La crociata contro le lucciole arruola Milano
La crociata contro le lucciole arruola Milano Dopo le città del Nord-Est e Modena, anche la giunta del capoluogo lombardo sceglie la linea dura La crociata contro le lucciole arruola Milano Supermultefino a un milione per prostitute e clienti MILANO. Trecentotrentatremila lire se si paga subito, un milione se si paga dopo. Da oggi, costa di più andare a prostitute a Milano. Alla normale tariffa delle prestatrici d'opera, va aggiunta infatti la multa stabilita dal comune di Milano «per contrastare i fenomeni di violenza e disturbo della quiete pubblica», come dice il vice sindaco Riccardo De Corato. E così, dopo le foto ai clienti e alle lucciole, dopo il sequestro dell'auto, dopo l'esperienza di altre città, anche Milano si adegua. «Lo scorso anno l'esperimento andò molto bene, fruttando tra l'altro circa 280 milioni alle casse comunali», fa i conti il vice sindaco in quota ad An, da sempre in prima fila quando si tratta di ordine pubblico o di prostituzione selvaggia da debellare. Il compito di incassare le multe è demandato alla polizia municipale. «Gli interventi saranno effettuati tra le 22 e le 4 del mattino. Ogni sera saranno in servizio quattro pattuglie», spiega il comandante dei vigili Antonio Chirivi. Che nel mirino ha trentatré strade della città, le più frequentate da prostitute, trans e viados, italiane e straniere. 0 italiani e stranieri, a seconda dei gusti. «Non ci illudiamo di debellare in questo modo la prostituzione», è realista De Corato, che ha firmato il provvedimento d'accordo con il sindaco Gabriele Albertini. Ma lui, un po' ci spera: «A Rimini il fenomeno è diminuito deli'80 per cento. Certo a Milano il problema è più complicato, non c'è solo uno stradone da controllare, ci sono più di trenta vie». Quali siano, lo sanno tutti. Dai viados attorno a Melchiorre Gioia alle nigeriane in viale Abruzzi, dalle albanesi in piazzale Lotto ai trans attorno a piazza Firenze, Milano è da sempre una casa di tolleranza a cielo aperto. Le ronde private di cittadini imbufaliti, fino ad ora sono servite a poco. Adesso ci prova il Comune. Clie applicando alla lettera il regolamento della viabilità, ha deciso di punire prostitute e clienti. Almeno tutti quelli che violeranno la legge che «proibisce le soste occasionali, anche quelle molto brevi, determinate da atteggiamenti riconducibili all'adescamento e alla pratica della prostituzione». «Mi aspetto grida di dolore e ricorsi dai soliti garanti delle libertà», mette le mani avanti il vice sindaco. E spiega: «Ma noi sentiamo l'obbligo di attuare un provvedimento che dia una risposta alle proteste sempre maggiori dei cittadini. Certo per affrontare in modo radicale il pro¬ blema ci vuole un serio intervento dello Stato». Ma De Corato confessa: «Personalmente sono per la riapertura delle case chiuse, cerchiamo di muoverci come possiamo». L'obiettivo minimale, per ora, è quella di spostare la prostituzione maschile e femminile nonché il traffico dei clienti, verso altre zone. Come dice il vice sindaco, con buona pace di chi abita nell'hinterland, il tentativo è quello «di scoraggiare la prostituzione per le strade della città, respingendola verso aree periferiche e svincoli autostradali». Dalle 22 di questa sera dun¬ que, agli occhi dolci di chi offre il proprio corpo, il cliente tipo milanese dovrà fare attenzione anche allo sguardo severo delle pattuglie di vigili urbani. Che nel loro lavoro, potranno chiedere di essere affiancati, se necessario, dalle forze dell'ordine, polizia e carabinieri. «Milano è la prima grande città a imboccare la strada delle multe per combattere la prostituzione», ricorda De Corato. E se l'anno scorso il progetto fallì per la vertenza sindacale dei vigili urbani, oggi sulla stessa strada si sono messi i comuni di Rimini, Padova, Modena e da ieri anche Vicenza. Dalle 22 di stasera sarà dunque più difficile - o più costoso - rivolgersi alle prostitute. Metà dei milanesi, vedranno con sollievo il traffico sotto casa dùninuire. L'altra metà dei milanesi nottambuli, se non vuole pagare il sovrapprezzo, si consoli con l'anguria, [f. poi.] Il vicesindaco De Corato: «Non ci illudiamo di debellare così il fenomeno, ma contiamo di riuscire quantomeno a limitarlo Anche Milano ha dichiarato guerra alle «lucciole» usando l'arma delle supermulte
Persone citate: Antonio Chirivi, De Corato, Gabriele Albertini, Melchiorre Gioia, Riccardo De Corato
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