Quel radar frena anche per noi

Quel radar frena anche per noi VERSO IL FUTURO L'elettronica, in continuo sviluppo, migliora la sicurezza delle vetture Quel radar frena anche per noi Arriva un inedito sistema ideato dalla Boscb Il fidanzamento degli automobilisti con l'elettronica si va progressivamente trasformando in un saldissimo (e inevitabile) matrimonio, che produrrà figli, pardon, effetti importanti sulle vetture del terzo millennio, sempre più zeppe di circuiti integrati e computer. Abituati a un secolo di auto esclusivamente meccaniche, restiamo sempre un po' sorpresi e sconcertati di fronte alle incredibili risorse e alle poliedriche capacità dell'elettronica. Che - fra l'altro - consente regolazioni e modifiche alle gestioni, ma anche una rapidità d'intervento, assolutamente impensabili con i sistemi meccanici, che peraltro sono anche più costosi e meno affidabili. Due delle più recenti realizzazioni riguardano la sicurezza attiva. Possono, cioè, rivelarsi determinanti per evitare il verificarsi di un incidente. Il primo è il radar anticollisione che - soprattutto in condizioni di "carsa visibilità (nebbia, pioggia, foschia) - «vede» in anticipo eventuali ostacoli sul nostro cammino e, al limite, frena per evitare l'impatto. Si tratta, in pratica, dell'uso congiunto di due dispositivi già relativamente diffusi e collaudati: l'avvisatore di prossimità e il regolatore automatico di velocità (o emise control) che, in Usa, equipaggia nove vetture su dieci. Il nuovo dispositivo, la cui produzione in serie partirà nel '99, sarà disponibile sulla nuova Mercedes Classe S che debutterà al Salone di Parigi, ma anche sulla Bmw Serie 7, mentre Audi e Opel si apprestano ad adottarlo. Commercializzato a poco più di quattro milioni, il sistema prevede un vero e proprio radar (ad emissione laser, detto Lidar, o, meglio, a microonde) sistemato sotto il paraurti anteriore che esplora ed analizza senza interruzione la strada davanti la vettura. Collegato a un calcolatore, avverte l'eventuale presenza (ma anche l'assenza) di ostacoli sulla traiettoria dell'auto. Il calcolatore interagisce con la centralina dell'iniezione e col sistema Abs, così da rallentare la vettura e frenarla fino ai limiti di sicurezza. Oltre che dall'antenna radar, il sistema riceve in continuazione i dati dell'Abs, dell'Asr (controllo della trazione) e dell'Esp, il sistema di stabilizzazione portato alla ribalta dalla Classe A. Identificato dalla Bosch con la sigla Acc (Adaptive emise control), il sistema ha - per il momento - il limite di funzionare soltanto su strade aperte e autostrade, con velocità superiori ai 30 km/h. In presenza di ostacoli, infatti, la velocità viene ridotta automaticamente fino a quella soglia. Da lì, deve entrare in funzione il controllo del guidatore. In arrivo, sempre dalla ricerca Bosch (che ha prodotto il primo servofreno nel 1927 e vent'anni addietro, nel 1978, introduceva l'Abs elettronico), importanti novità nei sistemi frenanti, che si avviano progressivamente a passare dallo stadio idraulico - la forza fre¬ nante esercitata dal guidatore sul pedale del freno viene trasmessa agli attuatoli piazzati sulle ruote, attraverso il liquido contenuto nelle apposite tubazioni - a quello elettrico. «Brake by wire», cioè frenare col filo (elettrico) è lo slogan che contraddistingue la nuova tecnologia. Che però prevede un traguardo intermedio a breve termine, con una ridotta presenza dell'idraulica, prima di arrivare alla soluzione totalmente elettronica. In un primo tempo, secondo lo scenario programmato dalla Bosch, avremo il sistema elettroidraulico Ehb (Electro hydraulic brake), anch'esso adontato dalla nuova Classe S Mercedes, nel quale il pedale del freno non è più collegato meccanicamente alla pompa idraulica, ma a un sensore di posizione che riconosce la volontà del guidatore a decelerare più o meno rapidamente. L'immancabile centralina elettronica gestisce la forza frenante da distribuire a ogni ruota, anche in funzione degli angoli di sterzata e imbardata e dell'accelerazione laterale. Una volta elaborati tutti questi dati, vengono inviati adeguati comandi a una pompa idraulica azionata da un motore elettrico, che carica un accumulatore idraulico ad alta pressione, per alimentare un circuito tradizionale. Più evoluto - e più lontano nel tempo - l'Emb (Electro mechanic brake) un sistema elettromeccanico che non prevede i tubi col liquido idraulico, ma quattro servomotori elettrici, sistemati all'interno dei cerchi ruota, che sviluppano una ben calibrata quantità di energia destinata a frenare le ruote. Addio tubi, pompe e olio freni. Dietro l'angolo ci sono solo elettroni. Ma anche maggiore semplicità e più sicurezza dinamica, [g, man.] Ecco il cuore dell'Acc (Adaptive cruise control), il sistema ideato dalla Bosch: è il sensore-radar che viene sistemato sotto il paraurti anteriore della vettura Sarà utilizzato dalla Mercedes sulla nuova ammiraglia Classe S

Persone citate: Audi, Mercedes Classe

Luoghi citati: Parigi, Usa