In trappola i boss di usura e droga

In trappola i boss di usura e droga La Dia blocca l'ingente traffico da Spagna e Colombia, quattordici in manette In trappola i boss di usura e droga Importavano quindici chili di eroina e coca al mese L'usura come l'onte di finanziamento per sostenere un vasto traffico internazionale di stupefacenti. Gestita da persone considerate legate alla cosca catanese dei Pillerà - contrapposta a quella guidata da «Nitto» Santapaola - la rete è stata smantellata dalla Direzione investigativa antimafia di Torino nell'ambito dell'«Operazione Acaro» avviata nel '97 e conclusasi nei giorni scorsi con l'arresto di 14 persone. Un piano scoperto nel corso di un'inchiesta condotta in stretta intesa con la polizia spagnola: iniziata sul fronte di un giro di usura nel Torinese, la pista si è poi sdoppiata coinvolgendo il traffico di stupefacenti. Secondo gli investigatori, infatti, a seguito di una fitta rete di contatti venivano fatti arrivare mensilmente in Italia una trentina di chili di eroina e altrettanti di cocaina: la prima dalla Spagna (Malaga e Madrid), la seconda dalla Colombia. A portare gli inquirenti sulle tracce dell'organizzazione, Giuseppe Scalzo, 45 anni, 15 dei quali trascorsi in carcere per detenzione e traffico intemaziona- le di stupefacenti, personaggio di spicco affiliato a un clan mafioso siciliano. Le indagini della Dia hanno dimostrato che, uscito dal carcere, stava cercando di riallacciare contatti con la criminalità organizzata. A questo punto, il filone delle indagini si è spostato in Spagna: qui è stato individuato il vero organizzatore del traffico, Stellarlo Antonino Strano, 45 anni, catanese, ritenuto luogotenente del boss Salvatore Pillerà e accompagnato nei suoi spostamenti da Daniele Landkammer, 40 anni, milanese. Ne è emersa una serie impressionante di viaggi e contatti compresi con alcuni «cartelli» colombiani - per consolidare i vecchi canali e aprirne di nuovi. Parallelamente al traffico internazionale, Giuseppe Scalzo e i suoi complici avevano riattivato localmente un commercio di stupefacenti che li portavano ad acquistare e rivendere quantitativi di 3-4 chilogrammi alla settimana di eroina. Attività bloccata nel luglio '97 al casello autostradale di Torino, quando nella sua auto sono stati trovati 500 grammi di eroina. Dopo l'arresto di Scalzo, Strano e Landkammer le indagini sono proseguite per identificare gli altri componenti dell'organizzazione, tra i quali svolgeva un ruolo di rilievo Bruno Giovanni, 40 anni, catanese, affiliato al clan Pillerà e con ottimi contatti con narcotrafficanti colombiani. Accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione e traffico, sono ora finiti in carcere: Maurizio Crucitti, Antonino Pisano, Francesco Scardina, Maurizio Pernia, Giorgio Ambrosi, Antonino Buscamo. Per gli altri arrestati l'accusa è solo di detenzione e traffico di stupefacenti: Vito Gattuso, Stefania Greco, Rosario Caccamese, Marco Di Donato, Carmelo Minniti, Lorenzo Fiarè, Klialid Fnine, e una donna di cui non è stato reso noto il nome. [ale. mon.) Stellano Antonino Strano (da sinistra) e Giuseppe Scalzo due della cosca smantellata Altri arresti sono stati eseguiti in Piemonte Calabria Toscana e Liguria