L'uomo-strega e la rana alberi

L'uomo-strega e la rana alberi la biblioteca di bordo. Nigeria: vita magica di ragazzo in un racconto di Wole Soyinka L'uomo-strega e la rana alberi UAL è la differenza M % fra una rana e un ro- f ! SP°? ■ La domanda pro- 1 H dusse sbadigli e uno I scambio di occhiate 1 S d'intesa fra la mag¬ li m gior parte degli stu% m denti, ma una mano si levò, più che altro per segnalare la dediI zione del proprio pa. drone e fare sì che fosse lasciato libero di occuparsi dei suoi reali interessi per il resto della lezione. - Sì, Maren? - La rana è commestibile, signore, mentre il rospo no. Il grido di terrore di Jefferies risvegliò la classe. - Cosa... cosa hai detto? - Al contrario del rospo, signore, la rana è commestibile. Le mascelle di Jefferies si contrassero, ma senza produrre alcun suono. Alcuni momenti più tardi si precipitò fuori dall'aula. Chiedendosi cosa potesse averlo colto, Maren si voltò verso il resto della classe solo per accorgersi che gli altri lo stavano fissando con facce stravolte da una varietà di espressioni inequivocabili come odio, commiserazione, disprezzo e un ribrezzo stile Jefferies. Partirono fischi ^terminabili da quasi ogni zona dell'aula, e la rabbia (una rabbia furiosa, viscerale) gli si levò contro. In un lampo Maren vide il mondo intero come un esercito di egungun (maschere ancestrali, N.d.T.) che gli si lanciava addosso, in una cospirazione sovrannaturale e devastatrice tutta tesa ad annientarlo. E di fronte a quell'improvvisa, arbitraria e inesplicabile eruzione, il ragazzo era terrorizzato. - Ma guarda se uno deve venire a svergognare la propria gente davanti all'uomo bianco, così! Persino un analfabeta non farebbe mai una cosa simile alla sua gente! - Rane commestibili! Anche se sono così primitivi al tuo villaggio, devi per forza venire qui a disonorarli in questo modo? - Torna nella giungla! - Animale senza patria! - E qui t'hanno messo le rane nella dieta, bastardo della razza nera? A bassa voce, dal suo fianco, Komi gli fece: - Non avresti proprio dovuto dirlo. In quel momento il mondo gli crollò addosso. Anche Komi? Adesso finalmente aveva capito. Per qualche strana ragione mangiare le rane era una cosa normale, a patto che non lo si ammettesse in presenza dell'uomo bianco. Ma quest'odio così intenso! [...] - Komi - disse Maren - lo sapevi che esistono streghe europee? - Be', le streghe le bruciavano, no? Quindi gli europei dovevano averne, per poterle mandare al rogo. - Non sto parlando di quelle streghe alla Walter Scott. Voglio dire streghe vere e proprie. E ce n'è Maren trola scusa dell'encicldovevafavedere chea differenzrospi, erancommestibNon lo avrpiù deriso una proprio qui, tra il personale. Per dirla tutta, non è soltanto una strega. E' un sigiai. - E va bene. Chi è? E cos'è un sigidi? Strano il petto di Jefferies - E' il signor Jefferies. - Il sigidi è una specie di strega maschio, come uno stregone? - E' una strega. Stiamo parlando di streghe, te l'ho detto. - Il signor Jefferies è un uomo, quindi non può essere una strega. - E se ti dicessi che ha i seni? - Ma dai, Maren, lo sanno tutti che è grasso... - Sì, è gonfio e tracagnotto, ma non sto parlando di questo. Quel tipo ha proprio i seni... no, non che siano seni come si deve: gli cascano molto, e ciondolano pure... ■t E' vero, sono ciondolanti, ma non è una novità. Lo si può vedere benissimo quando cammina. - Lasciami finire. Io li ho visti: non soltanto ciondolano, ma producono anche latte. - Aspetta aspetta aspetta: hai visto il petto di Jefferies? Nudo? - Non aveva camicia addosso, solo dei calzoncini. E il latte stillava dai seni, giù fino allo stomaco. - Maren! - E ci risiamo. Tu non mi