Fisco, la macchina gira a vuoto di Raffaello Masci

Fisco, la macchina gira a vuoto Il pesante j'accuse della Corte dei conti. Replica il ministero: «Ma le cose stanno migliorando» Fisco, la macchina gira a vuoto Per stanare gli evasori spende quanto incassa ROMA. Il «gioco» di combattere l'evasione fiscale non vale la «candela»: la macchina amministrativa messa insieme per recuperare l'evasione fiscale, infatti, costa all'incirca quanto consente di recuperare. E' questo il fatto più eclatante - e la beffa più clamorosa - che si evince leggendo la Relazione annuale della Corte dei conti sul ministero delle Finanze. Ma c'è anche un'altra curiosità amara per il fisco: dopo il disguido nell'estrazione dei biglietti della Lotteria Italia del 6 gennaio '97, e dopo alcune controversie sul pagamento dei «gratta e vinci», un italiano su due non si fida più delle lotterie nazionali e le ha abbandonate, per ripiegare sul Lotto. Lo Stato - denuncia la Corte spende tanti soldi per rincorrere gli evasori, quasi quanti ne riesce poi a recuperare. La «prevenzione e repressione delle violazioni agli obblighi tributari» costa infatti 2402 miliardi e consente di recuperarne appena 2498. Per le imposte dirette si riesce ancora a stare nelle spese, dal momento che il rapporto investimento-riscossioni è pari al 51,3%, ma il recupero dell'Iva per esempio - è una catastrofe, con un rapporto che sale al 114,5%, e raggiunge il 119% per l'imposta di registro. Il tasso di riscossione dei residui attivi - spiega ancora la magistratura contabile - si è ridotto di quasi due terzi in tre anni: «Al netto delle somme da versare degli anni precedenti, le riscossioni sui residui hanno raggiunto il minimo storico del 5,58% , rispetto al già modesto livello del 9,83% nel 1996 e del 14,73% del 1995». Il contenzioso «va meglio», rileva la Corte, ma questo apprezzamento suona sarcastico quando si constata che comunque esistono oltre mezzo milione di controversie aperte e che, con il ritmo di smaltimento di poco superiore alle 9 mila decisioni l'anno, richiederebbero un tour de force della commissione di almeno 50 annni filati. La Corte non risparmia critiche nemmeno alla riforma Visco, la quale «sicuramente avvia, ma non si può dire che effettivamente realizzi, il processo di federalismo fiscale» e «in mancanza di uno schema automatico di perequazione, restano alti i rischi, speculari, di paternalismo statale nei confronti delle Regioni a più basso reddito e di indebita penalizzazione delle Regioni più virtuose». La Corte ha contestato inoltre tutta un'altra serie di inadempienze e paludamenti dell'amministrazione finanziaria. II.fisco che non riesce a scovare alcuni evasori perché ufficialmente «irreperibili», non dovrebbe fare altro - consiglia ironica la Corte - che consultare gli elenchi del telefono. Il personale delle Finanze sottolinea ancora la magistratura contabile - risulta pletori¬ co, mal distribuito, inefficace, indolente e perfino fortemente assenteista (specie presso la scuola centrale tributaria). Per non dire del fatto che gli scarsi e lunghissimi controlli sulle dichiarazioni dei redditi sono un incentivo all'evasione. Insomma una bella lavata di capo, alla quale il ministero delle Finanze ha risposto con una dichiarazione non ufficiale affidata all'Ansa, il cui senso però è netto: la riforma Visco è appena partita e già sta dando risultati apprezzabili, concedeteci dunque ancora un anno e sentirete come la musica è cambiata. Quanto alle lotterie - pingue rendita di un tempo - dopo l'infortunio di Fantastico '97, il fascino arcano della fortuna è crollato verticalmente. E così, nel '97 gli utili delle lotterie nazionali hanno toccato il valore minimo di 69 miliardi, inferiore del 45 per cento a quello dell'anno precedente, e il «gratta e vinci» (altra lotteria funestata da disguidi procedurali) è scesa a 830 miliardi: il 56 per cento in meno dell'anno prima. Per fortuna c'è il Lotto: più ricevitorie e una estrazione infrasettimanale l'hanno portato dai 1509 miliardi di utili del '96 ai 3984 del '97. Meglio puntare sul Lotto che sulla Lotta (all'evasione)? Raffaello Masci Gli italiani non credono più alle Lotterie Il grande gioco ora è il Lotto Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Vincenzo Visco, Visco

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