Al semaforo un piccolo schiavo

Al semaforo un piccolo schiavo Dal Nord Africa, dall'Est, dall'Albania a mendicare. i camilliani: siamo al collasso Al semaforo un piccolo schiavo Minori extracomunitari, scatta l'emergenza I più deboli nel mondo dei deboli, i più poveri tra i derelitti. Bambini extracomunitari. Sporchi, qualche volta tormentati dalla scabbia, spesso malnutriti. Sono venuti dall'Est per lavare lunotti o chiedere l'elemosina. Oppure sono piccoli schiavi nordafricani che vendono paccottiglia dodici ore al giorno, quando non sono usati per spacciare droga. 0 adolescenti albanesi, ammassati in fabbriche abbandonate, arrivati in Italia soli, a cercare fortuna. Comunità per minori che scoppiano e bimbi ustionati dal sole a forza di stare sulla strada rovente, al collo della madre zingara, per fare pietà ai passanti, com'è accaduto a un bimbo di appena 4 mesi. L'agosto in città è anche questo. E' anche emergenza-minori, che si avverte di più quando molti servizi sono chiusi, e che pare un fenomeno in crescita. Padre Adolfo, della comunità per minori «Madian» dei Camilliani, parla di un'esplosione di adolescenti in difficoltà che bussano alla sua porta: «Siamo al collasso. Ormai ne ho messi alcuni anche in soffitta, la situazione s'è fatta insostenibile. Siamo subissati di richieste d'accoglienza, una cosa di proporzioni mai viste». Si tratta soprattutto di albanesi: «Ogni notte, due o tre nuovi arrivati dormono sui cartoni, davanti alla nostra porta, in attesa che troviamo una sistemazione». I loro genitori sono ri¬ masti in Albania: «Hanno speso tutto ciò che avevano, per mandarli qui. In passato eravamo riusciti ad ottenere per molti ragazzini permessi, sistemazioni decenti, lavoro. Ora abbiamo la sensazione che qualcuno lucri su questi sforzi. Temiamo che in Albania ormai si vendano, a prezzi maggiorati, "pacchetti" comprensivi non solo del viaggio in gommone, ma anche dell'inserimento in Comunità». L'emergenza è diventata vistosa, anche per i più distratti, con i romeni accampati a Venaria e sgomberati un paio di giorni fa. Ora quei romeni sono ri¬ partiti, ma in città si continua ad incappare continuamente in bambini-schiavi. Il gruppo consiliare Cdu-Udc ha presentato in Comune (e alla Circoscrizione Santa Rita) un'interpellanza in cui Chiavarino, Battuello, Lospinuso e Ruvolo denunciano: «mai come in questo periodo vediamo minori sfruttati». Chiedono alla giunta di intervenire «per porre fine a questa incivile situazione». Ma il vicesindaco Domenico Carpanini arriva alla stessa conclusione del Tribunale per i minori: «Aiutarli non è facile. Anzi». Se hanno genitori, le forze del¬ l'ordine fanno partire denunce per sfruttamento. I bambini vengono segnalati al Tribunale per i minori e ai Servizi sociali. In genere vengono riconsegnati, in prima bàttuta, alle famiglie: «Cerchiamo di spiegare ai genitori che il loro comportamento è sbagliato. Minacciamo sanzioni penali, cercando anche di aiutare le madri. Se gli adulti di riferimento sono proprio impossibili, 0 - come capita molto spesso ai piccoli maghrebini - i genitori sono rimasti nei Paesi d'origine, 1 bambini vengono accompagnati in comunità di accoglienza». Ma quasi sempre, è difficile ini¬ ziare un percorso educativo: «Molti scappano dopo pochi minuti. Del resto, non si tratta certo di galere». Padre Adolfo dice: «Molti ragazzmi rimangono, capiscono che li aiutiamo a studiare e a fuggire da adulti che li sfruttano, e spesso li avviano alla malavita. Ma parecchi, purtroppo, sono talmente preda di questi adulti, che tornano subito da loro». Carpanini: «So che certe organizzazioni favoriscono l'arrivo di minori perché non• si possono espellere, né punire se commettono reati». Anche per sottrarre i bambini a rischi simili, Tribunale per i minori, questura, Comune e volontari hanno avviato l'iniziativa «tutele civili»: «A certe condizioni - spiega padre Adolfo - gli adulti possono prendere sotto tutela dei piccoli extracomunitari. In questo caso, le autorità rilasciano permessi di soggiorno al compimento del 18" anno. Un esperimento che ha dato buoni risultati, consentendo di sottrarre alla strada parecchi disgraziati». La conseguenza è stata però anche la crescita delle richieste d'aiuto, che sta mettendo in difficoltà gli operatori. Oggi i ragazzini sono così tanti che «il Comune - dice Padre Adolfo - ha creato centri "a bassa soglia"». E cioè? «Più che offrire veri percorsi educativi, riescono a malapena a dare un pasto caldo e un letto». Giovanna Favro

Persone citate: Battuello, Carpanini, Chiavarino, Domenico Carpanini, Giovanna Favro, Lospinuso, Padre Adolfo

Luoghi citati: Albania, Italia, Nord Africa, Venaria