«Kabila è fuggito da Kinshasa assediata»

«Kabila è fuggito da Kinshasa assediata» AFRICA CENTRALE La capitale senza energia elettrica. Stati Uniti e Francia avviano l'operazione di sgombero dei connazionali «Kabila è fuggito da Kinshasa assediata» I ribelli avanzano, mistero sulla sorte del leader congolese KINSHASA. Paura a Kinshasa. I ribelli tutsi hanno sferrato un'offensiva militare che li ha portati a 400 chilometri dalla capitale e Laurent Kabila, il Presidente della Repubblica democratica del Congo, l'ex Zaire, appare sempre più instabile. Il Presidente sarebbe fuggito dopo aver deposto il capo dell'esercito. La capitale si prepara a subire l'assalto finale e gli abitanti cercano disperatamente di lasciare la città. Gli insorti sono a pochi chilometri dal loro obiettivo, Kinshasa. «Dovrebbe cadere nei prossimi giorni, entro la fine della settimana o al più tardi entro la fine del mese» - dichiara il capo dei ribelli, Jean-Pierre Ondekane, in un attacco verbale, in quello che appare come il primo tentativo di acquisire una legittimazione diplomatica oltre che militare della loro presa di potere nel colosso africano. Sulla sorte di Laurent Kabila ci sono notizie contrastanti: fonti governative hanno dichiarato che il Presidente sarebbe rientrato a Kinshasa e stava «lavorando normalmente». Secondo notizie non confermate, il capo dello stato avrebbe raggiunto Lubumbashi, la città del Sud da cui partì la sua vittoriosa campagna contro Mobutu Sese Seko. Solo ieri la radio ufficiale ha ripreso le trasmissioni dalla capitale dove è mancata a lungo anche la corrente elettrica. In un appello la radio ha diffidato i cittadini dal raccogliere l'acqua inquinata. Le difficoltà che hanno colpito la popolazione (disfunzioni anche nei trasporti pubblici con molte aziende chiuse) sono dovute alla conquista, da parte dei ribelli banyamulenge, della diga di Inga, nel Sud-Est del Congo, dove è situata la centrale idroelettrica. La mancanza di energia elettrica ha provocato anche l'interruzione dell'approvvigionamento idrico alla maggior parte delle case di Kinshasa e gruppi di donne fanno avanti e indietro lungo le rive del Congo per prendere acqua sporca e contaminata. La corrente elettrica è stata ripristinata solo nel primo pomeriggio in qualche quartiere della capitale, il che ha indotto alcune fonti a dichiarare che le forze regolari hanno ripreso il controllo della centrale di Inga. Intanto, il capo dei ribelli Jean-Pierre Ondekane, ha detto davanti a centinaia di soldati con occhiali da sole e cappelli mimetici: «Non combattiamo per il potere, ma per liberare il Paese». Secondo Ondekane, un ufficiale di 36 anni, Kabila non è diverso da Mobutu, è un «dittatore» colpevole di «corruzione, tribalismo, nepotismo e cattiva amministrazione». Fonti vicine ai ribelli a Bruxelles hanno dichiarato all'agenzia di stampa Afp che gli Stati Uniti e la Francia hanno dato il loro «assenso implicito» ai ribelli che dal 2 agosto si sono ammutinati contro il presidente dell'ex Zaire Laurent Desirè Kabila. «Sei mesi dopo la sconfitta di Mobutu hanno dichiarato le fonti - cioè nel novembre 1997, quando ci si è accorti che Kabila non era l'uomo del futuro, abbiamo chiesto a tutti, francesi e americani, di aiutarci a normalizzare la situazione». «Alcuni nostri inviati continua il racconto - si sono perciò recati a Washington, Parigi e nelle principali capitali africane dove hanno ottenuto un assenso implicito alla rivolta per rovesciare Kabila, a patto che venissero evitati un bagno di sangue e un ennesimo esodo della popolazione. Condizioni che finora sono state rispettate». «Ai partner dell'ex Zaire - hanno proseguito le fonti dei ribelli abbiamo spiegato che questo Paese è una delle locomotive del continente africano e che era urgente modificare l'atteggiamento assunto alla caduta di Mobutu». Attraverso la radio, il cui segnale è sempre molto debole, il governo ha lanciato nuove accuse a Ruanda e Uganda, rivolto un appello alla popolazione affinché mantenga la calma, e ha assicurato che «il presidente e l'esecutivo stanno facendo il possibile per ribaltare questa situazione». Le voci di attacchi a sfondo etnico hanno contribuito a suscitare il panico fra la popolazione: il governo ruandese ha accusato Kabila di perseguitare i tutsi, mentre quello congolese ha sostenuto che le truppe di Rigali hanno preso di mira gli hutu che vivono nella regione i atale del Paese e hanno foireuUto la rivolta attuando una vera e propria invasione. In questa situazione il Pentagono ha deciso di inviare due mezzi anfibi per l'eventuale sgombero dei cittadini statunitensi. Un centinaio di francesi sui 500 rimasti in Congo hanno manifestato l'intenzione di partire, ma non possono farlo a causa della soppressione dei voli commerciali. Un airbus civile è stato inviato per il rientro dei francesi in patria. La compagnia aerea belga Sabena ha sospeso i voli verso Kinshasa. [e. st] Un poliziotto congolese a un posto di blocco, con un'arma di fortuna, dà la caccia ai collaborazionisti dell'armata ribelle

Persone citate: Kabila, Laurent Desirè Kabila, Laurent Kabila, Rigali, Sabena