credi. - Ma come puoi aspettarti che io creda a una cosa simile? Gli uomini non possiedono ghiandole mammarie. - Non è vero, le abbiamo tutti. Solo che quelle maschili non producono latte. A meno che uno non sia una strega. - E va bene, raccontami tutto. Stava nuotando o cosa? - Questo è un altro punto fondamentale che mi è venuto in mente dopo: l'hai mai visto usare la nostra piscina? -Non ne ha bisogno. La residenza del preside ha la propria piscina. - Sì, quella cosa minuscola. Infatti persino il preside precedente preferiva usare la piscina scolastica. Hai mai visto Jefferies venire nella nostra piscina? - Vuoi dirmi che cosa è successo oppure no? - Ieri l'ho visto nel suo giardino. Indossava soltanto dei pantaloncini. A proposito, per poco non finivo nei guai, mi ha salvato il suo giardiniere. - Sei andato a rubargli la frutta? Maren annuì. - Non sapevo che in quel momento era fuori, dall'altro lato della casa. Sono andato all'ora della sua solita siesta, perciò non avrebbe dovuto esserci. Ma era là. E io stavo in alto, in mezzo ai rami, senza possibilità di fuga. che è - E allora successo? - E' rimasto fermo a guardarmi, aspettando che scendessi. E io non potevo staccare gli occhi dai suoi seni, e da tuttu quel latte che gli veniva giù... - Non vorrai dire sul serio che colava latte? - Chiamalo come ti pare. Uno sgocciolamento, se ti suona meglio. Ma il latte c'era, e gocciolava fin sopra quella sua pancia grassa. E io lo fissavo. Mi ha detto di scendere, ma all'inizio non l'ho neanche sentito. Non pensavo alla punizione. Avevo paura, ti dico, paura. Solo che non sapevo cosa fare, se scendere e scappare oppure chiamare aiuto. - E perché avresti dovuto chiamare aiuto? Non ti avrebbe certo mangiato! - La fai facile, tu. Non eri tu ad essere in trappola su quell'albero, con quel sigidi bianco ad aspettare là sotto. All'inizio non ha detto una parola, ha continuato a fissarmi sospettoso come se stesse decidendo cosa fare di me. - E va bene. Adesso dimmi cos'è esattamente un sigidi. - Non sai cos'è un sigiai? Non ne hai mai visto uno davanti a una casa? - Nella nostra zona non ci sono sua autobiogmaginario Ma cose simili. - Come fai a saperlo? Hai passato la maggior parte della tua vita con tuo zio a Lagos, dove la gente non incontra mai questi esseri. Ascolta, se ti svegli al mattino e vedi un sigidi sulla soglia di casa tua, non cercare di passare da quella porta. Usa la finestra, o fa' chiamare un babalawo (mdovino, N.d.T.) che venga a scacciarlo. Sai chi mi ricora sempre un sigidi, tra i nostri compagni di scuola? Un'insolita metamorfosi - Adeluyu? - Come fai a saperlo? Hai detto che non hai mai... - E' quello che fisicamente assomiglia di più a Jefferies, no? - Per dirla tutta, Adeluyu assomiglia ancora di più a un sigidi. Jefferies è troppo gonfio per essere un vero sigidi, a meno che tu non stia su un albero e lo guardi dall'alto: da lassù era ancora più tozzo, aveva la testa dieci volte più grande del solito, sembrava che qualcuno avesse preso un martel- eria. Fin rgo, ndo nto a da eti e morrafia nka afra) a, a rova e, in zioetro della imo gigantesco e l'avesse conficcato nel terreno, sai, si vedeva solo quella testa enorme guardare in alto, poi la pancia e i due rivoli di latte su tutta quella pelle rosa. Veramente, era come se si fosse trasformato, stava mutandosi proprio sotto i miei occhi. Mi sono aggrappato ai rami per salvare la pelle. Komi, per poco non sono franato a terra, tanto mi girava la testa. A un certo punto ho creduto stesse crescendo verso di me, con la testa che quasi mi toccava, proprio come fa il sigidi quando 10 mandano da qualcuno... - Lo sapevo, hai avuto delle allucinazioni! Vedi, la tua