Casagrande può correre «Evitata un'ingiustizia»
Casagrande può correre «Evitata un'ingiustizia» CICLISMO Per ora la Cofìdis non sospende il toscano «positivo» Casagrande può correre «Evitata un'ingiustizia» FIRENZE. I rapporti tra Francesco Casagrande, il ciclista fiorentino risultato positivo al controllo antidoping dopo i Giri del Trentino e di Romandia, e la Cofidis, la società francese alla quale è legato da questa stagione con un contratto biennale, si sono chiariti nel giro delle ultime ore. Dapprima la Cofidis gli aveva negato la possibilità di correre almeno fino al prossimo 25 agosto, data fissata per la sua comparizione dinanzi alla procura antidoping del Coni, poi è arrivato il contrordine da parte dei massimi dirigenti della società. «Sarebbe stato ingiusto commenta sollevato Casagrande non possono impedirmi di correre, di lavorare, addirittura prima che io venga giudicato. Una decisione del genere avrebbe avuto lo stesso significato di una condanna anticipata, ma io so di essere innocente. Quando mercoledì sera mi hanno telefonato a casa per comunicarmi la decisione è come se avessi ricevuto una pugnalata, per un attimo mi è crollato il mondo addosso. Ho trascorso una notte nervosa». Ma ieri pomeriggio Casagrande è stato richiamato da Bernard Quilfen, uno dei direttori sportivi della Cofidis. «Mi ha detto che ci avevano ripensato: mi hanno dato via libera per disputare le corse che avevo programmato. E' stata una liberazione». Casagrande parteciperà domenica alla Coppa di Amburgo, la prossima settimana al Trittico lombardo e il 23 al Gran Premio di Zurigo. Intanto, Ivano Fanini, patron del team Amore e Vita, ha annunciato che chiederà ai suoi corridori di sottoporsi a controlli medici regolari e, se necessario, a test di sangue e urina anche a sorpresa. «E mi auguro che altre squadre seguano il mio esempio», ha dette Fanini.
Persone citate: Bernard Quilfen, Casagrande, Fanini, Francesco Casagrande, Ivano Fanini
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