La Borsa punta su Comit

La Borsa punta su Comit La Borsa punta su Comit GLI alleati di Mediobanca continuano a comprare le Comit e i titoli dell' istituto di Piazza della Scala continuano a battere.il listino: anche nella seduta di ieri in Piazza Affari, infatti, le azioni della Banca Commerciale Italiana si sono mosse al rialzo (+1%) rispetto a un indice Mibtel che ha perso lo 0,10 per cento e sempre ieri si è appreso che un'altra società «amica» di Mediobanca, la Toro Assicurazioni (gruppo Fiat), ha incrementato di recente la propria partecipazione azionaria nella banca milanese. Risultato: le Toro hanno guadagnato lo 0,73 per cento a 31.200 lire (dopo aver toccato un massimo a quota 32.100 lire) e, soprattutto, alla luce di queste ultime manovre, è riemersa l'ipotesi di una fusione Comit-Bancaroma (a loro volta, i titoli di quest'ultimo istituto sono saliti nella giornata di ieri dell'1,18 per cento a 4035 lire). Una fusione, commentano alcuni operatori, che vedrebbe proprio Mediobanca come direttore d'orchestra. Un istituto di credito a medio termine come quello di via Filodrammatici «deve poter contare su un istituto di credito ordinario e quindi cerca di "blindare" il sistema - spiega Ettore Fumagalli, ex presidente del Consiglio di Borsa e attuale socio della Sim Banconapoli Fumagalli Soldan - per questo punta all'aggregazione Comit-Bancaroma». Fumagalli sottolinea comunque che i segnali sono sempre più chiari, anche se riconosce che «i giochi non sono ancora fatti». Le Comit sono ai massimi, ricorda, e nei giorni scorsi anche altre società, oltre alla Toro, le hanno acquistate. Come la Hdp, la finanziaria che vede Mediobanca e la Gemina di Cesare Romiti tra i suoi principali azionisti, che proprio questa settimana ha annunciato il suo disimpegno dal Credit (con una plusvalenza di 218 miliardi) e il conseguente rafforzamento nella Comit dall'1,1 per cento al 2,2%. Ma negli ultimi tempi, come si ricorderà, anche la Sai e la Fondiaria, due delle principali società della «galassia» Mediobanca, hanno arrotondato le loro partecipazioni nella Comit. Ma, come ha ricordato anche Fumagalli, potrebbero esserci degli ulteriori ostacoli al progetto, già fallito lo scorso giugno in seguito all'opposizione del management Comit e, secondo le voci che circolarono negli ambianti finanziari, a un concambio giudicato non soddisfacente dagli azionisti della banca milanese. Se da una parte è vero che il nuovo eventuale rapporto di concambio con Bancaroma sarebbe oggi più favorevole per i soci Comit in seguito agli acquisti sul titolo, dall'altra è anche vero che Mediobanca non «gioca» da sola: nella partita, infatti, ci sono tra l'altro le Generali (maggiore azionista Comit con il 4,9 per cento) e la banca d'affari Paribas (socio con poco più del 4 per cento), dove emergerebbero posizioni contrastanti su una eventuale fusione. «Bisogna vedere chi prevale, alla fine», conclude Fumagalli. [r. e. s.]

Persone citate: Cesare Romiti, Ettore Fumagalli, Fumagalli, Fumagalli Soldan