mente è rimasta sconvolta da tutte quelle storie sui sigidi che ti hanno raccontato a casa. - Ti sto dicendo quello che ho visto. - Devo prestarti un numero speciale della rivista Psicologia. C'è un articolo proprio su quelli che hanno un'immaginazione vivida come la tua. A quello bisogna aggiungere il senso di colpa che provavi al momento e la paura di esser punito. Messi insieme, tutti questi fattori hanno trasformato il povero Jefferies in una strega, o in un sigidi. Da lì a scambiare gocce di sudore per rivoli di latte, il passo è stato breve... - Komi, quell'uomo stillava latte. So distinguere il latte dal sudore. Quello era latte, puro latte, il colore del liquido che esce dal seno delle donne. Era latte, e ciò significa che quell'uomo è una strega. - Oppure che ti sei preso un colpo di sole. Ti stavi arrampicando su quell'albero e il sole picchiava. Era l'ora del sonnellùio pomeridiano, hai detto, il che vuol dire le tre e mezza o giù di lì. Hai avuto un colpo di sole. Ma scusa, tu stesso hai ammesso che ti girava la testa, e quando ti gira la testa la terra ti gira attorno, non è così? Ecco, questo spiega anche perché pensavi che l'uomo stesse crescendo verso di te: tutto ti girava attorno... - Era latte, Komi, latte! - Va bene, va bene. Che è successo quando sei sceso? - Ho detto, «Buon pomeriggio, signore», ma lui ha semplicemente continuato a fissarmi. Così ho detto, «Spero non le dispiaccia, signore, se sono venuto a chiedere 11 permesso di prendere in prestito l'enciclopedia dalla biblioteca». ... Sai, non ero riuscito a pensare a nulla da dire; mi è venuta così. Così! Ha guardato il ramo da dove ero sceso e mi ha chiesto se credevo lui fosse un pigmeo africano, altrimenti perché avrei dovuto cercare il suo salotto in cima a un albero? Pensa un po'! - Ha detto veramente così? - Ti dico di sì. E' esattamente ciò che ha detto. Allora ho risposto di no, ma che esiste una razza africana di rane degli alberi, e avvicinandomi a casa sua credevo di averne vista una sull'albero, e vo¬ levo catturarla per fargliela vedere, in caso fosse del tipo commestibile. Gli occhi gli sono usciti dalle orbite. «Credevi fosse una rana degli alberi e volevi catturarla per mostrarmela in caso fosse del tipo commestibile?». «Sì, signore», gli ho detto. «Assomigliava proprio a quella raffigurata nell'enciclopedia, motivo per cui intendevo domandarle il permesso di prendere l'enciclopedia dallo scaffale dei testi per consultazione e mostrarla ai miei compagni di classe. E in seguito a lei». Ho detto, «Vede, signore, mi ha veramente sconcertato il vedervi in disaccordo con l'enciclopedia, perché essa dice molto chiaramente che ci sono rane commestibili, e una di queste (che almeno sembrava tale), una rana dall'aspetto commestibile, era decisamente in cima al vostro albero, e mi sono chiesto se la rana degli alberi africana fosse identica alla rana commestibile francese e c'era solo mi modo per scoprirlo, cioè cercare di acchiapparla e prendere in prestito l'enciclopedia allo stesso tempo»... Salvato dal domestico - Mi stai dicendo che lui se n'è stato ad ascoltarti mentre gli dicevi queste stupidaggini? - Con il latte che gli colava giù dal petto, ti dico. Non riuscivo neanche a guardarlo a causa del latte, anche se non vedo perché la cosa dovrebbe colpirmi, visto che a lui sembrava non importare nulla... voglio dire, ci dev'essere abituato! In ogni caso si è limitato a fissarmi. Io sono andato avanti, senza smettere, fino a quando non mi è rimasto più niente da dire. E ce ne siamo rimasti entrambi lì, lui che mi guardava fisso negli occhi e io che osservavo un punto al di sopra delle sue spalle per non dover più vedere il latte. Poi è arrivato