Cina, una nuova apocalisse sulla capitale del petrolio

Cina, una nuova apocalisse sulla capitale del petrolio Un milione di persone cerca di arginare la piena che minaccia Harbin e i pozzi di Daqing Cina, una nuova apocalisse sulla capitale del petrolio PECHINO. Un milione di persone, tra civili e militari, sono mobilitati giorno e notte nel Heilongjiang, regione all'estremo Nord-Est della Cina, dove le piene dei fiumi Songhua e Nenjiang minacciano il capoluogo Harbin e il campo petrolifero di Daqing. E' una nuova terribile emergenza mentre si calcola che le inondazioni dello Yangtze nello Hubei (Cina centrale) abbiano colpito circa cinque milioni di persone, causando danni incalcolabili. A Daqing, sotto una pioggia battente, 10.000 militari sono impegnati nella costruzione di un argine a protezione del grande campo petrolifero, che produce un terzo del greggio del Paese, dopo il cedimento della diga sul Nenjiang, 100 chilometri a Nord-Ovest del campo. Sul posto si è recato l'ex premier Li Peng, presidente del parlamento cinese. La falla di 500 metri apertasi nella diga di Lahai all'alba di oggi ha provocato l'allagamento di sei villaggi, ha detto un responsabile locale del dipartimento per la prevezione delle inondazioni, precisando che gli abitanti erano già stati fatti allontanare diversi giorni fa. A Qiqihar, la città più colpita dalle inondazioni del Nenjiang, 250.000 persone stanno rafforzando gli argini. Nel capoluogo Harbin, dove il Songuhua ha raggiunto il livello critico, con 8380 metri cubi d'acqua al secondo, è stato decretato il coprifuoco per non intralciare la sorveglianza ed i lavori di rafforzamento. Nella vicina Mongolia interna, oltre 24.000 persone sono state allontanate dalle loro case per le inondazioni del Nenjiang, quasi 10.000 sono rimaste isolate mentre i senzatetto sono 410.000. In uno scenario di devastazione e caos in cui si muovono centinaia di migliaia di profughi e che somiglia sempre più a quello di una guerra, la stampa ufficiale cinese esalta le figure di «eroi del popolo». Il «South China Morning Post» riferisce che una donna, Xu Hongping, reduce da un recente parto, ha fatto bere il latte dal suo seno agli esausti militari e volontari impegnati nella lotta contro le inondazioni: «I soldati sono venuti qui ad aiutarci, mentre io fi- nora non avevo fatto assolutamente nulla», ha detto Xu, additata a esempio dal Partito comunista. Un altro eroe, riferisce la stampa locale, è l'anziano Wang Zhancheng, di Wuhan, che non ha esitato a tappare con il proprio corpo una falla negli argini dello Yangtze, per salvare la vita ai suoi vicini. Wang, veterano della guerra di Corea, aveva ricevuto già un'alta onoreficenza civile per i suoi gesti di abnegazione durante le alluvioni disastrose che nel '54 causarono 33 mila morti. Il capo dello stato cinese Jiang Zemin si trova da giovedì nello Hubei, nella Cina centro-orientale, dove si sono verificate le peggiori inondazioni dello Yangtze dal 1954, quando ci furono 30.000 morti. Il numero delle vittime di quest'anno viene indicato come «oltre duemila» dalle autorità, secondo le quali sono oltre cinque milioni le persone colpite dalle alluvioni. Nel capoluogo Wuhan, Jiang Zemin ha oggi esortato il partito comunista, il popolo e l'esercito a continuare insieme la lotta «fino alla vittoria finale» sul fiume. Finora non è stato necessario far saltare la diga a monte di Wuhan, inondando le campagne circostanti, per salvare questo importante centro industriale, ma l'allarme non è cessato. La durata eccezionale della piena dello Yangtze comporta anche il rischio di maree rosse all'estuario, ha detto Zhou Jingzhong dell'Accademia delle scienze cinese all'agenzia «Nuova Cina». La piena trascinerà a valle acque limacciose con un contenuto abnorme di nitrogeno e fosforo verso Shanghai, dove sfocia lo Yangtze, ha detto Zhou, affermando che le temperature insolitamente alte di quest'anno (da quattro giorni si registrano a Shanghai oltre 38 gradi) contribuiscono alla formazione dell'ondata rossa, che consuma ossigeno e soffoca i pesci. Ma almeno c'è una buona notizia c'è: il tifone Penny che si è abbattuto sull'isola meridionale di Hainan non ha portato disastri, ma al contrario le piogge hanno finalmente interrotto la siccità che afflig geva l'area da questa prima vera. [e. st.] In pericolo un terzo della produzione di greggio del Paese Li Peng accorre per incitarci volontari I giornali esaltano i nuovi «eroi del popolo», civili che si sono segnalati sui luoghi del disastro L'ex premier cinese Jiang Zemin al centro della foto discute con i tecnici la situazione della piena del Fiume Azzurro che minaccia la città di Wuhan Soldati cinesi cercano di rafforzare gli argini per difendere una città minacciata dalla piena. A destra funerale in un villaggio del Jangxi

Persone citate: Jiang Zemin, Wang Zhancheng, Zhou Jingzhong