«Così mediava Lombardini»

«Così mediava Lombardini» Grauso: ho pagato altri 1250 milioni. Violante difende Caselli «Così mediava Lombardini» Ombre su una catena di sequestri CAGLIARI. S'infittiscono i misteri del caso-Melis. Dalle indagini della procura di Palermo escono i primi riscontri alla tesi dell'accusa. Durante le perquisizioni compiute in Sardegna a casa e nell'ufficio di Luigi Lombardini - il magistrato morto suicida, dopo aver ribadito di non aver estorto una lira alla famiglia di Silvia Melis, insieme all'editore Nichi Grauso e all'avvocato Antonio Piras - gli inquirenti avrebbero trovato appunti su vecchie storie di rapimenti con «risvolti» che ricordano il caso Melis. Tra queste carte anche la prova di un inquinamento probatorio in un processo per sequestro di persona. Ma la giornata registra anche un'altra novità. L'editore Grauso ha annunciato: «Ai rapitori ho pagato altri 1250 milioni, l'ultima rata poco tempo fa». Intanto il presidente della Camera Violante, in risposta all'ex Guardasigilli Martelli, spiega: «Io non feci pressioni per la nomina di Caselli a procuratore di Palermo, ma se avessi potuto lo avrei fatto, perché Caselli è uno dei migliori magistrati». SERVIZI ALLE PAG. 2,3 E 4

Luoghi citati: Cagliari, Palermo, Sardegna