uno dei domestici per dirgli che il suo bagno era pronto. - E' lui che Li ha salvato? - Se non fosse arrivato in quel momento avrei potuto decidere di scappare via, il che avrebbe voluto dire guai in vista. I piedi mi prudevano. Senti Komi, è rimasto là senza dire niente, mi fissava senza dire una sola parola, guardandomi e basta. Non diceva nulla, e io non avevo nient'altro da dirgli. Dal modo in cui mi fissava, forse stava cercando di farmi un incantesimo. Immagina un po', tutto quel tempo, dopo la sua unica frase sui pigmei africani che fra l'altro credo fosse un insulto deliberato... - Ma alcune tribù vivono sugli alberi... - Voleva soltanto insultare gli africani, è questo che sto cercando di dirti. Come tutta quella sceneggiata riguardo alle rane commestibili. Troverò un modo per fargli ripetere in classe quella frase sui pigmei, e poi vedremo se quei somari avranno il coraggio di attaccarlo come hanno fatto con me. - Dai, se. ne sono già dimenticati tutti. • Non io. Ho imparato qualcosa che non scorderò mai. Wole Soyinka ■ Wole Soyinka è nato nel 193'i ad Abeokuta, in Nigeria. Ha compiuto i suoi .studi in patria e in Gran Bretagna. Fin dai primi Anni Sessanta si è affermato come drammaturgo, romanziere, poeta e saggista di lingua inglese, acquistando fama internazionale, coronata nel 1986 dal conferimento del Premio Nobel. Tra le sue opere (pubblicate in Italia da Jaca Book) vanno tenuti presenti i romanzi Gli interpreti e Stagione dì anomia; in campo teatrale La strada; La morte e il cavaliere del re; Il leone e il gioiello; l'autobiografia Akè. Gli anni dell'infanzia; il diario di prigionia (Soyinka fu arrestato per la sua opposizione alla guerra con il Biafra) L'uomo è morto; la raccolta di saggi Mito e letteratura, a cura e con prefazione di Claudio Gotiier. Soyinka si trova attualmente negli Stati Uniti, in esilio (o, come egli dice, in missione politica) a causa della sua coraggiosa opposizione alle dittature militari del suo Paese. Il brano che pubblichiamo (nella traduzione di Pietro Deandrea), inedito in Italia, è tratto dal terzo volume della sua autobiografìa, Ibadan, che narra le vicende di un immaginario Maren, alter-ego di Soyinka stesso. Maren trovò la scusa dell'enciclopedia: dovevafargli vedere che le rane, a differenza dei rospi, erano commestibili. Non lo avrebbero più deriso Il professore guardò in alto, vide il ragazzo fra i rami: «Sembri un pigmeo su un albero». La frase colpì Maren come il più cocente degli insulti Il signor Jefferies ha i seni. Gli cascano ciondolano, ma producono latte che gocciola sul pancione. Il signor Jefferies è un «sigidi», una strega L'uomoe la ranIl sha)1'ÌÌ1 cioprgoIl sun■ Wole Soyinka è nato nel 193'i ad Abeokuta, in Nigeria. Ha compiuto i suoi .studi in patria e in Gran Bretagna. Fin dai primi Anni Sessanta si è affermato come drammaturgo, romanziere, poeta e saggista di lingua inglese, acquistando fama internazionale, coronata nel 1986 dal conferimento del Premio Nobel. Tra le sue opere (pubblicate in Italia da Jaca Book) vanno tenuti presenti i romanzi Gli interpreti e Stagione dì anomia; in campo teatrale La strada; La morte e il cavaliere del re; Il leone e il gioiello; l'autobiografia Akè. Gli anni dell'infanzia; il diario di prigionia (Soyinka fu arrestato per la sua opposizione alla guerra con il Biafra) L'uomo è morto; la raccolta di saggi Mito e letteratura, a cura e con prefazione di Claudio Gotiier. Soyinka si trova attualmente negli Stati Uniti, in esilio (o, come egli dice, in missione politica) a causa della sua coraggiosa opposizione alle dittature militari del suo Paeseo gnelquealtolattVertraprono la pfratesto copr10 - Lcinmastocon- Tsto- Dciaun