Arrivano gli Europei e Fiona non vola più di Roberto Condio
Arrivano gli Europei e Fiona non vola più Atletica: allarme dopo Zurigo Arrivano gli Europei e Fiona non vola più Ma la May non si arrende: «A Budapest cambio rincorsa e torno sopra i 7 metri» ZURIGO. Sta seduta sulla sua valigia, in silenzio, con lo sguardo perso nel nulla, mentre tutto attorno la hall dell'Hotel Intercontinental è un rumorosissimo porto di atleti che si salutano prima di tornare a casa. La mattina dopo il deludente 6,82 di Zurigo, Fiona May non ha ancora digerito la scoppola: sei salti senza nerbo, i 7 metri che le mancano ormai dal 28 giugno, e in più le due rivali per il titolo europeo in palio sabato 22 a Budapest (la tedesca Drechsler e la bulgara Prandzheva) che hanno fatto meglio di lei. L'allarme suona, inevitabilmente. «Sono incavolatissima - conferma Fiona -. Dopo la gara, dalla rabbia mi veniva quasi da piangere. Stavo bene eppure la misura non è arrivata. Di certo c'è che la rincorsa con i 18 passi non la faccio più. E tornando ai 16 sono certa che volerò di nuovo. Agli Europei non posso e non devo fallire: io sono una che nei grandi appuntamenti dà sempre il meglio». Di fianco a lei, il marito-allenatore Gianni Iapichino annuisce. L'uomo che nel '94 ha fatto diventare italiana la bella Fiona inglese ha passato la notte a cercare spiegazioni al passo falso e adesso ce le porge: «La verità è che lei non è atleta da meeting. In queste gare non riesce mai a esprimere il 100 per cento. Ma per gli Europei sono, anzi siamo, tranquilli. Zurigo è una tappa da dimenticare. Non ho nemmeno potuto aiutarla: mi hanno costretto a stare di fronte alla pedana e non di lato come al solito e perciò non riuscivo a capire bene dove stava il problema». • Non c'è il rischio che le 23 gare fatte dall'inizio dell'anno (4 di triplo e 19 di lungo con 7 record italiani) abbiano stancato la nostra perla nera? «No - ribatte Iapichino -. L'unico errore che abbiamo commesso è stato quello di andare a Stoccolma il 5 agosto: in Svezia, Fiona ha preso freddo e pioggia, si è costipata ed è guarita soltanto a Zurigo. Adesso, però, cambiamo qualcosa: in tre gare con la rincorsa con i 18 passi ha fatto un solo salto buono, il 6,92 di Parigi. A Budapest si torna ai 16 che la rendono più sicura e dovrebbero garantire quei 7 metri e rotti necessari per vincere». Fiona, intanto, in Europa non è più sola come a inizio stagione. «Solo la Drechsler può impensierirla - assicura il "signor May" -. A Zurigo ha indovinato il 7,05 e poi ha infilato tanti nulli: lei è una che rischia molto, al contrario di Fiona che salta sempre con margini di sicurezza troppo ampi. Sì, forse ora è la tedesca a partire favorita. Meglio così: a Budapest avremo meno pressione addosso». Roberto Condio Fiona May non supera i 7 metri dal 28 giugno, a Zurigo ha saltato 6,82
Persone citate: Drechsler, Fiona May, Gianni Iapichino, Iapichino
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