazione della moneta nazionale sembrava quasi imminente - ha conservato il silenzio. Ieri, visitando l'antica città russa, Eltsin ha spiegato che non c'era nessun bisogno di un suo intervento personale: «La situazione è sotto controllo ogni giorno e quando dico che non ci sarà la svalutazione non è una mia fantasia, ma il risultato di un calcolo preciso». Zar Boris ha anche annunciato di non avere intenzione di interrompere le sue vacanze, spiegando che, ogni volta che lo fa, nascono voci su un imminente sconvolgimento ai vertici. Ha anche smentito le solite voci su un peggioramento delle proprie condizioni affermando di essere in «buona salute». Lento e incerto nei movimenti, il presidente russo era però insolitamente vivace e allegro e, gesticolando animatamente, ha rimproverato il ministro dell'Economia Jakov Urinson di ignorare totalmente le realtà industriali. E si dice già che Urinson e il ministro delle Finanze Mikhail Zadornov potrebbero diventare nei prossimi giorni dei capri espiatori per la situazione economica: Eltsin ha promesso degli importanti cambiamenti di quadri governativi. Il buon umore del presidente ha influito positivamente sulla Borsa di Mosca che ieri ha ripreso a salire e in una giornata ha riguadagnato praticamente tutto quello che aveva perso giovedì. Dopo che le azioni delle principali società russe sono scese al loro minimo storico, gli operatori hanno cominciato ad acquistarle garantendo al mercato una crescita del 14 per cento. Ma gli esperti rimangono estremamente scettici sul futuro dell'economia russa e sulla durata della ripresa. La crisi di fiducia di cui soffre il governo non è stata superata: la compravendita delle obbligazioni di Stato è ancora ferma e lo scambio interbancario è completamente paraUzzato. Molti operatori del mercato temono un'imminente crisi bancaria con effetti catastrofici. Alcune banche importanti hanno bloccato da due giorni perfino i bancomat e la Banca Centrale russa ha distribuito ieri crediti agli istituti più colpiti. In questa situazione drammatica iì governo di Serghej Kirienko cerca disperatamente di raddrizzare i conti della Russia per mostrare la propria affidabilità. Ieri il presidente russo - su richiesta dell'esecutivo - ha inviato alla Duma un appello a radunarsi in seduta straordinaria il 20 agosto per approvare con procedura accelerata il nuovo pacchetto leggi sulla stabilizzazione. Ma ci sono dei dubbi che appoggeranno le misure del governo: dovrebbero portare nelle casse dello Stato 70 miliardi di rubli, circa 22 mila miliardi di lire, provenienti soprattutto da aumenti fiscali vertiginosi. La crisi russa si ripercuote sensibilmente anche sui mercati internazionali e il presidente degli Usa Bill Clinton ha telefonato ieri al suo collega russo per avere chiarimenti ed esprimere un sostegno all'«amico Boris». Non è escluso infatti che Mosca - che ha appena ricevuto 22 miliardi di dollari di aiuti dall'Occidente - sarà costretta a chiedere nuovi finanziamenti per la sua economia traballante. Tra i Paesi del G7 sono già in corso consultazioni su come salvare la Russia da un disastro economico e, quindi, da una catastrofe politica. Anna ZafeSOVa Pres'c'ente Boris Eltsin visita una fabbrica di insaccati a Novgorod dove è arrivato in elicottero dalla sua dacia nel Valdaj

Persone citate: Bill Clinton, Boris Eltsin, Eltsin, Jakov, Mikhail Zadornov, Serghej Kirienko

Luoghi citati: Mosca, Russia, Usa