Anche i telefonini gratuiti ai collaboratori di Dolcetti
Anche i telefonini gratuiti ai collaboratori di Dolcetti Dirigente comunale arrestato Anche i telefonini gratuiti ai collaboratori di Dolcetti Arrivarono dalla stessa ditta fornitrice dei camion spargisaleper 3,5 miliardi Ai collaboratori l'architetto Gian Carlo Dolcetti aveva distribuito un certo numero di telefoni cellulari - la polizia giudiziaria è risalita a 14 - che l'azienda Aris di Lombardore gli aveva consegnato. In Municipio non è stato trovato un atto, nemmeno una fattura, per risalire alla spesa da parte dell'amministrazione civica. D'altra parte, anche le bollette venivano pagate dalla ditta. E che bollette. Anche da mezzo milione. Beneficenza? O che cosa? La risposta: c'è dell'altro. C'è che nel 1996 il Comune acquistò 16 camion spargisale dalla stessa azienda canavesana. Per un importo di 3 miliardi e mezzo. La spesa comprendeva la fornitura e l'allestimento di apparecchi ricetrasmittenti sui mezzi pesanti. Una vera passione per Dolcetti, che aveva curato l'acquisto in tutti i dettagli. L'ispettore Salvatore Neglia ha scoperto che una prima fornitura di 16 ricetrasmittenti fu pagata ma non consegnata: gli apparecchi erano stati giudicati tecnicamente incompatibili con il sistema Supertel in dotazione al Comune. Con una seconda delibera, sotto la voce «interventi di razionalizzazione», si provvide ad acquistarne altrettanti, di altro tipo. Perfettamente compatibili, ma mai montati. Sui nuovi automezzi spargisale ci si arrangiò ad utilizzare i cellulari dell'Aris, passati poi ai collaboratori dell'architetto. E già: quanto può durare l'emergenza neve a Torino? Una settimana, due, forse tre. Per il resto dell'anno tanto valeva approfittare della rete radiotelefonica made in Dolcetti. La questione vera è che in Municipio stanno scoprendo solo ora la prodigalità dell'architetto a spese della collettività e che almeno un obiettivo ha raggiunto: Dolcetti è stato ripagato da molti suoi collaboratori. Di fronte alla polizia giudiziaria stanno dimostrandosi compatti nel negare persino l'evidenza. E per un funzionario comunale I pm Cristina B anconi che è andato oltre è scattato un procedimento giudiziario per favoreggiamento personale. Dolcetti si era costruito un piccolo clan attorno, a cominciare dalla fedele segretaria. Del resto, chi lo vedeva all'opera da vicino non poteva non dubitare della sua onestà. Semmai può essere stato indotto a collaborare: nel magazzino comunale di via Perrone venivano inventariati i soliti apparecchi ricetrasmittenti senza l'annotazione dei numeri di serie, la «targa» che consente di distinguerli l'uno dall'altro. Il pm Cristina Bianconi ne ha dedotto che in questo modo potevano essere acquistati e riacquistati sempre gli stessi apparecchi. Comunque Dolcetti aveva già pronto un altro e più grandioso progetto per i camion spargisale: in marzo era stato in Svezia a documentarsi su un sistema satellitare da installare sugli automezzi. Non importa la spesa, in questo modo gli spostamenti dei camion sarebbero stati controllati metro per metro. La polizia giudiziaria ha trovato un documento sul viaggio a Lulea, in Svezia, per un «meeting» presso l'azienda Epoke. Vi parteciparono lo stesso Dolcetti, personale dell'Atet (il cui titolare è indagato per gli stessi reati contestati all'architetto agli arresti domiciliari) e un dirigente della Gps di Lombardore. Quest'ultima ditta, manco a farlo apposta, ha più di un socio in comune con l'Aris, L'altro giorno sindaco e assessori hanno discusso di come rendere efficienti i controlli. Il caso Dolcetti insegna. Eccome. Per l'acquisto di numerosi veicoli da destinare all'autoparco dei vigili urbani l'architetto aveva firmato le volture dei singoli automezzi. E non aveva predisposto un contratto che invece sarebbe stato vagliato dall'ufficio appalti del Comune, il cui dirigente ha messo a verbale: «Se avessimo potuto controllare procedura e accordi li avremmo giudicati irregolari». Il dirigente comunale Gian Carlo Dolcetti è ancora agli arresti domiciliari Gli inquirenti si chiedono come abbia potuto agire con tanta libertà senza controlli degli assessori competenti I pm Cristina Bi anconi
Luoghi citati: Lombardore, Svezia, Torino
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