« Il caldo scatena la violenza »

« Il caldo scatena la violenza » « Il caldo scatena la violenza » Lo psichiatra: «L'estate stagione di liti in casa e delitti passionali» «E' il caldo che esaspera i rapporti tra le persone, che abbassa la soglia della nostra tolleranza». Anselmo Zanalda, neuropsichiatra, dà il suo parere sui due delitti, e trova un complice nelle alte temperature della stagione. «In questi giorni di estate le tensioni vengono facilmente esasperate. Pensi già solo al fatto che si dorme di meno, si beve di più. La vita abituale diventa più difficile, ci sembra che tutto si complichi». Che cosa ci succede? «Basta poco, anche solo il fatto di dovere dormire con la finestra aperta. E' sufficiente il rumore di un motorino e ci svegliamo, e togliere il sonno vuol dire togliere tranquillità. L'estate, quando fa così caldo, è la stagione dei litigi, delle discussioni, dei delitti passionali». Una stagione difficile... «Lo è anche se si pensa che in questo periodo c'è un clima di vacanza, molti partono per le ferie e questo può accentuare il sentimento di solitudine di chi rimane. E' un fenomeno che succede anche nel resto dell'anno, durante i fine settimana. Se una storia finisce, se una persona viene lasciata, in estate si sente ancora più sola». Donne e uomini reagiscono allo stesso modo, in queste situazioni? «No, l'uomo si sente più esposto, è più intollerante». Più violento? «L'uomo è portato ad affrontare i problemi con la violenza verso il prossimo. La donna ha invece più tendenza a lamentarsi, ma soprattutto è autolesionista, quindi non commette violenza sugli altri ma su se stessa». In uno dei due delitti l'epilogo è stato truce... «Sì ma credo che l'assassino volesse solo nascondere il cadavere, che non ci fossero altre intenzioni. Insomma non penso che fosse il rituale degno di un mostro».

Persone citate: Anselmo Zanalda